È il nostro unico satellite naturale e da sempre ci affascina e ci emoziona per la sua maestosità. Ci riferiamo alla Luna. Data la sua vicinanza alla Terra, sin dall’antichità la Luna è stata studiata e scrutata da parte degli scienziati e degli astronomi. La sua concreta conoscenza approfondita, tuttavia, è iniziata solo a partire dal 1959 con il lancio della navicella spaziale Lunik 3, mandata in orbita dall’Unione Sovietica.
Dopo un decennio di imprese, il 20 luglio 1969 gli astronauti statunitensi Armstrong e Aldrin hanno effettuato il primo allunaggio, prelevando molti campioni di rocce lunari per studiarne la composizione.
Nei prossimi paragrafi conosceremo più da vicino il nostro satellite naturale, scoprendone caratteristiche, movimenti e fasi.
Caratteristiche della Luna
La Luna dista dalla Terra appena 384.000 chilometri. Il nostro satellite naturale ha la forma di una sfera pressoché perfetta, con una superficie quasi uguale a quella del continente americano. Il suo raggio è pari a 1.738 chilometri mentre il suo volume è quarantanove volte inferiore a quello della Terra.
Anche la sua forza di gravità è molto inferiore, per l’esattezza di circa un sesto rispetto a quella del nostro pianeta. La minore forza di gravità rende più leggeri i corpi che si trovano sulla superficie lunare. Per farsi un’idea a titolo esemplificativo, basti pensare che un oggetto che sulla Terra pesa 1.000 grammi, sulla Luna peserebbe appena 160 grammi.
Il nostro satellite naturale risplende della luce riflessa dal Sole. Si tratta però solo di una piccola parte, pari al 7%. Il resto viene invece assorbito dal suolo lunare e trasformato in calore. Durante il giorno, perciò, il suolo lunare si riscalda intensamente fino a raggiungere i 120-130° sopra lo zero. Nel corso della notte, invece, l’assenza dell’atmosfera, che funge da schermo protettivo, fa disperdere con estrema rapidità il calore ricevuto nell’arco della giornata. La superficie lunare si raffredda quindi fortemente fino a raggiungere i 150 gradi sotto lo zero.
La superficie della Luna è ricoperta da una polvere sottilissima che è ad alto contenuto di alluminio e di elementi radioattivi. Il nostro satellite naturale presenta inoltre due tipi di paesaggio contraddistinti da colori diversi: un colore scuro e l’altro chiaro. Le zone scure corrispondono ad aree piuttosto piatte che a Galileo, primo scienziato che nel corso della storia realizzò una carta lunare, apparvero come bacini d’acqua e proprio per questo motivo ricevettero i nomi di oceanus, di mare, di lacus e di palus. Le zone chiare corrispondono invece a regioni costituite da rocce che si contraddistinguono per una maggiore capacità riflettente. Una buona parte di queste regioni è rappresentata da rilievi a forma di vulcano che si innalzano fino a 6.000 metri, con crateri dai diametri variabili a partire da alcune decine di metri fino a 250 chilometri.
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Movimenti della Luna
La Luna compie tre movimenti principali:
- rotazione attorno al proprio asse;
- rivoluzione attorno alla Terra;
- traslazione insieme con la Terra attorno al Sole.
La Luna realizza il movimento di rotazione intorno al proprio asse nello stesso senso della rotazione terrestre, ossia da Ovest verso Est. Per farlo impiega lo stesso tempo che le occorre per effettuare il movimento di rivoluzione, ovvero 27 giorni e circa 8 ore. Il periodo utilizzato per il movimento di rivoluzione si chiama mese sidereo o siderale.
Nel contempo però la Terra ha compiuto un tratto del proprio percorso intorno al Sole. La Luna, perciò, per ritornare sull’allineamento Terra-Sole deve realizzare un ulteriore percorso che dura più di 2 giorni. In totale, quindi, al nostro satellite naturale occorrono 29 giorni e 13 ore circa per riprendere una uguale posizione rispetto al Sole e alla Terra. Questo periodo viene definito rivoluzione sinodica, lunazione o mese sinodico.
Compiendo il suo movimento di rivoluzione, la Luna descrive un’orbita ellittica della quale la Terra occupa uno dei fuochi. Essa perciò non si trova sempre sulla stessa distanza dal nostro globo. Nel punto più vicino alla Terra, detto perigeo, dista 356.000 chilometri. Nel punto più lontano, che viene chiamato apogeo, dista invece 407.000 chilometri.
Mentre gira attorno alla Terra, insieme con essa, il nostro satellite naturale compie anche un movimento di traslazione intorno al Sole. I due movimenti combinati le fanno percorrere una sorta di ovale serpeggiante, definito epicicloide, che taglia in diversi punti l’orbita terrestre, esattamente per 24-25 volte.
Fasi lunari
Durante il mese sinodico, ovvero nell’arco di 29 giorni e tredici ore, si succedono quattro fasi lunari date dalle posizioni che il satellite assume rispetto al Sole e alla Terra. Si dice infatti che la Luna sia:
- in congiunzione quando si trova tra il Sole e la Terra;
- in opposizione quando si trova dalla parte opposta del Sole con la Terra nel mezzo;
- in quadratura o primo e ultimo quarto, quando si trova in una posizione intermedia così da formare con il Sole con la Terra un angolo retto. Al primo quarto, il satellite sorge a mezzogiorno e tramonta a mezzanotte. All’ultimo quarto sorge invece a mezzanotte e tramonta a mezzogiorno.
Quando la Luna è in congiunzione si ha il novilunio o Luna nuova. In questa fase la Luna non è visibile perché la faccia rivolta alla Terra non è illuminata dal Sole. Successivamente, man mano che il satellite si sposta lungo la sua orbita inizia ad apparire come uno spicchio luminoso che si fa sempre più grande con la gobba rivolta a ponente.
Dopo sette giorni e mezzo, avendo raggiunto la posizione di quadratura, la Luna ci mostra metà della sua faccia illuminata. Si ha così il primo quarto.
Trascorsa un’altra settimana, la Luna ha già percorso metà dell’orbita e si trova in opposizione. In questa fase, l’intera faccia del satellite rivolta alla Terra ci appare luminosa. Questo è il momento del plenilunio o Luna piena. A partire da questa fase, il disco lunare inizia ad assumere pian piano e per l’ennesima volta la forma di uno spicchio di grandezza decrescente, ora con la gobba rivolta a levante. Si parla perciò di luna calante.
Una volta passata un’altra settimana, il satellite ha ormai percorso tre quarti della sua orbita e ritorna in posizione di quadratura, mostrando solo metà della sua superficie illuminata. A questo punto si assiste all’ultimo quarto. La superficie illuminata si riduce poi gradualmente fino ad assumere l’aspetto di un arco sottilissimo.
L’arco scompare infine dalla vista perché la Luna ha ormai concluso il suo giro di rivoluzione e ha ripreso la posizione di congiunzione. Si verifica perciò di nuovo il novilunio.
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