Margay o gatto di Wied
Margay, un gatto quasi a rischio secondo la IUCN, e già dal 2008 perché da un rapporto stilato in quel anno il numero degli esemplari di questo felino è in continuo declino. Le cause? Le foreste, che sono l’habitat naturale e necessario per questo animale, stanno scomparendo.
Il nome di questa specie è stato scelto in onore del principe Massimiliano di Wied-Neuwied che ne ha raccolto i campioni in Brasile, infatti oltre si chiama anche gatto di Wied: nulla di più semplice!
Margay gatto
Il nome scientifico è in verità ancora diverso, è Leopardus Wiedii, un nome lungo per quello che è un piccolo felino nativo del Centro e Sud America molto simile al più noto ocelot. Non si possono però confondere questi due felini perché Il Margay ha la testa è un po’ più corta, gli occhi più grandi, e la coda e le zampe più lunghe.
Molto particolare e che richiama altre specie altrettanto affascinanti, è la pelliccia di questo gatto di Wied, con fondo marrone e coperta di numerose righe in marrone scuro che si associano e si combinano con molta fantasia a delle rosette nere e ad altre striature longitudinali.
Negli arti inferiori il pelo diventa più chiaro, e anche le macchie e le striature, vertendo verso il giallo-marrone e il bianco ma la coda resta con bande scure e punta nera come anche le orecchie che nella parte posteriore sono nere con macchie bianche circolari al centro.
Margay domestico
Domestico non si direbbe come gatto, il Margay, al di là del fatto che ce ne sono così pochi esemplari da rendere difficile parlare di animale domestico. In generale non lo potrebbe essere per via del suo carattere solitario e anche notturno.
E’ un felino che vive soprattutto nelle foreste sempreverdi e nei boschi di latifoglie, se potesse vivrebbe perennemente sugli alberi, saltando e inseguendo uccelli e scimmie, di ramo in ramo. Non tutti i felini se lo potrebbero permettere ma il Margay sì perché è uno dei pochi dotato di una particolare flessibilità nelle caviglie che gli permette di scendere dagli alberi con la testa in avanti.
L’unico altro così abile felino è il leopardo nebuloso, entrambi, e solo loro, hanno caviglie che possono girare fino a 180 gradi quindi che permettono di afferrare ai rami altrettanto bene con la sue zampe anteriori e posteriori. Il nostro gatto di Wied, oltretutto, può saltare fino a 3,7 m in orizzontale e appendersi ai rami con una sola zampa.
Margay: cuccioli
Solitari e notturni, questi gatti particolati si riuniscono praticamente solo per accoppiarsi, marcano il territorio con la loro urina, lasciando anche segni di graffi sul terreno o sui rami, ed emettono dei versi che si sentono solo nelle loro vicinanze.
Quando trovano la loro anima gemella, l’accoppiamento dura fino a sessanta secondi e si svolge sugli alberi con una dinamica che richiama l’atto dei gatti domestici. Dopo una gestazione di 80 giorni, circa, la mamma Margay parorsce un solo cucciolo alla volta, quasi sempre, tra marzo e giugno.
Ogni cucciolo, sano, pesa da 85 a 170 grammi, cresce parecchio e apre gli occhi dopo due settimane, dopo due mesi mangia cibo solido, a un anno raggiunge la maturità sessuale e ha davanti circa una dozzina di anni di vita, il doppio se in cattività. Purtroppo i cuccioli di questa specie davvero particolare, hanno un tasso di mortalità del 50%, molto alto, è quindi difficile far aumentare la popolazione di gatti di Wied.
Margay: dimensioni
Se un cucciolo si aggira attorno agli 85-170 grammi, quando nasce, un esemplare adulto arriva ad un peso che può variare tra i 2,6 e i 4 kg. Il corpo è snello, perché questo peso corrisponde a una lunghezza che va da 48 a 79 centimetri, a cui aggiungere la coda di 33 – 51 centimetri.
Margay: prezzo
Ha senso chiedersi che prezzo ha questo animale? E’ un animale a rischio di estinzione e che dobbiamo cercare di non far scomparire dalla superficie terrestre, anche per preservare la biodiversità del nostro pianeta. I suoi ambienti naturali, da cui è bene non sradicarlo, sono il Messico, l’America centrale e il nord del Sud America nella parte ad est delle Ande.
Alcuni esemplari di questo gatto più selvatico del gatto selvatico possono anche essere trovati in Uruguay e Argentina settentrionale, è essenziale che trovi zone di fitta foresta oppure delle piantagioni di caffè e di cacao dove a volte è stato avvistato. Può infatti spingersi fuori dalle proprie aree per cacciare piccoli mammiferi, uccelli, lucertole e rane. Mangia anche uova, erba e altra vegetazione, per digerire meglio.
Morgay salvato nella foresta
Agli onori della cronaca un cucciolo di Margay, nel giugno del 2016, con una storia a lieto fine ambientata in Colombia. Un cucciolo di questo felino di piccole dimensioni, originario del Centro-Sud America, è stato salvato dopo essere stato ritrovato in fin di vita, dopo essere stato attaccato probabilmente da altri animali nella foresta.
E’ stato trovato sanguinante, ferito, con il suo mantello tanto simile a quello del giaguaro, con macchie già naturali mescolate a quelle causate dalle ferite riportate. Non solo sangue ma anche fratture, il cucciolo era davvero conciato male ma gli abitanti del posto si sono accorti della sua presenza e l’hanno soccorso mentre stava rischiando di annegare nel torrente del villaggio in cui aveva cercato di rifugiarsi per scappare dagli aggressori.
Una brutta avventura che è bello raccontare solo perché finisce bene: il cucciolo di Margay è stato rimesso in piedi, con delle apposite protesi, dopo un intervento di tre ore effettuato dai veterinari della University Foundation Juan de Castellanos e potrà tornare a correre libero nella foresta
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Pubblicato da Marta Abbà il 8 Giugno 2018