Maggior tutela o libero mercato?
I contratti ‘maggior tutela’ li ha chi non ha fatto il passaggio al ‘libero mercato’, cosa possibile dal 1° gennaio 2007 a seguito della totale liberalizzazione del mercato dell’energia (decreto-legge n.73/07 convertito con legge n.ro 125 del 3.8.2007, il decreto Bersani per intenderci).
La cosa da sapere è che la definizione di ‘maggior tutela’ non si riferisce al prezzo ma piuttosto alla fornitura. Del tipo: non hai esercitato il diritto di sceglierti un fornitore dell’energia? Bene, nessuno ti taglia luce e gas e resti con il fornitore che avevi ante-liberalizzazione in regime di tariffe amministrate; i prezzi e le condizioni economiche però li stabilisce l’Autorità per l’energia, trimestre per trimestre. E non è detto che siano i prezzi migliori.
Dunque sia chiaro: in ‘maggior tutela’ sono i clienti domestici o le piccole imprese (meno di 50 addetti e meno di 10 milioni di fatturato) che non hanno mai cambiato fornitore (perché non hanno voluto o più spesso perché non erano al corrente dell’opportunità di cambiare) o i pochi che ne hanno nuovamente richiesto l’applicazione dopo aver fatto contratti a mercato libero che evidentemente non hanno gradito. Nella maggior tutela vengono inseriti anche gli utenti che si ritrovano senza un fornitore di energia in seguito al fallimento di quest’ultimo.
Ma il punto è: quale conviene di più? Maggior tutela o libero mercato? Stando agli ultimi prezzi comunicati dall’Autorità per l’energia (rincarati del 5,4% per il gas e del 1,5 per la luce) e alle promozioni a prezzo fisso di alcuni fornitori, la bilancia pende senza dubbio verso il libero mercato; a patto che si tratti di prezzi bloccati per un periodo non troppo breve.
Qualche numero. Per il trimestre in corso, i prezzi della maggior tutela energia elettrica comunicati dall’Autorità per le fasce orarie F1 F2 F3 espressi in €/KWh sono:
Ottobre: 0,07665 0,07829 0,06343
Novembre: 0,08100 0,08066 0,06344
Dicembre: 0,07991 0,08214 0,06345
Per il 2015 non è dato di sapere, ma alla luce delle tensioni internazionali che impattano sulle furniture di gas naturale con cui si produce anche l’elettricità e, per quanto riguarda l’energia elettrica, la necessità di finanziare alcuni oneri di sistema (per esempio la messa in sicurezza del nucleare) non fanno prevedere niente di buono.
Se si guarda all’andamento storico dei prezzi dell’energia elettrica applicato alla maggior tutela negli ultimi 12 anni, si vede chiaramente che il trend è in costante aumento. È vero che ci sono stati dei momenti in cui la maggior tutela è stata più bassa del libero mercato, ma in altri periodi si è verificato l’esatto contrario.
Tornando alla nostra domanda (maggior tutela o libero mercato?), il libero mercato comincia a essere certamente preferibile rispetto al parcheggio-non scelta della maggior tutela, ma dipende dalle offerte dei singoli operatori (gli stessi che, diciamolo, hanno un po’ tirato il collo agli utenti in alcuni casi.
Oggi ci sono offerte a prezzo bloccato per 24 mesi a prezzi decisamente più convenienti della maggior tutela in F1 F2 F3. In questo modo ci si può garantire un prezzo fisso e abbastanza basso per due anni, pur restando liberi di cambiare perché il ‘blocco’ riguarda il prezzo e non il diritto di switch (al massimo può essere previsto un obbligo di preavviso, e in genere solo per gli utenti business).
A proporre tariffe bloccate a prezzo fisso per almeno 24 mesi non sono tanti operatori. A poterselo permettere a prezzi concorrenziali rispetto alla maggior tutela sono soprattutto i produttori in proprio di energia da fonti tradizionali e sempre più da fonti rinnovabili, che in Italia non sono tanti.
Pubblicato da Michele Ciceri il 8 Ottobre 2014