Mahonia, che cos’è e per cosa si usa

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La Mahonia, o uva Oregon, è un’erba medicinale appartenente alla famiglia delle Berberidaceae. Spesso conosciuta anche come agrifoglio, uva di montagna, agrifoglio dell’Oregon, crespino dell’Oregon, crespino blu, crespino strisciante, agrifoglio Berberis, agrifoglio Mahonia e acqua-ciottolo, si tratta di una pianta perenne cespugliosa con foglie lucide che ricordano l’agrifoglio.

Quando è completamente cresciuta e giunta a maturazione, l’arbusto è piuttosto alto e riconoscibile dalla presenza di bacche nerastre, dal sapore sgradevole ma commestibili, che assomigliano ad acini molto piccoli. All’inizio della primavera sbocciano sulla pianta grappoli di fiori gialli, seguiti da acini di colore bluastro-nero. Dopo alcuni anni del suo ciclo di vita, le foglie della pianta diventano rosso vivo. Le radici giallo oro della pianta sono utilizzate per le sue proprietà medicinali.

Ad ogni modo, il nome uva Oregon è in qualche modo fuorviante. Il frutto che porta non è in realtà un’uva!

Quali sono i benefici per la salute

La radice della Mahonia è stata usata come medicina a base di erbe per il trattamento di molte malattie, tra cui raffreddori, influenza, herpes, epatite, sifilide, disturbi di stomaco, cancro, disturbi della pelle, infezioni da lieviti e altro ancora. Gli erboristi hanno pubblicizzato l’uso dell’uva dell’Oregon, sostenendo che è efficace nello stimolare la funzione del fegato e nel pulire il sangue.

È importante notare che ci sono limitati risultati di studi clinici disponibili sulla sicurezza e i benefici per la salute della Mahonia, e che dunque è bene ricorrere sempre alla consulenza del proprio medico di fiducia per poter curare i propri malanni, evitando dunque di intraprendere dei trattamenti fai-da-te.
Ricordiamo peraltro che la maggior parte dei risultati della ricerca clinica disponibile sulla Mahonia ha riguardato l’uso della radice in una crema topica (somministrata sulla pelle), per il trattamento di una condizione della pelle chiamata psoriasi, ma mancano studi per altri trattamenti.

Inoltre, ricordiamo che la Mahonia è stata utilizzata anche per le sue proprietà stimolanti della digestione (alleviando gli spasmi del tratto intestinale), antimicrobiche (compresa la sua azione antifungina, antibatterica e antiparassitaria), immunizzante e antinfiammatoria.

Utilizzi medici della Mahonia

Come abbiamo già accennato qualche riga fa, ci sono pochissime prove conclusive dai dati della ricerca medica a sostegno di molte delle affermazioni relative agli usi medicinali della Mahonia.

Tuttavia, non sfugge il fatto che l’erba sia stata tradizionalmente usata per trattare varie malattie, come le infezioni agli occhi, l’acne, il piede d’atleta, i problemi gastrointestinali, varie condizioni della pelle, e altro ancora. Studi limitati hanno dimostrato che la Mahonia può essere efficace per il trattamento della giardia (un tipo di diarrea infettiva), dell’eczema (una condizione infiammatoria della pelle) e come trattamento a base di erbe per le infezioni del tratto urinario.

Infatti, il componente medicinale dell’uva dell’Oregon, chiamato berberina, ha dimostrato di avere proprietà antibatteriche che sono utili nel trattamento di diverse infezioni tra cui, infezioni della gola, dell’intestino e del tratto urinario. Tuttavia, sono necessarie ulteriori prove scientifiche per sostenere definitivamente le affermazioni secondo cui la Mahonia sia sicura ed efficace nel trattamento di queste infezioni.

Ricordiamo ancora una volta che attualmente le uniche ricerche che sembrano essere piuttosto confortanti rispetto alla fruizione della Mahonia sia legata all’applicazione per la psoriasi, una comune malattia della pelle che causa la formazione di squame e di macchie rosse pruriginose, talvolta dolorose.

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Come funziona la Mahonia

La composizione chimica della Mahonia – il principio che si pensa che abbia la maggior parte delle proprietà medicinali della pianta – è chiamata berberina (proviene dalla radice della pianta). Berberina, un derivato alcaloide di molte erbe, tra cui il crespino e altre erbe del genere Berberis L, è noto per avere proprietà antibatteriche e antimicotiche.

Gli alcaloidi sono pensati per aiutare a contrastare vari tipi di infezioni e sono stati utilizzati per il sollievo di condizioni come la diarrea infettiva, la candidosi cronica (infezione da lieviti a lungo termine), e altro ancora.

Possibili effetti collaterali

Ci sono diversi effetti collaterali che sono stati segnalati in seguito all’uso di Mahonia, come:

  • prurito, bruciore e irritazione (nel sito di somministrazione della crema topica),
  • rash (in particolare per uso topico),
  • diarrea,
  • nausea e vomito,
  • itterizia (ingiallimento della pelle e degli occhi),
  • infiammazione e irritazione renale,
  • reazioni allergiche,
  • tossicità epatica,
  • potenziali interazioni con i farmaci.

Alcuni farmaci che possono interagire con la Mahonia includono:

  • ciclosporina,
  • tetraciclina,
  • doxiciclina.

Precauzioni

La Mahonia non è raccomandata per le donne in gravidanza, perché il suo principio attivo potrebbe superare la barriera placentare e possa danneggiare il feto. La Mahonia non inoltre un elemento sicuro per le mamme che allattano al seno. Sono infatti stati segnalati casi di danni cerebrali nei neonati esposti alla berberina, che può essere trasferita al neonato attraverso il latte materno.

Inoltre, la Mahonia non è ritenuta sicura per l’uso nei bambini (e in particolare nei neonati), così come per i pazienti che soffrono di gravi problemi al fegato o ai reni. La Mahonia non dovrebbe essere assunta da coloro che sono allergici ad altre erbe della famiglia delle Berberidaceae.

In ogni caso, si raccomanda che la Mahonia, assunta per bocca, non sia usata per più di due o tre settimane prima di prendere una pausa dal suo uso. L’uso interno a lungo termine non è raccomandato; l’uso a lungo termine è stato infatti individuato poter portare a reazioni avverse come danni ai probiotici naturali nel sistema gastrointestinale e tossicità epatica.

Insomma, è bene sempre utilizzare con massima cautela questo elemento, tenendo a mente che dosi elevate sono state associate ad avvelenamento, tossicità e morte.

Dunque, per poterne sapere di più non possiamo che consigliare tutti coloro che fossero interessati, a parlarne con il proprio medico di riferimento, evitando qualsiasi tipo di applicazione e somministrazione fai-da-te di questo prodotto.

Pubblicato da Anna De Simone il 10 Gennaio 2020