Lo sapevate che la farina lupini è usata per preparare cibi senza glutine, biscotti e addirittura cioccolato e maionese? E che i lupini sono protagonisti di una tecnica agricola che si chiama aridocoltura sostenibile che consiste nella produzione di cereali resistenti alla carenza di acqua?
Beh forse è non solo con i lupini che sfameremo il mondo, ma certamente questi legumi iper-nutrienti meritano una citazione nel carosello della Milano EXPO 2015 dedicata al tema della nutrizione al motto ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’.
Le statistiche dicono che qualche decennio fa in Italia di lupini se ne consumavamo molti di più, forse perché c’era più bisogno di proteine a buon mercato, poi la domanda è crollata. Oggi la coltivazione dei lupini è ancora abbastanza presente nelle regioni del Sud e potrebbe tornare in auge.
Di lupini e farina di lupini si stanno occupando gli scienziati di tutto il mondo, compresi gli italiani ENEA, per rispondere alla domanda di una produzione agricola che possa fronteggiare la maggiore domanda alimentare mondiale senza depauperare il pianeta.
I lupini non sono assetati. Risparmiare acqua è come sappiamo uno dei temi delicati del futuro. La disponibilità di risorse idriche potrebbe diventare un problema e per dare cibo a tutti servirà poter coltivare anche zone dove di acqua ce n’è poca, ma preferibilmente senza manipolazioni genetiche.
Ecco perché gli studi si stanno orientando verso la produzione di cereali e legumi con alti valori nutrizionali e ottima risposta allo stress idrico. Al centro dell’attenzione ci sono il grano, le fave, i piselli e in modo particolare i lupini, del tipo lupino bianco e lupino azzurro, che sono ricchissimi di proteine e non contengono glutine.
Le ricerche di ENEA sui lupini si svolgono in campo più che in laboratorio e hanno già portato alla selezione di lupini che non hanno necessità di essere deamarizzati, cioè ammollati in acqua per essere privati dell’alcaloide che li rende amarissimi e diventare così commestibili.
Il vantaggio è notevole perché la produzione di bacelli di lupini dolci direttamente sulla pianta rende possibile l’alimentazione al pascolo del bestiame, inoltre contribuisce a migliorare la fertilità del terreno.
Ma i lupini possono essere importanti anche per l’alimentazione umana direttamente o nell’integrazione proteica dei cibi. Essi possono apportare il 35-40% delle proteine che servono e in più contengono elevate quantità di antiossidanti, per esempio i tocoferoli.
L’apporto nutrizionale dei lupini è paragonabile a quello delle uova, con il vantaggio che la farina di lupini che se ne ricava è priva di glutine e indicata nel regime alimentare delle persone che soffrono di celiachia.
Sempre più lupini insomma nella nostra dieta. Ma che cosa sono i lupini? Parliamo di un legume coltivato fin dall’antichità, la varietà più diffusa è il lupino bianco (lupinus albus), che predilige terreni acidi e non teme l’aridità. Oltre che alla considerazione dei celiaci perché la farina di lupini non contiene glutine, il lupino attira l’attenzione della nutraceutica per le proprietà di prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell’ipertensione.
Sull’importanza dei lupini nella nutraceutica leggi anche Nutraceutica: mais anti-smog e altri segreti naturali