Messa a dimora degli arbusti
Per la messa dimora degli arbusti il periodo migliore va dalla fine dell’autunno a febbraio-marzo. In questa fase di riposo vegetativo sono massime le probabilità di vedere attecchire con successo nuovi esemplari di arbusto, da quelli sempreverdi come le siepi, ai caducifoglie, agli abusti fioriti come biancospino, forsizia, rosa e lillà. Attenti però al terreno, che non deve essere né ghiacciato né fradicio. Pena il fallimento dell’operazione.
Messa a dimora degli arbusti: preparazione del terreno
Verificato che il terreno non sia indurito dal gelo o zuppo di pioggia, va scavata una buca di dimensioni molto maggiori rispetto alla zolla delle radici. In questo modo il suolo soffice lavorato faciliterà lo sviluppo di radichette secondarie che daranno alla pianta un ancoraggio saldo e una nutrizione adeguata.
A questo punto bisogna valutare la qualità del terreno nello scavo. Ed eventualmente procedere a un intervento correttivo. Se l’abusto da mettere a dimora è una specie acidofila (camellia, azalea, rododendro…) e il suolo non è abbastanza acido, arricchitelo con della torba. Se invece si tratta di una pianta che predilige i terreni leggeri (per esempio la rosa), mescolate un po’ di sabbia e ghiaietto.
Misurare l’acidità di un terreno è facile: pH 0-7 terreno acido, pH 7-14 terreno alcalino. Esistono misuratori di vario tipo acquistabili comodamente online, per esempio questo:
La correzione deve riguardare sia la terra con cui riempire la buca sia quella del fondo e delle pareti, in pratica tutta quella che verrà penetrata dalle radici. Sul fondo della buca va messo uno strato di argilla espansa, che favorisce il drenaggio evitando i ristagni di acqua tra le radici, avendo cura di ricoprirlo con un po’ di terriccio mescolato a concime organico.
Messa a dimora degli arbusti: preparazione della pianta
Sono da preferire gli arbusti acquistati in contenitore, cioè prelevati dal vivazio con una parte del terriccio in cui le radici si sono sviluppate: risentono meno dello stress post impianto e attecchiscono con più facilità. Prima della messa a dimora vanno controllate le radici ed eliminate quelle che fuoriescono dal pane di terra.
Messa a dimora degli arbusti
L’arbusto va collocate nella buca il modo che il colletto , cioè il punto di attacco del fusto all’apparato radicale, rimanga a ppena al di sopra della superficie del terreno. A questo punto si ricopre con la terra asportata, arricchita di ammendante e concime, aiutandosi anche con il manico della pala e si pressa tutto attorno per non lasciare zone vuote fra le radici.
Una leggera pacciamatura del terreno lavorato con uno strato di corteccia di conifer è un ottimo sistema per evitare lo sviluppo di erbe infestanti (che possono togliere ossigeno) e per proteggere le radici dal gelo e dai primi caldi. La prima annaffiaura deve essere molto generosaa. Per tutto l’anno successiva al primo impianto, vanno distribuiti con regolarità acqua e concime così da assicurare uno sviluppo rigoglioso.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 28 Ottobre 2015