Metcalfa, come eliminarla
Metcalfa, come eliminarla: rimedi per allontanare la metcalfa dall’olivo, dalla vite o dagli agrumi. Dagli insetticidi naturali ai rimedi fai da te per eliminare la metcalfa pruinosa.
Chi non conosce la metcalfa, la descrive come un piccolo grigio alato, dal colore grigio. In realtà è un rincote omottero, appartiene alla famiglia Flatidea e si nutre di linfa vegetale: ecco perché è così comune nel nostro orto, sugli alberi di olivo o di limone.
Il suo corpo raggiunge una lunghezza che va da 5,5 a 8 mm e, nel punto più largo, raggiunge i 3 mm. Nella prima fase di sviluppo le metcalfe sono biancastre ma il colore può variare negli adulti fino a diventare marrone-grigio.
Metcalfa e miele
La metcalfa, con il suo apparato digerente, non riesce a processare la porzione zuccherina contenuta nella linfa vegetale, per questo trattiene solo la componente proteica mentre espelle la parte zuccherina in forma di melata. La melata è uno dei tanti sintomi tipici di un’infestazione in corso, è prodotta da molti insetti fitomizi (che si nutrono della linfa delle piante) e, in particolare, la melata della metcalfa attira le api che poi la trasformano in miele.
Se per molti orticoltori la metcalfa può essere considerata un ospite sgradito, per gli apicoltori è un insetto molto apprezzato: questo particolare miele, ottenuto dalla melata della metcalfa, è l’unico che non prende il nome della specie vegetale di derivazione!
Metcalfa pruinosa
La melata prodotta dalla metcalfa può essere una preziosa risorsa per api e apicoltori ma non lo è affatto per chi vuole coltivare agrumi, l’olivo o la vite. Non solo, questo insetto attacca diverse coltivazione e non ne sono immuni neanche le piante dell’orto.
In particolare, la melata prodotta dalla metcalfa attira molte specie fungine, altri insetti imenotteri, fumaggine e altri parassiti attivando una serie di infestazioni a catena.
La metcalfa pruinosa non è un insetto nostrano: è di origine Americana ed è arrivata in Italia, nel Veneto, nel 1980. A partire dal Settentrione d’Italia ha invaso tutto lo stivale.
Metcalfa, piante colpite
Come premesso, è un insetto poco selettivo: più attaccare oltre 200 specie di vegetali sia arborei che erbacei. Tra le piante più colpite dalla metcalfa i danni più consistenti sono quelli sulla vite, sugli agrumi (in particolare arancio e limone), sulle pomacee (melo, pero, sorbo…) e sulle drupacee (pesco, albicocco, ciliegio…).
La metcalfa non disdegna neanche le piante ornamentali, così, nel giardino, possiamo trovarcela tra le siepi o tra altre erbacee da fiore.
Tra le piante ornamentali che può attaccare in giardino ricordiamo il salice, l’olmo, il ligustro, il sambuco, il biancospino e l’acero. Tra le piccole erbacee da frutto attacca anche more e lamponi.
La metcalfa è responsabile sia di danni indiretti (con la produzione della melata, favorisce lo sviluppo della fumaggine e di altre malattie fungine) e di danni diretti: si nutre della linfa delle piante danneggiando i vasi floematici della stessa. Quando l’infestazione è elevata, la metcalfa è responsabile di una scarsità di nutrimento della pianta: sottraendole la linfa, la pianta diventa atrofica, rallenta la crescita e non produce più germogli.
Metcalfa, come eliminarla
Come elimina le metcalfe? Se state pensando all’uso di un insetticida per la metcalfa, meglio demordere. Questo insetto è caratterizzato da una elevata mobilità. L’uso di un insetticida per metcalfa può essere utile solo se volete proteggere due o tre piante sul balcone, nell’orto, in giardino o in aperto campo diventa davvero impossibile gestire un attacco con insetticidi. Gli insetticidi, non solo danneggiano l’ambiente ma sono inefficaci perché questi insetti sono ricoperti da una patina cerosa e si spostano facilmente da una pianta all’altra.
La lotta biologica sembrerebbe essere una buona soluzione per eliminare la metcalfa pruinosa. Come premesso si tratta di un insetto che arriva dagli Stati Uniti, per questo, in Europa, non esistono predatori naturali. La lotta biologica può essere operata con un imenottero driindide Neodryinus typhlocybae.
Il Neodryinus typhlocybae è di origine Americana, è stato introdotto in Italia artificialmente, proprio al fine di contenere le infestazioni di metcalfa.
Chi abita in aperta campagna può contare su un alleato naturale: la cinciallegra. Questo piccolo uccello passeriforme si nutre delle metcalfe quando sono nel primo stadio iniziale di sviluppo e hanno il corpo ancora biancastro.
Metcalfa, rimedi
Tra gli altri rimedi per eliminare la metcalfa e attutirne i danni, vi sono quelli mirati a contenere la fumaggine e a prevenire lo sviluppo di altre infestazioni. A tale scopo potrebbero essere utili dei trattamenti preventivi con poltiglia bordolese (utile soprattutto per la vite, l’olivo e altre piante). Per maggiori informazioni vi rimandiamo alla pagina “poltiglia bordolese fai da te“. Si tratta di un rimedio a base di solfato di rame.
Se avete bisogno di rimedi naturali per contenere infestazioni di metcalfa di leggera entità, potete limitarvi a eliminare la melata, spruzzando sulla pianta colpita una soluzione data da 5 litri di acqua e 10 ml di sapone di Marsiglia o detersivo per piatti.
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Pubblicato da Anna De Simone il 2 Giugno 2020