Mammillaria: coltivazione e malattie
Le piante appartenenti al genere Mammillaria sono originarie del Messico o di altre zone dell’America che hanno un clima desertico, sono numerose e sono molto resistenti. Appartenenti alla famiglia delle Cactaceae, queste piante solitamente infatti crescono sopportando molto caldo di giorno e molto freddo di notte, in condizioni in cui altre piante non sopravviverebbero mai. Le Mammillaria sono dotate di fusti molto particolari che permettono loro di cavarsela anche in climi proibitivi perché sono in grado di accumulare e immagazzinare acqua. Le spine, al posto delle foglie, evitano che ci sia dispersione.
Mammillaria: coltivazione
Per coltivare con successo queste piante è necessario posizionarle dove possono prendere molta luce, sia in estate che in inverno, quindi meglio se riusciamo a sistemarle esposte a sud, evitando a tutti i costi di esporle a nord.
In estate le temperature ottimali vanno dai 15 ai 24°C, in autunno e in inverno basta stare attorno ai 13 °C o comunque non scendere mai sotto i 10°C. Ogni volta che la terra è secca, dobbiamo annaffiare le Mammillaria, almeno una volta alla settimana in media, nella bella stagione, mentre negli altri periodo va bene anche farlo una volta al mese. E’ importante non esagerare e, soprattutto, non far formare dei ristagni idrici che potrebbero danneggiare le radici in modo molto grave.
Anche se son le spine non è facile farlo, le Mammillaria vanno rinvasate ogni tanto, ogni volta che il vaso comincia ad essere troppo piccolo per le loro radici che tendono da sole a crescere molto e velocemente. In natura un Cactus del deserto di appena 15 cm può avere delle radici che si espandono per un metro quadrato, quelle delle Mammillaria si espandono soprattutto alla ricerca di acqua. Quando rinvasiamo possiamo approfittarne per fare un check generale, eliminando eventuali radici annerite o grigiastre armati di forbici disinfettate e di polvere fungicida per la cicatrizzazione. Il terreno per il rinvaso deve contenere anche della sabbia grossolana, utilizziamo anche dei pezzi di coccio per evitare i ristagni idrici.
Ogni tre settimane, in primavera e in estate, le Mammillaria devono essere concimate con del concime liquido da diluire nell’acqua di irrigazione mentre in autunno si può sospendere fino alla primavera successiva perché la pianta è in riposo vegetativo. I concimi migliori per la fioritura sono quelli con Azoto, Fosforo e Potassio ma anche con microelementi come il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu).
Se abbiamo fatto tutto come prescritto, all’inizio dell’estate possiamo vedere spuntate i primi fiori che formano di solito una specie di corona sulla sommità della pianta e durano tutta estate.
Mammillaria: specie
Esistono almeno 170 specie che appartengono a questo genere tra cui ricordiamo la Mystax, la Albicoma, la Grahami, la Bossfeldiana, la Longiflora e la Zeilmanniana. Ci sono anche la Compressa e la Spinosissima. Anche se viene spesso chiamata pianta grassa, la Mammillaria è una succulenta perché nei suoi tessuti accumula linfa. E’ anche priva di rami, i fiori quindi sono costretti a crescere direttamente sul fusto che può essere globoso o cilindrico.
La caratteristica che fa la differenza tra questo genere, e gli altri della famiglia delle Cactaceae, è la presenza di piccoli tubercoli disposti a spirale con un’areola con spine, più o meno robuste.
Mammillaria: malattie
Tutte le Cactacee si rivelano essere delle piante robuste e resistenti, non capita spesso che si ammalino ma non sono “immortali” e possono avere dei problemi, anche quando sbagliamo a coltivarle.
Se le abbiamo messe in un luogo senza abbastanza luce, ad esempio, queste piante non fioriscono, si allungano e diventano verde chiaro. Quando il problema è la scarsità di acqua le Mammillaria si decolorano e sembrano “svuotate”, può capitare soprattutto in estate ed è necessario irrigarle subito con regolarità per cercare di farle riprendere.
Se le parti verdi diventano marroni, stiamo tenendo la pianta in un ambiente troppo caldo, meglio spostarla, se invece diventano molli, abbiamo esagerato con l’acqua e la Mammillaria sta marcendo ed è difficile salvarla. Ci si può provare togliendo la pianta con tutto il pane di terra dal vaso e lasciandolo asciugare all’aria mentre noi tagliamo le radici già marce con una forbice affilata e disinfettata cospargendole con una polvere fungicida.
Può capitare anche di vedere la pianta deteriorarsi di giorno in giorno, senza motivo, ed è allora colpa della cocciniglia cotonosa, un insetto che si nutrono della linfa della pianta fino ad ucciderla. E’ urgente intervenire togliendo la pianta dal vaso assieme a tutta la terra e lavando le radici sotto un getto di acqua tiepida. Poi possiamo rinvasare la pianta con terra nuova in un vaso pulito.
Mammillaria: moltiplicazione
La Mammillaria si moltiplica per divisione dei germogli basali o per seme. Per capire quale tecnica adottare è necessario considerare alcuni aspetti dell’una e dell’altra. Se si procede con il seme, ad esempio, non è detto che avranno delle piante uguali alle piante madri. Se si desidera una pianta precisa, meglio usare la moltiplicazione per talea
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook e Instagram
Pubblicato da Marta Abbà il 13 Febbraio 2019