Loris Lento: veleno e prezzo
E’ uno di quei classici animali notturni che di giorno poltriscono alla grande per poi diventare iperattivi di notte, si chiama Loris Lento ed è un primate. Lo ricorderemo come il protagonista del celebre cartone animato ‘Madagascar’ in cui viene ritratto in formato fumetto ma in modo piuttosto fedele. Non è una esagerazione, infatti, quella della dimensione dei suoi occhi, lui li ha davvero così grandi e con la stessa eloquente espressione che ritroviamo nel film e che si fa tanta simpatia. Come non amare questo animaletto! Andiamo quindi a conoscerlo meglio.
Loris Lento della Sonda
Il suo nome per intero suona come Loris Lento della Sonda, nel mondo scientifico però è chiamato in tutt’altro modo ovvero Nycticebus coucang. Questo primate strepsirrino appartiene alla famiglia dei Lorisidi e abita, come possiamo intuire, sulle isole della Sonda. Lo possiamo trovare anche in altre zone ma limitatamente, e in zone precise situate nel continente asiatico, tra Malaysia, Thailandia, Birmania e Indocina. Difficile dire con precisione quali ma con certezza si può affermare che questo animale si trova bene dove c’è la foresta pluviale.
In tutte le aree abitate, troviamo principalmente almeno una delle tre sottospecie, si chiamano Nycticebus coucang coucang. Nycticebus coucang javanicus e Nycticebus coucang menangensis. Se passiamo in rassegna gli esemplari che abitano le varie regioni possiamo notare che c’è una tendenza ad un accentuamento della banda dorsale man mano che da nord si scende verso sud.
Nelle parti meridionali dell’areale il Loris Lento mostra la banda che frontalmente si divide in quattro andando a cerchiare le orecchie ed a congiungersi con la mascherina facciale. Si nota subito ed è una caratteristica molto coreografica di questo primate che non tutti i suoi fratelli possono vantare.
Loris Lento: veleno
Di solito i mammiferi non ci giocano brutti scherzi velenosi, ma il Loris Lento in questo caso fa eccezione perché si è scoperto che quando ha paura è in grado di dare un morso velenoso. La vera e propria tossina non viene dalla bocca, è una sostanza dai poteri infiammatori che viene in realtà prodotta da ghiandole poste nell’incavo dei gomiti ed è poi lo stesso animale che se la porta alla bocca e la utilizza per difendersi. Non viene mai ad attaccare con questo veleno che impiega solo per difendersi. Le madri per proteggere i propri piccoli, tutti gli esemplari se si sentono minacciati da qualcuno
Loris Lento: prezzo
Un animale così, al di là del veleno, anche per il fatto che è molto notturno e abituato agli ampi spazi, non è proprio adatto alla vita domestica e fortunatamente non è legale commerciarlo. Anche sulla scia del cartone animato che lo vede come protagonista, a qualcuno è sicuramente venuto in mente di acquistarne un esemplare di cui vantarsi ed esiste un traffico illecito di Loris Lento, con prezzi da capogiro.
Loris Lento: pelo
Una delle caratteristiche più apprezzate, oltre agli occhi grandi e dolci, è il pelo che in questo primate è corto e folto e assume tonalità che vanno dal grigio-bruno al bruno-rossiccio. La zona ventrale è bianca e può tendere al grigiastro mentre attorno al collo e sul dorso può essere delle volte presente una banda nera. Dalla fronte al muso c’è un’altra una banda bianca. L’insieme è gradevole e simpatico, per farvi un’idea potete rivedere Madagascar.
Per il resto il fisico del Loris Lento non ha delle particolarità da sbandierare, la sua coda è praticamente atrofizzata, le zampe mostrano un secondo dito molto piccolo e in quelle posteriori c’è anche un’unghia specializzata per il grooming. Guardando in faccia questo animale si vedono praticamente solo gli occhi che prevalgono sia per la loro dimensione sia per il fatto che il muso è appuntito e che sono essi stessi circondati da anelli marroni che non fanno che risaltarli e farli sembrare ancora più grandi. Le orecchie, in tutto ciò, non si vedono quasi e spuntano tonde e piccole ai lati della testa.
Una particolarità interessante da sapere del corpo del Loris Lento riguarda le vertebre dorsali che sono molto numerose, più di quante non ci si aspetti, e non è un caso. In questo modo infatti il primate può ruotare di molto il busto rispetto all’addome, cosa che lo aiuta sotto molti punti di vista. La natura non fa mai le cose a caso!
Loris Lento: solletico
Il nostro Loris Lento è anche vittima di un malinteso per via del fatto che quando viene accarezzato e gli viene fatto il solletico, esso alza le braccia, Se non si conoscono le sue modalità e le sue abitudini si può pensare che lo faccia perché apprezza questa nostra azione ma in verità non è affatto così. Il povero primate è spaventato dal solletico e, impaurito, vuole difendersi e lo fa cercando di arrivare al veleno di cui abbiamo parlato. E’ un istinto e sta a noi non andare a disturbarlo ora che lo sappiamo.
Ci sono altre diceria a proposito di questo animale, ad esempio quella che riguarda la sua pelliccia che avrebbe, secondo la tradizione, dei poteri magici. Ci sono poi delle superstizioni relative al Loris Lento, in alcune zone sono accolti come portatori di buone novelle, in altre zone al contrario sono degli animali da evitare perché annunciano sventure. Ad esempio a Giava questi animali sono chiamati muka che significa “la faccia” e secondo la tradizione locale porterebbero delle malattie se non morte e disgrazia. C’è poi chi si fa ingannare dagli occhioni enormi sostenendo che sono sempre tristi e, per questo, protagonisti di incubi terribili.
Loris Lento: alimentazione
La dieta di questo animale è principalmente a base di insetti ma non è detto che non amino variare integrando con altre sostanze. Ecco quindi che troviamo il Loris Lento cibarsi di uova, piccoli vertebrati e materiale vegetale ma mai spennare gli uccelli catturati.
Loris Lento: cucciolo
I cuccioli di Loris Lento nascono dopo una gestazione che dura circa 6 mesi e sono tutti sempre dei figli unici. Vengono svezzati attorno agli 8 o 9 mesi d’età ma poi non si allontanano immediatamente, restano vicino ai genitori prima di aver raggiunto la maturità sessuale che arriva all’età di un anno e mezzo.
La vita media di questi primati è di una decina di anni, o poco più, ma di fatto se sono tenuti in cattività, possono campare anche più del doppio, fino anche a 26 anni. Come abbiamo detto si distinguono per essere degli animali notturni e anche abbastanza solitari, motivo per non tenerli in casa anche il fatto che marcano il territorio con l’urina per evitare conflitti con altri loro concorrenti.
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Pubblicato da Marta Abbà il 8 Ottobre 2018