Miele geneticamente modificato
Vi abbiamo già parlato degli standard che caratterizzano il miele biologico, sembrava tutto molto semplice fin quando, in un tribunale tedesco è stato sollevato un caso: nel miele di un produttore è stata riscontrata la presenza di polline di mais Mon 810 geneticamente modificato. L’Apicoltore tedesco di certo non era pronto a trovare polline ogm nel suo Miele e così il tribunale tedesco ha chiesto una pronunzia pregiudiziale alla Corte europea.
Miele Geneticamente Modificato, il titolo dell’articolo è un po’ improprio ma serve a rendere l’idea. Se si effettuano analisi chimiche su miele di importazione cinese, spesso i ricercatori sono incapaci di individuare la derivazione del polline presente, l’industria cinese rimuove tutte le tracce. L’Ue produce circa il 13% del miele mondiale con 200mila tonnellate. L’Italia, quando si parla di produzione di miele è seconda solo alla Spagna. Nonostante l’alta produzione, le importazioni di miele dell’Ue ammontano a circa 140mila tonnellate, pari al 40% del suo consumo totale.
La questione sollevata in tribunale è: il polline è un ingrediente o un componente? Il 6 settembre del 2011 la Corte pronunziò una sentenza in cui dichiarava che il polline nel miele andava considerato come un ingrediente. Tale indicazione era da interpretare nel campo dell’apllicazione della legge sugli OGM. Dopo tale pronunzia la Commissione europea ha adottato una proposta di modifica delle norme sul miele tesa a chiarire che il polline non è un ingrediente bensì un componente naturale.
In seguito, la Corte di giustizia ha fondato la sua interpretazione sulla Direttiva Miele, risalente al 2011 e ha qualificato il polline come un ingrediente del miele; il motivo? Il polline si riscontra nel miele grazie soprattutto all’intervento dell‘apicoltore. Se da un lato la corte di giustizia lo definisce ingrediente, dall’altro, la Commissione europea lo propone come un componente naturale perché giunge all’alveare grazie all’attività delle api e si può riscontrare indipendentemente dall’intervento dell’apicoltore.
Se il polline è considerato un componente, non dovrebbero essere applicate le norme di etichettatura Ue che impongono l’elenco degli ingredienti. Allora come andrà a finire con il miele costituito da polline che deriva da organismi geneticamente modificati?
Il miele contenente polline OGM può essere immesso sul mercato solo se esiste una normativa che lo autorizzi e dovranno essere applicate le norme di etichettatura sugli OGM. La questione diventa ancora più ardua quando acquistiamo un prodotto finito come dolci o biscotti che tra gli ingredienti annoverano il miele. Per il consumatore, districarsi tra i prodotti da scaffale è un’impresa sempre più ardua.
Pubblicato da Anna De Simone il 26 Settembre 2012