Manutenzione giardino a basse emissioni
Fare manutenzione giardino e produrre inquinamento è un controsenso. Eppure ci caschiamo in tanti senza che ce ne accorgiamo.
In tema manutenzione giardino, lo sapevate per esempio che in una stagione d’uso un rasaerba con motore a scoppio emette 192 grammi di idrocarburi incombusti (cioè combustibile che non prende parte alla combustione) in grado di penetrare nei polmoni?
E se finisse qui andrebbe ancora bene. La verità è che lo stesso rasaerba, sempre nel corso di una stagione, disperde anche 1,5 grammi di ossido di azoto e ben 1,5 chilogrammi di biossido di carbonio (CO2) che è il principale responsabile dell’effetto serra e dei mutamenti climatici. Se dal 1958 a oggi la concentrazione di CO2 in atmosfera è aumentata del 20% è anche un po’ colpa di come abbiamo gestito fino a oggi la manutenzione giardino.
Il rischio è di ritrovarci con le domeniche vietate alla manutenzione del giardino. Perché se si fanno campagne per fermare le auto, e giustamente si incentivano le auto elettriche e le auto ibride, presto le faranno anche per fermare rasaerba e decespugliatori che, a parità di tempo di funzionamento, producono le stesse emissioni nocive di ben 11 automobili Euro1.
E allora? Basta con il gardening per non inquinare l’aria? Beh, non esageriamo. Premesso che non si tratta di abolire gli attrezzi con motore a scoppio, si può prendere in considerazione il fatto che per certi lavori vanno benissimo gli attrezzi da giardino a batteria. Che, tra l’altro, hanno fatto passi da gigante in fatto di potenza e autonomia, tanto da poter essere impiegati su tutti i fronti della manutenzione giardino.
Un esempio sono gli attrezzi della Neumann, un’azienda a cui non voglio fare pubblicità gratuita, ma che merita di essere citata perché ha fatto dell’e-gardening (attrezzi elettrici da giardino) una precisa scelta di campo. Tosapiepi, decepugliatori, elettroseghe e robot da giardino alimentati con batterie (normalmente aglio ioni di litio) che si ricarino in casa. Meno inquinamento, ma anche meno rumore, meno spesa per il carburante e basta con il fastodio di dover stoccare in casa I carburanti.
Un altro esempio di gardening a basse emissioni che mi piace citare è biotrituratore elettrico, di cui ho parlato già altre volte qui su IdeeGreen citando quello di un’azienda che trovo molto valida (vedi l’articolo Biotrituratore elettrico di Bosch). Con questo attrezzo si risolvono davvero tante cose nella manutenzione giardino, e l’elettrico offre il vantaggio di poterlo fare in modo decisamente più gestibile rispetto a un biotrituratore con motore a scoppio.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 25 Marzo 2015