Materiali isolanti trasparenti e sottovuoto per facciate

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Le pareti esterne degli edifici possono essere coibentate termicamente anche con materiali isolanti trasparenti o semitrasparenti. Per esempio con pannelli di vetro, plexiglas, policarbonato o vetro acrilico. Pannelli di questo tipo sono in grado di trasformare una parete in una sorta di accumulatore di calore, con tutti i vantaggi del caso. Vediamo come.

I pannelli di materiali isolanti trasparenti di giorno lasciano passare la luce del sole permettendo all’energia di riscaldare la superficie della parete. Invece di notte o nelle giornate di cattivo tempo rallentano la dispersione del calore verso l’esterno mantenendolo più a lungo all’interno. Rispetto a un classico cappotto termico isolante, questi materiali offrono il vantaggio di massimizzare gli apporti solari.

Come avviene per gli altri coibenti termici utilizzati per l’isolamento termico degli edifici (sughero, fibra di legno, lane minerali, polistirene ecc…) anche nei materiali isolanti trasparenti la conduttività termica dipende dalla struttura geometrica delle molecole (ad alveoli, a prismi o altro ancora) che trasmette con un certo ritardo all’interno il calore assunto dalla parete esterna (il cosiddetto tempo di sfasamento).

Tuttavia quello che di solito si vuole ottenere trattando le facciate con materiali isolanti trasparenti è l’accumulo temporaneo del calore e la sua emissione la sera o durante la notte. Anche l’apporto solare però non deve essere eccessivo e se da una parte i materiali isolanti trasparenti devono sempre essere protetti esternamente da una lastra di vetro, occorre in alcuni casi prevedere anche delle schermature parasole.

Anche i materiali isolanti sottovuoto sono generalmente commercializzati in pannelli (vacuum-insulation panels – VIP) composti da un nucleo di materiale nanoporoso, di solito silice pirogena o aerogel dal quale è stata evacuata l’aria, chiuso in un telo multistrato resistente alla pressione. La qualità del vuoto è fondamentale nella prestazione e a determinarla è la pressione.

Nel caso dei materiali isolanti sottovuoto, l’obiettivo non è massimizzare gli apporti solari consentendo il passaggio della luce attraverso il pannello posto sulla facciata, ma piuttosto minimizzare la conduttività termica. Il che in effetti avviene visto che i pannelli isolanti sottovuoto hanno una conduttività molto bassa e racchiudono in 5 cm di spessore la capacità isolante di 40 cm di polistirolo.