Medicina personalizzata: definizione
Medicina personalizzata, un percorso di cura che va a considerare non solo il profilo biologico del paziente ma la sua persona a 360° o quasi, spaziando in altre dimensioni tra cui quella personale, quella sociale e quella culturale. Con i progressi registrati in campo genetico, la medicina personalizzata ha subito una forte accelerazione e si possono oggi già raccontare degli esempi di come questo metodo può cambiare la vita. Non è una medicina per pochi ma una medicina per tutti, o così ci si augura. Per ora, “lavori in corso”.
Medicina personalizzata: definizione
Si tratta di un modello medico che, come il nome suggerisce, ruota attorno al fatto che le terapie e le cure debbano essere personalizzate. Anche le decisioni mediche, le pratiche, i prodotti scelti di volta in volta. Va da sé, quindi, che per procedere in questo senso, le analisi mediche e i test diagnostici diventano più che mai essenziali per selezionare con cognizione di causa, la via da percorrere. E’ un concetto che troviamo anche nella Medicina di precisione
Parlando di medicina personalizzata, si ha che fare anche con termini molto tecnici come “diagnostica accompagnata”, “teranostica” (un portmanteau di terapeutica e diagnostica) e “terapigenetica, usati per descrivere i test effettuati.
Medicina personalizzata: oncologia
Il campo medico che finora ha maggiormente tratto benefici da questo modello è l’oncologia, dove si registrano ottimi risultati, ma anche in altri ambiti sta cominciando ad essere applicato e con soddisfazione. Se ne parla molto in oncologia anche perché il nostro paese ha una ricerca biomedica di altissimo livello e delle strutture oncologiche di eccellenza, una buona disponibilità di farmaci oncologici, una diagnostica e un supporto alle cure di alto livello. Una serie di fattori che non possono che agevolare la medicina personalizzata e il suo successo, più che in altri ambiti. L’Italia è senza dubbio all’avanguardia in Europa.
Medicina personalizzata: innovazione
L’idea di innovazione è insita in questo tipo di approccio medico, innovativo, in sé per sé, già come idea, e che si basa sull’innovazione, ne ha bisogno e la alimenta. Per personalizzare una strategia terapeutica è infatti necessario raggiungere un alto livello di strumenti e di tecnologie in modo che la diagnosi e il follow-up siano migliori di quelli ottenibili con il modello generico. Anche grazie alla medicina personalizzata stiamo assistendo ad una trasformazione dei progressi scientifici in medicinali innovativi con l’obiettivo di poter offrire “la cura giusta per il paziente giusto nel momento giusto”.
E’ necessario innovare anche dal punto di vista legislativo e culturale, semplificando le procedure, adeguare la formazione del personale sanitario, intraprendendo attività di sensibilizzazione dei pazienti, che poi siamo tutti noi. In Italia progetti che portano avanti con innovazione, pratiche di medicina ad personam sono quelli come Manifattura 4.0, oppure dedicati alla salute globale e di sanità digitale
Medicina personalizzata in Italia
In Italia oltre alle ottime performance dell’oncologia, possiamo vantare anche la “cattedra di umanità” istituita all’Università Statale di Milano. E’ stata la prima ad inserire questa materia nel percorso di formazione di medici e infermieri e l’idea è di fornire al futuro personale medico le competenze necessarie per impostare con il paziente una relazione basata sulla fiducia, essenziale per applicare la medicina personalizzata.
Dal punto di vista più “burocratico” sarebbe importante ragionare sulle politiche per la protezione dei dati, perché proprio i dati sono essenziali e sarebbe importante responsabilizzare i pazienti illustrando come la condivisione dei dati potrebbe andare anche a loro beneficio. Visto che non viviamo isolati, è sempre più urgente anche un allineamento tra i diversi standard di assistenza sanitaria nei vari stati, per lo meno all’interno dell’Unione Europea.
Medicina personalizzata: esempi
Tra i primi farmaci di medicina personalizzata troviamo quello prescritto in base alla presenza o meno di una certa mutazione genetica, il trastuzumab, approvato negli Usa nel 1998 per il tumore metastatico della mammella. Anche in settori diversi dall’oncologia ci sono esempi meritevoli di citazione come l’ivacaftor, farmaco per la fibrosi cistica sviluppato con il contributo fondamentale delle associazioni di pazienti.
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Pubblicato da Marta Abbà il 24 Aprile 2018