Chi genere gas o produce elettricità non può anche gestire cavi e tubi. Si chiama “separazione proprietaria” ed è il principio che impone di dividere le attività di produzione e di fornitura da quelle di distribuzione. Un punto cruciale per l’integrazione dei mercati energetici in Europa e per aprire nuovi confini alla Concorrenza che soprattutto in Italia sembra mancare. E’ quanto previsto dal Terzo Pacchetto Energia e tutti gli Stati Membri devono affrettarsi ad applicarlo.
Quando si parla di energia sono due le cose che interessano ai cittadini e alle imprese: sicurezza delle forniture e costi convenienti. In Italia la situazione delle energie porta alla luce due grossi problemi. Da un lato c’è la limitata concorrenza in particolar modo del settore gas e dall’altro c’è il problema delle congestioni che avvengono nelle reti elettriche dello Stivale, soprattutto nel Mezzogiorno.
Il punto cruciale sta nelle importazioni, l’Italia ha pochi canali di approvvigionamento e bisogna variare le rotte puntando sul corridoio Sud della Nazione. Con nuovi gasdotti e rigassificatori i prezzi del metano dovrebbero calare. Per quanto riguarda il campo elettrico si potrebbero risparmiare 13 miliardi di euro l’anno se ci fosse una migrazione di massa verso el tariffe meno care presenti sul mercato. Secondo un’indagine condotta dalla Commissione, sarebbero pochi gli italiani che confrontano le offerte delle diverse compagnie, pertanto bisogna allestire un pacchetto dedicato alla tutela dei consumatori.
Tra i diritti dei consumatori che dovrebbero figurare nelle leggi Nazionali, la Commissione europea ha fissato vari punti, per esempio, il diritto di cambiare fornitore in tre settimane senza costi aggiuntivi. Secondo un Rapporto UE, a favorire la concorrenza tra gli operatori elettrici figura la diffusione di mezzi di monitoraggio come contatori elettronici per verificare i consumi in tempo reale, bollette comprensibili e informazioni dettagliate sulle varie tariffe e offerte.
I prezzi elettrici e del gas regolati dallo Stato, invece, «rischiano di fornire una falsa idea di protezione, che scoraggia i clienti a esplorare attivamente offerte migliori, tra cui anche interventi di efficienza energetica». La situazione italiana non è l’unico caso d’Europa, anzi, nell’Unione sono 18 i Paesi che dispongono ancora di prezzi regolati per l’elettricità e il gas. L’UE vuole scandagliare questo status e vuole farlo entro il 2014.