Il mercato delle auto ecologiche è in costante ascesa, in Italia e nel resto del mondo.
A spiccare sono in particolare i modelli ibridi ed elettrici, i quali condividono in parte la medesima tecnologia e risultano al centro degli investimenti e delle innovazioni delle aziende.
L’elettrico è ad oggi il comparto più in crescita del settore automotive in Europa. Stando ai dati che riporta l’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei) l’aumento nell’UE ha registrato nel 2022 un +12,1%. Un surplus considerevole se si confronta con quello del 2021 (+9.1%) e del 2019 (+1,9%).
Un trend che prende forma non soltanto dalle molteplici innovazioni tecnologiche adottate dalle aziende, ma anche dalle normative attuate dai Governi per limitare l’inquinamento, soprattutto nelle grandi città.
Cambiano, quindi, le abitudini degli automobilisti, per i quali dopo la spesa per l’acquisto della vettura ce n’è un’altra che va a incidere sul bilancio familiare in maniera tutt’altro che irrilevante: quella della polizza RCA.
Se una volta per la stipula del contratto era imprescindibile recarsi in filiale, oggi non è più così: anche tra le assicurazioni auto esistono proposte online davvero convenienti. I benefici sono da ricercare nella possibilità di effettuare la sottoscrizione e il monitoraggio della pratica da qualsiasi device digitale, compreso il cellulare, a fronte di condizioni contrattuali solitamente più convenienti.
In questo modo chi è al volante ha la possibilità di avere tutti i documenti a portata di mano, senza l’utilizzo di carta. Si tratta perciò di polizze a tutti gli effetti eco-friendly, non diversamente dalle auto elettriche.
L’UE predispone una legislazione a emissioni zero per furgoni e automobili
Il 14 febbraio 2023 il Parlamento dell’Unione Europea ha dato comunicazione di aver raggiunto l’accordo per l’entrata in vigore di nuovi obiettivi che vincolano alla riduzione delle emissioni di CO2 per quanto riguarda autovetture e furgoni di nuova produzione.
L’ha fatto non senza sussulti, con 340 voti a favore, 279 voti contrari e 21 astensioni, in linea con le soluzioni varate per ridurre l’inquinamento e raggiungere per tali veicoli un livello di emissioni pari a zero.
Secondo l’ultimo aggiornamento, la normativa attuale prevede che:
- Per il 2025 la Commissione varerà una metodologia per valutare e comunicare i dati rispetto alle emissioni di CO2 relativi all’intero ciclo di vita di auto e furgoni venduti nell’UE.
- Per il dicembre 2026 la Commissione monitorerà il divario tra l’obiettivo stabilito di emissioni zero e situazione reale del consumo energetico e di carburante. Per la stessa data la Commissione dovrà proporre una metodologia di adeguamento delle emissioni di CO2 specifica per i costruttori, con importanti agevolazioni per chi si adegua con tempistiche rapide e vende un numero più alto di veicoli ecologici.
La novità più importante è però un’altra. A riportarla è il relatore Jan Huitema, il quale ha dichiarato a proposito della normativa approvata:
“La normativa incentiva la produzione di veicoli a basse e a zero emissioni. Inoltre, contiene un’ambiziosa revisione degli obiettivi per il 2030 e l’obiettivo emissioni zero per il 2035, cruciale per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Questi obiettivi offriranno chiarezza per l’industria automobilistica e stimoleranno l’innovazione e gli investimenti dei costruttori. Acquistare e guidare autovetture a emissioni zero diventerà meno oneroso per i consumatori e porterà a un rapido sviluppo del mercato di seconda mano. Guidare in modo sostenibile diventerà accessibile a tutti”.
Si accorciano perciò i tempi sia per i cittadini sia per le case costruttrici, nell’ottica di stimolare entrambi a investire nell’innovazione per ottenere l’obiettivo delle emissioni zero. La strada è certamente ancora lunga, ma dal 2035 non potranno più circolare le auto a diesel o a benzina.
A che punto è l’Italia?
In quali stati si vendono più auto elettriche e in quali, invece, meno?
Il primato di Paese più virtuoso dell’UE per l’acquisto delle auto elettriche va alla Norvegia, i cui abitanti quando si tratta di cambiare la vettura quattro volte su cinque lo fanno scegliendo un modello a propulsione elettrica.
Questo, nonostante non manchino le risorse per quanto concerne il petrolio, che pure è stato messo da parte per l’alimentazione diretta delle autovetture.
Per il 2025 la Norvegia ha stabilito di porre fine alle immatricolazioni con motore termico. Una data che la porta ad anticipare la scadenza dell’Unione Europea di ben dieci anni.
All’ultimo posto per il numero di auto elettriche vendute c’è invece proprio l’Italia, dove il trend fatto registrare nel 2022 ha visto un -26,9%: una percentuale nettamente in controtendenza con il resto dell’Europa.
A essere apprezzate dagli italiani, infatti, più che le vetture elettriche tout court, sono quelle ibride, che vedono un mix delle due tecnologie. Le più vendute sono però le versioni con batteria non ricaricabile. Il trend è in ascesa, forte di un +8,9%, a fronte del 22,6% di vendite complessive.
In aumento anche la vendita dei veicoli plug in hybrid, che hanno registrato un +1,2%. A differenza dei precedenti sono dotati di batteria ricaricabile. Un segnale positivo perché una simile percentuale non era finora mai stata raggiunta. Non solo: alla fine del 2021 le vetture ibride hanno complessivamente superato quelle a benzina.
Gli ostacoli alla diffusione delle auto elettriche
La diffusione delle auto elettriche è al momento ostacolata da diversi fenomeni a cominciare dal costo delle stesse, superiore a quello di molti modelli a benzina e a diesel. Non è però da escludere un livellamento dei prezzi nell’arco di 3-5 anni.
C’è poi la questione del numero di stazioni di ricarica, un fattore che vede considerevoli disuguaglianze tra gli Stati membri dell’Unione Europea: servirebbe un aumento di 14 mila stazioni a settimana ma al momento ce ne sono soltanto 2 mila.