Mantide religiosa: ciclo di vita, riproduzione, accoppiamento e come attirarla in giardino. Alimentazione e consigli.
La mantide religiosa (Mantis religiosa) è un insetto che affascina per le sue forme e il suo comportamento, soprattutto quando si parla di riproduzione e accoppiamento.
Mantide religiosa
Di mantidi sono note circa 2.500 specie. In Italia ne sono presenti 12 e la più diffusa è la Mantis religiosa. Tra le 12 specie di mantidi presenti in Italia, probabilmente l’Ameles fasciipennis -endemica delle Marche- si è estinta a causa dell’uso dei pesticidi nelle campagne e della distruzione dei suoi habitat naturali.
La Mantide religiosa è una specie cosmopolita, è la più diffusa anche se per il suo colore può trarre in inganno: non dovresti meravigliarti se vedi una mantide religiosa marrone o gialla. Il colore del suo corpo può essere verde (il più comune) ma anche più bruno, andare nel marrone o migrare fino al giallo paglierino. Questa specie, infatti, è in grado di cambiare il colore del manto dopo ogni muta. Questa strategia è attuata per mimetizzarsi nella vegetazione ed essere invisibile agli occhi dei predatori.
Mantide religiosa: riproduzione
L’esemplare adulto (raggiunge maturità in agosto) può raggiungere una lunghezza di 6 -7 cm. La riproduzione si verifica a fine estate quando i maschi s’incontrano con le femmine per l’accoppiamento.
L’accoppiamento è un atto non privo di rischi per il maschio di mantide religiosa e il motivo è ben noto: in questa specie è presente il cannibalismo sessuale praticato talvolta dalle femmine. Durante l’accoppiamento, la femmina di mantide religiosa può divorare il maschio che costituisce una ricca fonte di nutrimento. Il maschio (non spontaneamente!) si sacrifica per far ingrassare la femmina al fine della deposizione delle uova. Il cannibalismo sessuale non è una pratica standard, anche se molto diffusa: si verifica quando la femmina ha bisogno di sostentamento nutrizionale.
E’ importante chiarire che il maschio di mantide religiosa non si sacrifica spontaneamente, il maschio cerca in tutti i modi di sottrarsi alle grinfie della femmina, infatti quelli più agili si districano e riescono a dileguarsi prima di finire tra le fauci della femmina.
Il ciclo di vita della mantide religiosa generalmente termina in inverno, con i primi freddi rigidi, ma solo dopo che la femmina è riuscita a formare l’ooteca (una sacca contenente le uova) e ad assicurarle un posto sicuro. L’ooteca è una sacca che raccoglie le uova e le protegge dal freddo e dalle intemperie: le uova di mantide religiose, dopo la deposizione invernale, riusciranno a schiudere solo con l’aumento delle temperature della primavera successiva.
La mantide religiosa come bioindicatore: simbolo di un ambiente sano
Così come la posidonia oceanica può essere indice di acque pulite, la mantide religiosa può essere considerato un indicatore ambientale per la presenza di una buona biodiversità. Per capire che cos’è un bioindicatore ti rimando all’articolo dedicato ai “licheni come bioindicatori“.
Recenti studi hanno evidenziato una marcata correlazione tra la presenza della mantide religiosa e un ambiente salubre e non inquinato. La presenza delle mantidi, infatti, è stata correlata ad altri insetti già noti per essere buoni indicatori ambientali. Il motivo sarebbe da riscontrare nella sua alimentazione: le fonti alimentari della mantide sono particolarmente sensibili agli inquinanti.
Cosa mangia la mantide religiosa: alimentazione
Le mantidi religiose sono eccellenti predatori: restano immobili per lunghi periodi per poi scattare agilmente in caso di una preda.
Anche poco dopo la schiusa, in primavera, quando le mantidi misurano pochi millimetri, si nutrono di afidi e piccoli ditteri (moscerini e simili). Da adulte riescono a catturare e nutrirsi di grilli e addirittura grosse cavallette. La mantide religiosa, quindi, riesce a sopravvivere solo in un ambiente in grado di garantire una buona biodiversità. Le mantidi religiose si nutrono anche di api, mosche, bombi e altri insetti generalmente considerati utili per l’ambiente.
Se noti una mantide religiosa in giardino, evita di disturbarla: questo insetto può essere molto utile nell’orto nutrendosi dei parassiti più comuni delle piante.
Come attirare le mantidi in giardino?
Ti basterà lasciare parte del giardino incolta: la vegetazione erbacea alta costituisce l’habitat naturale per le mantidi. Un cespuglio spinoso come un rovo o steppa selvatica può attirare le mantidi ma solo a patto che nel tuo giardino non vengano impiegati pesticidi.
Mantide religiosa: simbologia popolare
E’ da sempre uno degli animali più affascinanti e misteriosi: evoca miti e leggende! Ti basterà pensare che il nome del suo genere Mantis, deriva dal greco e significa profeta. Questo perché la Mantide è percepita dall’uomo come un animale contemplativo, riflessivo e intento alla più profonda meditazione. La simbologia è legata alla percezione dell’uomo e a far trarre determinate conclusioni è la posizione delle zampe anteriori di questo insetto, tenute in posizione giunta, a richiamare la posizione della preghiera.