Margherita, o margheritina comune, o pratolina: quanti nomi per un fiore molto diffuso ma semplice e noto a tutti. E c’è anche quello scientifico, il più enigmatico: Bellis perennis. Questa pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae, ha un’altezza che non supera i 15 cm, è perenne e a ciclo annuale, i fiori compaiono verso marzo ma ci accompagnano per diversi mesi.
Non ha un vero e proprio fusto, la margherita, ma una sorta di peduncolo che sbuca da una rosa timida di foglie e regge il fiore. A pochi cm dal suolo. Le uniche foglie che accompagnano il fiore sono alla base, sono allungate e ristrette verso il picciolo, con un profilo lievemente dentato, larghe 14 – 16 mm e lunghe 35 – 40. Il fiore è semplice e noto, inutile descriverlo: che piaccia o no, è come è. Ha un diametro di circa 2–3 cm, a meno che non si tratti della specie gigante.
Margherita: fiore tra i più famosi
Molto comune in Europa, ma diffusa ovunque la margherita è senza dubbio uno dei fiori più famosi al mondo. Le prime citazioni di questo fiori sono dello scrittore romano Plinio il Vecchio, per ora note, e poi spunta anche nella mitologia nordica dove è eletta fiore sacro ad Ostara, dea della primavera.
Non solo dagli artisti, ma è apprezzata anche dagli insetti, in primis dalle api che le fanno visita con la scusa del polline. Detto tra noi, in verità, la margherita non è tra i migliori fornitori, ma probabilmente ha altre doti che attirano le api. Non mancano di passare ed attingere al suo semplice fiore.
Le origini geografiche di questo fiore sono europee, in Italia è molto presente, direi infestante se non fosse adorabile. Si trova anche in Asia occidentale, nell’isola di Madera, in Africa settentrionale (Libia) e nell’America Settentrionale. Come habitat, location che dir si voglia, ama le zone incolte e abbandonate, ma non manca di farsi vedere anche in zone ben frequentate come prati, giardini e parchi. La pianura è la sua passione ma arriva volendo anche fino a 2000 metri ricoprendo senza fatica colline e dolci pendii.
Margherita significato
Il nome inglese della margherita è un simpatico gioco di parole: “daisy” deriva da day’s eye, occhio del giorno, ispirato alla sua abitudine di riaprirsi ogni giorno al sorgere del sole. Il suo nome scientifico ha tutt’altra origine, dobbiamo scavare nel passato e nelle lingue antiche.
Bellis potrebbe derivare da Bellide, una delle barbare e crudeli figlie di Dànao, re di Argo, oppure dal termine latino bellum (= guerra), dato che guarisce le ferite. Banalmente ma molto probabilmente deriva invece dall’aggettivo latino bellus (= bello, grazioso), un omaggio alla sua delicata freschezza. Il secondo nome, perennis, è solo per ricordare il ciclo biologico, è perenne.
Margherita: proprietà curative
Antinfiammatoria, lassativa, rilassante, calmante, anche per gli occhi: la margherita è semplicemente preziosa. Usata anche in cucina per le insalate. Ma torniamo alle proprietà curative: i fiori e le foglie in infusione sono un ottimo rimedio contro l’ipertensione, sono astringenti e fanno anche da tè diaforetico. Anche l’insonnia può essere cacciata così.
Sempre foglie e fiori, possono aiutare la rimarginazione delle ferite, pestati erano invece applicati sulla pelle per eruzioni, arrossamenti, foruncoli e ascessi, fatti macerare creano invece un liquido efficace come antiparassitario.
Altre circostanze dove la margherita ci cura sono legate a infiammazioni e patologie dell’occhio, a stati infiammatori, tosse o problemi al sistema nervoso. Questo fiore ha proprietà purgative ed è da alcuni usata anche in caso di raffreddori non gravi.
Le sue proprietà sono note sin dall’antica Roma, soprattutto quelle di cicatrizzante: i chirurghi della capitale usavano il succo di margherita per bagnare le bende da utilizzare in caso di ferite da taglio. Nel XVI secolo in Inghilterra alcuni la pubblicizzarono come rimedio per la gotta oltre che per traumi e dolori come notoriamente è usata da secoli.
Tra le sostanze presenti nella margherita abbiamo le saponine che la fanno assomigliare all’arnica montana come effetto sulle infiammazioni, i tannini hanno proprietà astringenti mentre gli oli essenziali sono disinfettanti. Ad avere proprietà di lassativo sono le resine vegetali che rendono la margherita anche una cura contro le costipazioni catarrose.
Margherita in cosmetica
Anche in cosmetica la bella daisy fa la sua parte. Se rilassa lo spirito con molta efficienza, allo stesso modo rilassa anche la nostra cute, decongestiona il viso, soprattutto la zona intorno agli occhi. L‘olio ottenuto dalla macerazione della pratolina, ha inoltre un prezioso effetto rassodante – molto ricercato – e tonificante.
Lo si usa nello specifico applicandolo alle zone del seno, dell’addome, del collo e delle cosce: zone critiche? La margherita rinforza anche la tonicità della nostra pelle, e anche quella dei capillari sanguigni dando il suo contributo a tutto il sistema della circolazione.
Margherita gialla
Semplice e buona, ricca di proprietà utili e senza particolari controindicazioni, la margherita è tra le mie preferite. Soprattutto quando sastupire presentandosi anche in veste gialla. Esatto, esiste eccome ed ecco anche una confezione di 60 semi per farla nascere e crescere nel nostro giardino. A soli 3.30 con un risultato che farà morire di invidia i vicini. Altro che rose.
Margherita gigante
Oltre che nei colori, la margherita ci sa stupire anche con le dimensioni. Eccola in formato gigante: riesce a raggiungere i 70 cm ma restando adatta sia perla coltivazione in vaso, sia in giarduno, sia per essere usata come fiore da recidere e regalare. Ed è sempre molto apprezzata da chi la riceve. Ci vuole classe per regalare margherite giganti. Ma iniziamo a coltivarle con una confezione da 1 euro e 20, ma con giganti aspettative.
Margherita africana
La margherita africana nel mondo scientifico si chiama Dimorphotheca ed è una pianta erbacea annuale molto vigorosa. Forma piccoli cespi densi e compatti che da maggio fino all’autunno sono ricchi di fiori esattamente come le margherite ma di colore vario. Con gli anni sono stati prodotti numerosi ibridi e cultivar, poi, e le tinte possibili si sono moltiplicate.
C’è il semplice e classico e bianco ma con centro blu, e poi di tutto: giallo, arancio, salmone, rosa, viola. Sempre con il disco centrale di colore contrastante, molto vistoso. Questa pratolina, originaria dall’Africa meridionale, è conosciuta anche come margherita del capo.
Margherita viola
Sfido tutti a non scambiare una margherita africana versione viola con una margherita viola per definizione e tipologia. Si tratta di una qualità a parte, detta osteospermum, ma pochi lo sanno e pochissimi occhi esperti le distinguono.
Sono presenti anche nelle stesse zone tra l’altro ed esistono anche fiori nati dall’ibridazione delle due margherite: africana e viola. Davanti ad una margherita color viola quindi abbiamo tre possibilità: può essere una dimorphotheca, un osteospermum o un ibrido dei due.
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