Malattie delle piante: quando la causa non è il parassita

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Le malattie delle piante possono dipendere da problemi di temperatura, difetto o eccesso di acqua (cosa frequentissima), carenza o eccesso di luce. O ancora da aspetti nutrizionali, da fitofarmaci usati male o da sostanze tossiche presenti nell’aria o nell’acqua. Insomma, non sempre la colpa è dei parassiti: a volte le cause delle malattie delle piante sono tipicamente ambientali e non di rado è lo ‘sgiardiniere’ che ci mette del suo.

Vediamo allora una a una le possibile cause non parassitarie delle malattie delle piante, per imparare a riconoscerle e a porvi rimedio.

Malattie delle piante: poca acqua o troppa acqua

Cominciamo da questa che è la causa più frequente di malattie delle piante da appartamento. A volte esageriamo con le cure in fatto di acqua e affoghiamo letteralmente le nostre piante. Altre volte è l’umidità troppo scarsa dell’aria, situazione tipica negli appartamenti, a provocare danni.

Il ristagno prolungato di acqua nel terreno (il sottovaso non è una piscina per zanzare!) causa l’asfissia dell’apparato radicale, riconoscibile dal deperimento e dalla decolorazione delle foglie e dei germogli. Inoltre, la troppa acqua favorisce lo sviluppo di molte malattie fungine che poi dovremo combattere con i fungicidi.

La situazione opposta, cioè la carenza di acqua nel terriccio, provoca l’appassimento delle piante con riduzione della resistenza agli attacchi parassitari. Il sintomo avanzato di questo appassimento è la comparsa di necrosi sulle lamine fogliari a partire dai lembi e dalle punte.

La cosa da sapere è che le piante non hanno tutte lo stesso fabbisogno idrico. Ad alcune piace l’acqua ad altre meno. Alcune gradiscono un terriccio sempre umido, altre di essere bagnate tanto ma di rado per poi asciugare. Di conseguenza le innaffiature devono essere personalizzate e un buon consiglio, per risparmiare tempo e facilitare le cose, è quello di tenere vicine specie che hanno le stesse esigenze. Attenti poi alla qualità dell’acqua, che se è quella del rubinetto il più delle volte è troppo calcarea. Questo è un problema soprattutto per le piante acidofile (gardenie e azalee per esempio) che non sopportano l’acqua ‘dura’.

Malattie delle piante: troppo caldo e troppo freddo

Se la temperatura è troppo alta le piante smettono di crescere, le parti più delicate vanno in necrosi e cadono le foglie, i fiori e i frutti. Quando invece fa troppo freddo (rispetto ai valori indicati per ogni singola specie) le foglie tendono a ingiallire e si accartocciano, i germogli faticano ad aprirsi e tendono alla necrosi.

Serve ristabilire le condizioni corrette (che varia da specie a specie) ma senza sbalzi repentini di temperatura (non spostate di continuo le piante da una parte all’altra). Questi sono altrettanto deleteri e possono provocare la spaccatura di rami e tronchi anche in piante e alberi di grandi dimensioni.

Malattie delle piante: poca luce o troppa luce

Le piante in carenza di luce tendono ad allungarsi in modo eccessivo e anomalo, i germogli sono deboli e stentati. Anche la fioritura e la fruttificazione sono limitate. Per contro, l’eccesso di luce può essere un problema serio per le piante da sottobosco che vivono normalmente in zone ombreggiate. I sintomi di un’esposizione a una luce troppo intensa sono ustioni anche estese, decolorazione e indurimento e delle foglie, che tendono a rimanere di piccole dimensioni. Attenzione a non confondere la luce con il sole: molte piante (tipicamente quelle da appartamento) necessitano di tanta luce ma non possono stare esposte ai raggi diretti del sole.

Malattie delle piante: troppo concime o poco concime

Assieme agli errori nell’irrigazione, l’eccesso o la carenza di fertilizzante sono un problema classico delle piante in casa. Tipico è il caso del troppo nutrimento dovuto a un eccesso di premure, come  la nonna che rimpinza il nipotino di dolciumi per farlo contento. Il risultato sono piante ‘obese’ che, non potendo ingrassare, si sviluppano in modo squilibrato arrivando alla necrosi di foglie, germogli e fiori.

Per contro, una carenza di elementi nutritivi porta a un rallentamento della crescita e a una modificazione del colore delle foglie. Dipende però dal tipo di carenza, cosa da individuare per poter intervenire con una concimazione mirata che ristabilisca l’equilibrio dell’elemento mancante senza eccedere con gli altri.

Partendo dai macroelementi, azoto, fosforo e potassio, la situazione grosso modo è questa: se manca l’azoto la pianta rallenta la crescita e le foglie tendono a ingiallire. Una colorazione bluastra delle foglie, con sfumature tendenti al porpora, è invece il sintomo di un carenza di fosforo. La mancanza di potassio si manifesta con il rallentamento della crescita, l’accartocciamento dei margini fogliari e una colorazione stentata dei fiori e dei frutti.

Anche la carenza di microelementi, ferro e magnesio in particolare, si manifesta con le foglie gialle; soprattutto negli spazi tra le nervature, che tendono a rimanere verdi più a lungo. Per capire: se a ingiallire per prime sono le foglie più giovani è perché manca il ferro; se invece la decolorazione comincia dalle foglie più vecchie e basali a mancare è il magnesio.

Correggendo con il fertilizzante la carenza di ferro, che si chiama clorosi ed è tipica dei terreni calcarei, le foglie giovani torneranno verdi. Non così per il magnesio: l’aggiunta di un fertilizzante mirato ridarà equilibrio e salute alla pianta, ma le foglie ingiallite non torneranno mai più verdi.

La somministrazione regolare e nelle giuste dosi di un fertilizzante equilibrato aiuta a mantenere sana la pianta e previene la maggior parte dei problemi. Per un’azione preventiva è preferibile sicuramente la concimazione del terreno, lasciando eventualmente alla concimazione fogliare la correzione puntuale e tempestiva delle possibili carenze. Qui sotto trovate un buon prodotto bio acquistabile online.

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Malattie delle piante: danni da fitofarmaci

Un capitolo a parte lo meritano le malattie delle piante causate da un eccesso di fitofarmaci ossia di medicine che abbiamo usato per intervenire su altri problemi, tipicamente infestazioni fungine o da parassiti. I sintomi sono necrosi fogliare, decolorazioni o colorazioni particolari a seconda delle sostanze utilizzate.

La regola è quella di attenersi alle dosi e alle indicazioni riportate sulle confezioni dei fitofarmaci (meglio meno che di più) e di non somministrare mai le sostanze sotto il sole e nelle ore più calde della giornata. Anche un eccesso di ‘rimedi naturali’ come macerati, infusi e decotti etc… può causare problemi alle piante e anche se si tratta di preparati meno aggressivi non bisogna esagerare.