Macrolibrarsi ci invita alla Fattoria dell’Autosufficienza
Macrolibrarsi dopo oltre 10 anni diventa anche luogo, fisico, agricolo, “green”. Diventa campi e corsi didattici, laboratori e cibo genuino. Inventa la Fattoria dell’Autosufficienza e a raccontarcela è il giovane ideatore Francesco Rosso. E’ situata nell’Appennino Romagnolo, ai confini del Parco delle Foreste Casentinesi, con un panorama mozzafiato degno di Macrolibrarsi, all’interno della Comunità Montana dell’Appennino Cesenate (Bagno di Romagna).
1) Quando è nata questa Fattoria di Macrolibrarsi e dove si trova?
Il progetto della Fattoria dell’Autosufficienza è nato nel 2009, quando Macrolibrarsi, ha deciso di acquistare circa 70ha di terra nell’Appennino Romagnolo, ai confini del Parco delle Foreste Casentinesi, un luogo meraviglioso.Macrolibrarsi si occupa di benessere di corpo, mente e spirito da oltre 10 anni e ha scelto un panorama mozzafiato e una natura in parte incontaminata.
2) Con quale mission Macrolibrarsi è stata ideata?
La mission della Fattoria riprende quella di Macrolibrarsi. L’obiettivo è quello di vivere in un mondo di persone consapevoli e in salute. Con Macrolibrarsi, attraverso la cultura lavoriamo sulla consapevolezza, in Fattoria l’obiettivo è di trasformare la consapevolezza in realtà. Così ecco un luogo dove si coltiva nel rispetto della natura, dove ci si alimenta in modo sano con cibo autoprodotto, dove gli edifici in bioedilizia producono più energia di quella che consumano. Macrolibrarsi ha dato vita a un luogo di incontro dove si possono approfondire discipline olistiche e riscoprire il vero legame tra uomo e natura.
3) Perché avete scelto di focalizzarvi sulla permacultura?
La permacultura si adatta perfettamente a quello che è il progetto di Macrolibrarsi poiché si occupa di creare insediamenti umani che siano sostenibili nel tempo. Questo è esattamente uno dei nostri obiettivi in Fattoria. Creare un grande ecosistema dove la razionalizzazione delle risorse è al centro delle decisioni.
4) In che modo ve ne occupate?
Abbiamo progettato La Fattoria attraverso un “modello dettagliato” cercando di attenerci ai principi della permacultura, osservando i processi naturali per ottimizzare il nostro intervento, minimizzando l’utilizzo di risorse non rinnovabili e tecnologia impattante. Valorizziamo particolarmente la biodiversità per cui abbiamo tantissime culture diverse: cereali, orti, frutteti, siepi, piante aromatiche, laghetti, boschi, food forest, serra. Non mancano pascoli con animali liberi di razzolare e correre e ovviamente zone completamente incontaminate come prevede la permacultura.
5) Fate anche corsi e laboratori, con Macrolibrarsi, a riguardo?
Questo è il quarto anno che organizziamo un corso di permacultura in Fattoria: due settimane intensive con una trentina di persone fra partecipanti, insegnanti e wwoofers (volontari). Si crea così un gruppo di persone spinte da valori comuni e l’atmosfera è sempre spettacolare. Le persone finiscono il corso con tutte le competenze per poter progettare un luogo in permacultura che sia la propria casa, la propria azienda, la propria città o il proprio sogno. La Fattoria con Macrolibrarsi organizza poi anche corsi più brevi e specifici sull’agricoltura sinergica, food forest, energie rinnovabili ed autocostruzione.
6) Che risposta avete da parte del territorio, per la permacultura e sui temi di cui si occupa già Microlibrarsi?
Siamo ai primi anni di sperimentazione – le piante stanno crescendo, stiamo ristrutturando ora i primi ruderi, ancora non siamo indipendenti dal punto di vista energetico – e non c’è ancora una prova tangibile di quello che vogliamo comunicare. Siamo sotto osservazione e c’è molta curiosità. Paradossalmente abbiamo più interazioni con persone dall’estero che della zona, ma penso che nei prossimi anni ci sarà un’ inversione e potremo coinvolgere le comunità locali.
7) Come è possibile collaborare con voi e/o trascorrere del tempo da voi?
Entro 1-2 anni dovremmo inaugurare il nuovo bio-agriturismo, attualmente in costruzione. Oggi è possibile partecipare ai corsi e agli open day che periodicamente organizziamo e prestare lavoro volontario attraverso l’organizzazione Wwoof Italia.
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Pubblicato da Marta Abbà il 17 Giugno 2014