Colpisce soprattutto i giovani che abitano in Paesi industrializzati, soprattutto se fumano e provoca delle infiammazioni all’intestino molto forti e dalle conseguenze anche importanti. È la Malattia di Crohn, abbreviata anche con la sigla MdC. Crohn come immaginabile è il cognome del medico statunitense che già nel 1932 ne ha parlato in un articolo scientifico descrivendola come una patologia del tubo digerente. Da quel momento in poi ovviamente è stata studiata parecchi e oggi ne sappiamo molto di più sia sulla cause che sui rischi.
Cos’è la Malattia di Crohn
È una malattia cronica e infiammatoria che colpisce le mucose intestinali e i tessuti sottostanti. In alcuni casi è molto localizzata mentre in altri risulta estesa in gran parte del tratto gastrointestinale per cui l’intestino si trova diviso in parti sane e parti infiammate. L’ileo, che è la parte finale del colon, è sicuramente una delle zone che più spesso risulta affetta da questa patologia ma ci sono anche dei casi non rari di MdC che provocano problemi al cavo orale, allo stomaco, all’esofago, al duodeno o alla regione perianale.
Chi soffre di questa malattia vive dei periodi di infiammazione acuta e altri in cui magari sembra addirittura guarito ma purtroppo si tratta di un problema cronico da cui mai si guarisce del tutto. Certamente la situazione di ogni singolo può migliorare in modo significativo se lo stile di vita è sano e regolato, sia per quanto riguarda l’alimentazione sia per ciò che concerne l’attivitá fisica e i ritmi di vita. Anche il fumo è un fattore decisivo.
Malattia di Crohn: cause
Dopo anni e anni di approfondimenti, non si è arrivati a individuare una causa precisa per questa malattia che molto probabilmente può venire per diversi motivi assieme combinati. Si parla quindi di una patologia multifattoriale che ha origine da un mix di fattori di varia natura: autoimmuni, genetici, infettivi, ambientali. Ultimamente i casi segnalati sono in aumento, in parte la sua diagnosi è diventata sempre più precisa ma ci sono anche dei fattori ambientali che possono aver spinto sull’acceleratore.
Vediamo i fattori epidemiologici che mettono a rischio.
Fumo: la Malattia di Crohn colpisce maggiormente i fumatori rispetto ai non fumatori. Quando si soffre della McC, continuare a fumare ci mette nelle condizioni di dover più probabilmente affrontare un’operazione chirurgica.
Ambiente: nei Paesi più industrializzati e occidentali c’è un tasso di incidenza di questa malattia sicuramente più alto e non è un caso.
Età: questa malattia di solito insorge nella tarda adolescenza, tra i 18 e i 30 anni. Nulla vieta che si manifesti anche ad altre età ma quella fascia è sicuramente la più sensibile. Non mancano diagnosi anche sui bambini e casi di MdC tra over65.
Razza bianca: le statistiche ci mostrano che le persone di razza bianca sviluppano questa malattia 4 volte più frequentemente che gli appartenenti a qualsiasi altra etnia:
Familiarità: La MdC non è una malattia ereditaria ma se si hanno dei parenti che ne soffrono ci sono maggiori possibilità di svilupparla. Il 20% di possibilità in più. Capita qualcosa di simile anche per le malattie autoimmuni.
Malattia di Crohn: sintomi
I sintomi della McD possono essere gastrointerinali o extraintestinali. L’intensità con cui si manifestano cambia molto da soggetto a soggetto e dalla parte di intestino realmente infiammata.
Tra i sintomi gastrointerinali troviamo nausea, vomito, diarrea e anche presenza di sangue nelle feci perché quando le mucose intestinali sono molto infiammate può succedere. Anche forti dolori e crampi addominali possono insorgere quando la parte infiammata si gonfia e si formano dei gas a livello intestinale che causano meteorismo e flatulenza. A seconda delle parti interessate, l’infiammazione cronica può causare ulcerazione delle pareti del tratto gastrointestinale con la formazione di afte a livello del cavo orale e ulcerazioni a livello intestinale.
Ci sono anche dei sintomi che non riguardano direttamente la zona infiammata ma che sono legati alla malattia. Quando si ha la McD si avvertono stanchezza e affaticamento generalizzati che possono manifestarsi anche con episodi febbrili. Cala l’appetito e si perde peso, avendo difficoltà a digerire e assimilare. Se ciò accade in giovane età, il rischio è che si registri un ritardo nella crescita e nello sviluppo sessuale.
In alcuni casi possono comparire anche dei sintomi a carico dell’apparato circolatorio (aritmie, ipotensione, anemia), dell’apparato respiratorio (tosse, naso gocciolante, difficoltà respiratoria), dell’apparato neurologico (capogiri, vertigini, cefalee, svenimenti) o del cavo orofaringeo (gonfiore delle labbra, secchezza della bocca, voce rauca).
Malattia di Crohn: rischi
Se non si cura in modo adeguato la MdC, si possono correre dei rischi per la salute. La perforazione intestinale, l’occlusione intestinale e l’ascesso perianale sono i più frequenti.
La perforazione intestinale può esserci nella fasi più acute dell’infiammazione in cui vengono prodotte delle ulcere che arrivano anche a bucare la parete dell’intestino. L’ascesso perianale si forma quando le fistole perianali si infettano e si deve curare con antibiotici e a volte anche un intervento chirurgico.
La complicanza più frequente è però l’occlusione intestinale, quando l’infiammazione porta all’ostruzione di una parte di intestino.
Malattia di Crohn: buone notizia
Nell’autunno (2019) un ragazzo di 15 anni che soffre di questa malattia ha inventato un gelato speciale per le persone che ne sono affette dal morbo di Crohn. È un gelato al gusto di mango che ha avuto la validazione scientifica dell’Istituto Gaslini.