Mastocitoma nel gatto, non esattamente come nel cane, ma resta un tumore che si spera sempre di non incontrare. E’ però importante informarsi per capire di cosa si tratta di preciso, senza con leggerezza declinare in versione felina ciò che magari già sappiamo in quella canina.
Mastocitoma nel gatto: cosa è
Non è così frequente come nel cane, il mastocitoma nel gatto, ma possiamo trovarlo sia sulla cute sia negli organi interni, detti anche viscerali. In generale quando parliamo di mastocitoma intendiamo quel tumore a cellule rotonde il cui nome deriva da quelle cellule a cui è legato, le “mast cell”. Sono cellule contenenti un gran numero di piccoli granuli di varia natura. Nella diversità che le compone, troviamo e citiamo l’eparina e l’istamina perché hanno un ruolo di primo piano nel mastocitoma nel gatto.
Mastocitoma nel gatto: cause
Conoscere e spiegare le cause di un tumore non è affatto semplice, ciò vale anche per lo specifico caso del mastocitoma nel gatto, uno di quelli non particolarmente frequenti, per fortuna. I casi di mastocitoma nel gatto sono circa il 3% delle neoplasie segnalate, di solito riguardano esemplari di mezza età oppure anziani. L’età media dei felini a cui viene diagnosticato un mastocitoma è di 10 anni e di solito sono FeLV negativi.
Quando abbiamo premesso che il mastocitoma nel gatto non è identico a quello nel cane, è perché nel caso felino esso può presentarsi sia in forma cutanea che in quella viscerale, addirittura le due forme possono coesistere. Non sono affatto rari i casi in cui ciò si verifica e quando accade il gatto con mastocitoma presenta un mastocitoma cutaneo che poi si rivela presenta anche nel fegato o nella milza, quindi anche in forma viscerale.
E’ meno frequente che accada ma può anche succedere che all’animale venga diagnosticata la forma viscerale e poi ci si accorga in un secondo momento della presenza di noduli cutanei.
Mastocitoma nel gatto: sintomi
Se il mastocitoma nel gatto cutaneo può anche essere visibile, quello viscerale deve essere riconosciuto passando per i suoi sintomi che troviamo descritti in modo vago. E’ molto facile confonderli con quelli di altre patologie anche completamente diversi. Iniziamo a conoscerli, però: sono anoressia, vomito, splenomegalia, diarrea, presenza di masse nell’addome.
Una volta accertato che si tratta di mastocitoma nel gatto si può asportare l’eventuale nodulo cutaneo, ma se la forma è quella viscerale diventa necessario asportare la milza. Quando si riesce a farlo, le prospettive di vita si allungano, soprattutto se si prosegue la cura con una terapia a base di prednisone, adatta anche a gatti con la forma gastroenterica.
Mastocitoma nel gatto cutaneo
La forma cutanea di mastocitoma nel gatto è caratterizzata dalla presenza di noduli che possono essere in qualsiasi zona del corpo anche se ci sono aree che sono più soggette a questo tipo di tumore e sono testa e collo. I noduli possono essere anche multipli e si dividono in mastocitari e istiocitari.
I primi sono i più comuni, composti da una singola massa e compaiono in esemplari di età maggiore ai 4 anni. Il mastocitoma nel gatto cutaneo di tipo istiocitario presenta una serie di masse che a volte regrediscono da sole, la razza siamese è quella che ne è più colpita.
Mastocitoma nel gatto viscerale
La forma viscerale crea problemi sia a livello ematico sia a livello dell’apparato gastroenterico ma possiamo parlare anche di mastocitoma nel gatto sistemica se ad essere colpiti sono il sangue e i vasi linfatici, quindi sangue, milza, fegato e midollo osseo.
Purtroppo la maggior parte delle volte ci si accorge molto tardi della presenza di questo tipo di mastocitoma, quando sono già presenti metastasi al fegato, alla milza, al polmone e ai linfonodi mesenterici. Prima, segnali della forma gastroenterica sono il vomito e la diarrea perché gli esami del sangue potrebbero anche mostrarsi perfetti.
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