Vorremmo sempre il meglio per i nostri animali domestici, soprattutto non vorremmo mai vederli soffrire o stare male, mentre sono alle prese con patologie e problematiche invalidanti in grado di minare il loro umore e il complessivo benessere.
Il gatto è un compagno di vita unico nel suo genere, capace di dimostrazioni di lealtà e affetto assoluti. Ecco perché è sempre bene conoscere e imparare a riconoscere quelle che possono essere le principali malattie del gatto, specie quelle che vanno a colpire la sua pelle.
Ci sono molti motivi per cui il micio di casa può grattarsi, mordersi o graffiarsi: si va da certe carenze alimentari alla presenza di pulci o zecche. Per prima cosa bisogna precisare come la pelle del gatto rappresenti un organo grande ed estremamente esteso, che ha bisogno per stare sempre in salute di micro e macronutrienti. Nel momento in cui dovesse comparire un qualsiasi elemento di disturbo in grado di interferire con il corretto equilibrio e assorbimento di simili sostanze, verrebbe influenzato lo stato di salute del pelo e della cute del proprio animale da compagnia.
L’attività al di fuori dell’abitazione e l’importanza della routine di lavaggio
Molto spesso capita, specialmente se il proprio gatto è abituato ad avventurarsi all’esterno dell’abitazione con una certa regolarità, che l’animale possa raccogliere sostanze e agenti irritanti sulla cute (a cominciare per esempio da piante erbacee o piccole schegge). E’ buona norma fare un check al manto dell’animale quando rientra in casa, così da scongiurare attacchi di prurito.
Ma il gatto potrebbe anche essere morso da altri animali, sempre quando è fuori. Nel caso in cui la ferita dovesse infettarsi potrebbero crearsi degli ascessi, causa a loro volta di stati di gonfiore e febbre oltre che di cute infiammata (occorrerà una pulizia in profondità della ferita, che sarà il veterinario ad effettuare). Si dice sempre che i gatti odiano l’acqua, in realtà è buona norma provvedere ciclicamente alla loro pulizia con un lavaggio ad hoc. Solo e soltanto, però, a patto di utilizzare prodotti pensati espressamente per loro. Il motivo è presto detto: la cute dei gatti è molto più acida rispetto a quella degli esseri umani, dunque lo shampoo che utilizziamo normalmente potrebbe finire per irritarli e scatenare reazioni spiacevoli. Nel caso in cui si abbia l’impressione che il gatto possa soffrire di una malattia della pelle o comunque di un disturbo legato alla cute è sempre bene contattare il veterinario così da intervenire per ripristinare l’equilibrio.
Quanto conta un’alimentazione corretta per una pelle sana
Per evitare che possano comparire malattie della pelle del gatto è importante prestare un’attenzione extra alla sua alimentazione. Il pelo del gatto è composto in assoluta prevalenza da proteine e, in particolare, il rinnovamento cutaneo così come anche la crescita del suo mantello richiedono quasi un terzo dell’apporto quotidiano di esse. La cute, in assenza di questo contributo proteico, potrà mostrarsi squamosa e perdere lucentezza. Il pelo potrà cadere o presentarsi estremamente sottile e fragile. Si avranno invece problemi di pelle grassa oppure secca nel caso in cui venga a mancare il giusto apporto di acidi grassi essenziali (Omega 3 e Omega 6). Non potendo essere sintetizzati dal gatto, alcuni acidi grassi essenziali dovranno necessariamente essere integrati nella quotidiana alimentazione.
Pulci, zecche e tigna: le cose da sapere
Ma il mantello del nostro micio può essere attaccato anche da certi parassiti, in grado di scatenare reazioni e disagio diffuso oltre fastidiose irritazioni. Tutto ciò può portare a una perdita del pelo e ad altre problematiche comunque evidenti a occhio nudo. Il caso più frequente è rappresentato dall’aggressione di pulci, che si annidano sulla cute e inducono l’animale a grattarsi o leccarsi in maniera anomala. Nel caso in cui l’animale sia allergico al morso della pulce, si possono venire a creare delle dermatiti (cosa che accade in particolar modo nel caso in cui l’animale sia particolarmente esposto a una simile problematica).
Senza dimenticare il fastidio che possono creare le zecche: si attaccano in genere al collo o dietro alle orecchie dell’animale, che viene aggredito mentre è al di fuori dell’abitazione. Nel caso in cui dovesse essere evidente che il gatto si gratta molto e che è presente nel suo orecchio una quantità anomala di cerume allora potrebbero esserci degli acari dell’orecchio (che sono causa di otite, in genere estremamente fastidiosa). Infine uno sguardo anche alla tigna, altro problema cutaneo tra i più diffusi: l’azione di un fungo microscopico che si attacca alla radice dei peli del gatto ne causa la caduta e li scurisce. Quelle che abbiamo esaminato sono tutte condizioni che possono essere trattate ricorrendo a un mix di soluzioni topiche (spot-on), orali, spray o anche collari antiparassitari, che verranno sempre indicate dal veterinario di fiducia.
La rogna e l’acne felina: cosa sono e come riconoscerle
Tra i disturbi più fastidiosi che possono colpire la pelle del gatto ci sono poi la rogna e l’acne felina. La prima è anzi una delle più ricorrenti patologie dermatologiche che il micio di casa più contrarre, specie se ama avventurarsi spesso fuori casa e restarci per giorni. La rogna è una malattia parassitaria, che viene scatenata da un tipo di acari in grado di causare prurito. Dove si posizionano questi parassiti? In genere sulla testa, vicino all’orecchio ma anche sulle zampe e sul dorso. Si nutrono della pelle stessa del povero animale e sulla cute depongono anche le loro uova (spesso scavando piccoli tunnel). I tipi di rogna più diffusi sono senza dubbio quella nota anche come scabbia, molto contagiosa, la rogna auricolare e la rogna notoedrica (colpisce soprattutto gli animali randagi, dà molto prurito e fa comparire croste). C’è poi la rogna rossa, così chiamata per via del fatto che si creano zone altamente infiammate.
Per quanto riguarda infine l’acne felina, i gatti possono rimanerne colpiti a qualsiasi età: le zone più interessate dalla patologia sono mento e labbro inferiore. Sono infatti certe ghiandole sul muso del micio a rimanere infiammate, quelle che avrebbero l’importante compito di mantenere la pelle idratata producendo sebo.