I megaliti più famosi sono quelli che alcuni di noi hanno forse potuto ammirare dal vero nel sito neolitico di Stonehenge, quindi grosse pietre in posizione eretta che vanno a creare delle architetture oggi molto affascinanti ma anche criptiche. Ci sono altri esempi simili, meno noti, ma almeno in altre 35 mila località d’Europa tra cui troviamo anche quello della nostra Sardegna.
Anche se qualcuno potrebbe definirle banalmente delle pietre, esse hanno in significato particolare e possono essere di vario genere. Interessante è anche capire come è nata questa moda dei megaliti e cosa ci raccontano delle nostre origini. Ci sono recenti scoperte in merito che andremo a svelare.
Megaliti: cosa sono
Si tratta di monumenti molto grandi e molto antichi, tutti in pietra e che risalgono alla preistoria. La loro esistenza sembra abbia un legame con la religione e, in particolare, con il culto dei defunti. Possono essere di diverse forme e strutture, a seconda del tipo di utilizzo che ne veniva fatto.
La distinzione più grande che viene fatta è tra Menhir e Dolmen. Il significato del termine “Dolmen” è “tavola di pietra”. Questa costruzione è composta da una serie di blocchi di pietra che ne sorreggono un’altra messa in orizzontale. Molto probabilmente questa struttura era destinata a fare da tomba a delle singole persone oppure a dei gruppi. Menhir significa invece “lunga pietra” e di fatto è una sola pietra messa in verticale, molto alta e con la parte superiore un po’ appuntita. I Megaliti di questo tipo possono sorgere anche isolati, ma spesso sono in gruppo, e non avrebbero un forte legame con il tema della morte. Più in generale, rappresenterebbero il desiderio dell’uomo di avvicinarsi al cielo, di innalzarsi.
Megaliti: esempi
Vediamo due esempi di megaliti, uno più famoso e uno meno. Il più noto è quello di Stonhenge, sito del sud dell’Inghilterra databile all’incirca nel 3000 A.C. Lo abbiamo già citato ed è quello che ha reso queste costruzioni celebri in tutto il mondo. Il nome di questo sito si può tradurre in “pietra sospesa”. Se avete compreso la differenza tra Dolmen e Menhir, noterete che è un insieme di Dolmen disposti in modo circolare abbastanza ordinatamente anche se hanno delle dimensioni molto diverse. Guardando le pietre così sistemate si può pensare ad una sorta di antico osservatorio astronomico realizzato per prevedere con precisione gli equinozi e i solstizi e anche una location dove celebrare eventuali riti religiosi in occasioni speciali.
Un secondo esempio, meno noto, è quello dei Dolmen di Motorra, a Dorgali, in provincia di Nuoro. Siamo in Sardegna e siamo di fronte ad uno dei rari esempi di dolmen “a corridoio”. In questo caso, infatti, le pietre sembrano formare una sorta di corridoio d’accesso alla camera dei defunti, di forma circolare.
Megaliti: che origini hanno
Di recente alcuni studiosi dell’Università di Göteborg, in Svezia, si sono focalizzati proprio sui megaliti per indagarne le origini e i risultati più eclatanti di questa ricerca sono comparsi su Proceedings of the National Academy of Sciences. Al netto dei tanti dati da esperti, quello che è emerso è che tutti i megaliti sparsi in tutta Europa sarebbero riconducibili ad una moda lanciata da dei navigatori della Bretagna. L’origine, quindi, sarebbe nel nord-ovest della Francia.
L’idea che questi studiosi si sono fatti è che l’idea di costruire i megaliti sia stata di un gruppo di cacciatori-raccoglitori vissuti circa 7.000 anni fa. Lo studio si è è basato su delle analisi al radiocarbonio compiute in 2.410 siti megalitici europei che sono serviti per ricostruire una scala cronologica di diffusione di questo tipo di costruzioni in modo tale da individuare il primo esempio e le varie “copie”. Analizzando i megaliti sono stati studiati anche altri tipi di tombe ed è stato così possibile raccogliere un enorme patrimonio di informazioni anche sulle conoscenze tecnologiche e sulle usanze funebri che sono state anche importate in tutto il continente.
Quelli di Carnac sono risultati i più antichi megaliti. Si tratta di pietre situate nel nord-ovest della Francia che sono state posizionate lì all’incirca al 4700 a. C. dal popolo che viveva lì in quel periodo. Si tratta di fatto di una civiltà di cacciatori raccoglitori che ne sapevano molto di navigazione e avevano uno stato piuttosto avanzato di conoscenze anche scientifiche in generale e di strutture di società. Ci restano anche delle incisioni sempre in quell’area che ci raccontano degli squarci della loro vita, con capodogli e altri animali marini che di fatto esistono davvero.
Megaliti: diffusione
Dalla Francia questi megaliti si sono diffusi in tutta Europa, non subito e non in poco tempo ma in tre diverse fasi. Dopo la loro prima comparsa in Francia, li abbiamo poi visti spuntare in Spagna e Portogallo e in generale nelle zone del Mediterraneo. Solo in un terzo momento, queste strutture di pietra hanno cominciato ad essere realizzate anche più a nord, prima in Gran Bretagna e poi nel nord della Scandinavia e in Germania. Al di là della zona geografica in cui sono localizzate, possiamo notare che si trovano sempre vicino al mare o all’oceano. Questo dato di fatto conferma la tesi degli studiosi, ovvero che il concetto di megalito si sia diffuso via mare
Megaliti: giochi
Per chi è rimasto affascinato da queste costruzioni e dalle recenti scoperte, a cui speriamo ne seguiranno altre, ecco un set di bricolage per ricostruire Stonehenge a casa propria. E’ anche il modo per impararne la disposizione e immaginare chi lo ha costruito