Liquefazione del terreno
La liquefazione del terreno può avvenire quando esso è sabbioso o argilloso quindi con poca coesione e in zone ricche d’acqua. Si parla di liquefazione però anche in tutt’altra circostanza, per il sangue, per il metano e per molti gas. Non è lo stesso fenomeno, il termine è però identico quindi qualche analogia c’è.
Liquefazione del terreno
Quando avviene questo fenomeno, e le circostanze geologiche e ambientali aiutano, può sembrare che il terreno si trasformi in sabbie mobili anche sotto i nostri piedi. La liquefazione del terreno può avvenire in concomitanza con l’arrivo di uno sciame sismico, di una frana oppure per la vicinanza a scavi minerari o a grandi cantieri che scavano delle fondamenta per viadotti o imponenti opere.
Ciò che avviene è che un sedimento, all’arrivo di una pressione o di una vibrazione, perde resistenza, temporaneamente ma improvvisamente. Diventa quindi come un liquido denso, lo strato interessato può essere di pochi centimetri ma anche di mezzo metro. A seguito della liquefazione del terreno possono verificarsi valanghe di fango, cedimento di edifici e crolli non sempre prevedibili o quasi.
Liquefazione del sangue
Se parliamo di sangue che diventa liquido, non possiamo non citare il “prodigio” di San Gennaro che viene da alcuni spiegato con le proprietà tissotropiche della sostanza in questione che la rendono quindi capace di cambiare stato da solida a liquida in relazione a cambi di temperatura anche minimi. Sono state fatte spettrometrie che indicano che all’interno delle ampolle c’è sangue ma molti sono i perplessi e non si è ancora arrivati a svelare il mistero.
Liquefazione del metano
Anche il metano è soggetto a liquefazione, perché lo sia devono essere prodotti tre successivi e distinti stadi successivi di raffreddamento, utilizzando come liquidi refrigeranti idrocarburi sempre più volatili.
Liquefazione di un gas
Preso un gas, si parla di liquefazione quando esso passa allo stato liquido, ciò avviene in
condizioni di temperatura e pressione particolari che fanno aumentare l’attrazione tra le sue particelle trasformandolo da gas a fluido.
Può avvenire facendo aumentare la pressione oppure diminuendo la temperatura, ogni gas ha una sua caratteristica temperatura al disopra della quale esso non può più essere liquefatto al di là della pressione che gli si applicata. In questa situazione di parla di gas “supercritico”.
Liquefazione e condensazione
In entrambi i casi si parla di un passaggio di stato da aerifome a liquido. E’ liquefazione quando si parte da un gas, di condensazione se invece è un vapore. Tutte e due i passaggi di stato sono innescati a seguito di un abbassamento della temperatura a pressione costante oppure ad un aumento di pressione, con temperatura costante e vale sempre che, oltre la temperatura critica, al di là della pressione, non avviene alcun passaggio allo stato liquido.
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Pubblicato da Marta Abbà il 15 Gennaio 2018