Lipidi: cosa sono e a cosa servono
Sentendo la parola “lipidi” molti tremano, temendo di perdere la linea anche solo pensandoci, figuriamoci leggendone. Nessuna paura, in tal senso, però, anzi, ciò che si vuole andare a svelare o a ribadire è il fatto che i lipidi, o grassi che dir si voglia, non sono tutti cattivi e non devono farci tremare.
Ci sono dei lipidi che sono anzi necessari per la nostra salute e sarebbe un errore eliminarli dalla nostra dieta.
Lipidi: cosa sono
Detti anche grassi, dal greco lipos significa grasso, i lipidi sono un gruppo eterogeneo di sostanze che hanno in comune un basso grado di solubilità in acqua ma al contempo di mostrano invece solubili in solventi organici come il benzene, l’etere o il cloroformio. Cerchiamo di non pensare solo ai lipidi a tavola ma in modo più generale, anche dal punto di vista chimico.
Ad esempio possiamo iniziare a dire che essi sono formati da carbonio, idrogeno, ossigeno al pari dei carboidrati, ma il rapporto tra idrogeno ed ossigeno è molto più alto. Il motivo per cui ci stiamo addentrando in questi particolari è che essi forniscono ai lipidi della caratteristiche peculiari che hanno delle ripercussioni concrete e che si riguardano. La caratteristica prima citata, ad esempio, rende i grassi più energetici dei glucidi in termini assoluti ma ne riduce il rendimento energetico a parità di ossigeno consumato.
Dopo aver visto cosa sono i lipidi, vediamo dove li possiamo trovare con maggiori possibilità. Sono soprattutto contenuti in alimenti di origine animale ma sono abbondantemente presenti anche nel regno vegetale, in particolare negli oli. Anche se molto simili chimicamente, oli e grassi presentano delle differenze: i primi sono liquidi a temperatura ambiente, i secondi sono solidi.
Lipidi: a cosa servono
Molto spesso si collega il termine lipidi con la presenza di grasso corporeo e li si collega alla temuta presenza di malattie cardiovascolari e tumori. Non è così, non è sempre così, non è tutto così “facile” e banale, è necessario prendere in considerazione l’idea, la certezza, che esistono invece alcuni tipi dei grassi che giocano un ruolo fondamentale nel funzionamento del nostro organismo.
I lipidi sono di fatto indispensabili per moltissime funzioni corporee perché sono i precursori di alcuni ormoni, sono parte strutturale delle membrane cellulari e apportano le vitamine dette liposolubili che sono la A, la D, la E e la K, molte delle fondamentali.
In caso di iperlipidemia, può essere utile: sindrome metabolica
Lipidi semplici e complessi
Sono ad oggi stati mappati oltre 500 tipi di grassi e sono stati classificati in base alla loro struttura molecolare in tre categorie: semplici, composti e derivati. Vediamone le rispettive caratteristiche.
I semplici sono di fatto i più abbondanti nel nostro organismo, costituiscono circa il 95% e il 98% della nostra dieta di individuare con un regime alimentare vario e sano. Essi rappresentano la forma di deposito e di utilizzo principale, in questa categoria ci sono ad esempio le cere e i noti trigliceridi.
I lipidi composti sono nella pratica gli stessi trigliceridi, semplici, presi combinati con altre sostanza chimiche come fosforo, azoto e zolfo. Rappresentano circa il 10% dei grassi del nostro organismo, in questa categoria troviamo i fosfolipidi, i glicolipidi e le lipoproteine.
Nella terza classe di grassi troviamo quelli derivati che, letteralmente, derivano dalla trasformazione di lipidi semplici o composti. In questa categoria c’è il temuto colesterolo ma ci sono anche l’acido oleico e linoleico
Lipidi : trigliceridi
Una particolare attenzione vogliamo dedicare ai trigliceridi che derivano dall’unione di una molecola di glicerolo con tre acidi grassi a loro volta formati da catene idrocarboniose che vanno da un minimo di 4 ad un massimo di 20 atomi di carbonio. Perché ci focalizziamo su questi lipidi? Perché essi rappresentano la forma di immagazzinamento principale degli acidi grassi.
Lipidi e acidi grassi
Abbiamo citato gli acidi grassi, vediamo quali caratteristiche possono avere, tutto dipende dalla presenza o assenza dei doppi legami tra due o più atomi di carbonio. Gli acidi grassi saturi sono quelli privi di doppi legami, negli insaturi invece troviamo doppi legami. Gli insaturi, in base al numero di doppi legami, a loro volta si dividono in monoinsaturi, con un solo doppio legame di carbonio, oppure polinsaturi, con più doppi legami di carbonio.
Digestione dei lipidi
Per digerire i lipidi ci vuole tempo e viene richiesto anche un certo sforzo al nostro corpo tutto per via del fatto che si tratta di sostanze insolubili in acqua e dotati di una struttura complessa. La digestione dei grassi inizia nello stomaco con un enzima chiamato lipasi gastrica che agisce come può, limitata dall’elevata acidità dello stomaco. I lipidi quindi proseguono il loro percorso e la loro completa digestione avviene nell’intestino tenue.
Nel duodeno, una sotto sezione dell’intestino tenue, i lipidi interagiscono con la bile secreta della cistifellea, trasformandosi in particelle più piccole. La riduzione delle particelle di grasso permette agli enzimi che gli scindono di scomporli in particelle progressivamente più piccole.
Se prendiamo l’esempio dei trigliceridi, nel processo digestivo essi vengono prima convertiti in digliceridi, poi in monogliceridi e infine in acidi grassi e glicerolo.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram
Pubblicato da Marta Abbà il 4 Novembre 2018