Tutti conosciamo la betulla, facile da notare con il suo tronco dai colori chiari e con le sue foglie piccole e color verde chiaro. Non tutti conosciamo però la linfa di betulla e i benefici che porta con sé questa sostanza. Andiamo allora a scoprire assieme come mai è così importante conoscerla, come si fa ad ottenerla e a capire se può fare al caso nostro.
Linfa di betulla: cosa è
E’ nota soprattutto nella gemmoterapia questa sostanza chiamata linfa di betulla, che si estrae dal tronco dell’omonima pianta e che viene utilizzata per il trattamento di molti disturbi, anche molto diversi gli uni dagli altri, come andremo a vedere. Si può sentir parlare anche di “Betula verrucosa linfa“, è un termine tecnico più che corretto per riferirsi alla stessa sostanza, deriva dal fatto che questa linfa “speciale” viene ricavata solo dalla Betula verrucosa Ehr.
Nella composizione della linfa di betulla troviamo molti elementi, vediamo i principali. Ci sono molti sali minerali, ad esempio, e in particolare, potassio, calcio, magnesio, manganese, cromo e selenio. Non mancano amminoacidi come valina, asparagina, acido glutammico, citrullina, isoleucina, ci sono poi anche zuccheri come glucosio e fruttosio, l’acido malico e i glicosidi, fra cui troviamo il betuloside e il monotropitoside.
Linfa di betulla: come si fa
Vale la pena di dedicare un paragrafo alla procedura per ricavare questa sostanza poiché non è quella che di norma si incontra in gemmoterapia. Non siamo di fronte ad un macerato glicerico, né ad un gemmoderivato e nemmeno ad un tessuto embrionale. Il metodo con cui viene preparata la linfa di betulla differisce dai classici metodi di preparazione solitamente usati in gemmoterapia.
Si procede con l’estrazione dalla pianta sopra indicata, Betula verrucosa Ehr., e con la lavorazione che richiede l’applicazione di un metodo ben preciso, essenziale per far sì che la sostanza ottenuta conservi i suoi principi attivi, alla base della sua potenziale azione terapeutica.
Non è finita: va data un’occhiata anche al calendario prima di procedere. Il periodo migliore per estrarre la linfa di betulla è la fine dell’inverno, da fine febbraio a inizio marzo. Vanno selezionate le betulle adulte che crescono in zone boschive su cui andare poi a praticare dei fori profondi da 2 a 5 centimetri mantenendosi ad un metro da terra e sul lato del tronco esposto a sud. Fatto il buco nel tronco si procede con l’inserimento di appositi tubicini che permettono alla linfa di scorrere dalla pianta fino a delle apposite taniche di raccolta
Non è facile stimare la quantità di linfa che si riesce ad estrarre di volta in volta da ciascuna pianta, in generale quelle che fruttano di più sono le betulle che crescono a quote relativamente alte e che hanno delle dimensioni media. A spanne possiamo dire che da un albero con un tronco di diametro da 50 centimetri si riescono ad estrarre fino a 4-5 litri di linfa in circa quattro giorni.
Ci sono diversi fattori di cui tenere conto, tra cui anche quello climatico. Si può notare che dopo un inverno particolarmente rigido, si riesce a raccogliere una maggiore quantità di linfa.
Una volta riempite le taniche, il procedimento per ottenere che questa linfa vada sul mercato continua e nulla deve essere lasciato al caso. Il trasporto va effettuato con dei camion frigo per evitare che il prodotto fermenti, ad esempio, e arrivati in laboratorio ci sono ancora dei trattamenti da fare. Alla linfa di betulla deve essere aggiunto dell’alcol al 30% v/v per ottenere una miscela da agitare, titolare e diluire. Ciò che si ottiene va conservato all’interno di recipienti di vetro scuro fino a quando non lo si deve consumare, sempre sotto forma di gocce.
Linfa di betulla per dimagrire
L’alto contenuto di potassio rende la linfa di betulla una sostanza ricca di proprietà diuretiche e drenanti. Ecco perché in gemmoterapia viene utilizzata in primo luogo per contrastare disturbi come la ritenzione idrica, l’edema linfatico e perfino l’iperuricemia. Sempre grazie alle sue proprietà diuretiche, può essere un ottimo prodotto per la prevenzione dei calcoli renali e può portare qualcuno a pensare che tale sostanza aiuti a dimagrire. Perdere liquidi in eccesso non è esattamente dimagrire, che ne dite?
Grazie alla presenza di betuloside e monotropitoside, la linfa della betulla può sfoggiare anche delle proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, motivo per cui viene impiegata per il trattamento di diverse forme artrosiche, in particolare, quando associate a iperuricemia. L’attività drenante associata all’azione antinfiammatoria degli eterosidi, fa sì che questo prodotto venga impiegato dalla gemmoterapia anche come valido rimedio anticellulite, sempre da non confondere con la capacità di farci dimagrire.
Linfa di betulla: prezzo
Possiamo cercare la linfa di betulla in farmacia o in parafarmacia, oppure comodamente acquistarla on line. Su Amazon troviamo un integratore alimentare specifico “Anticellulite” alla Linfa di Betulla Biologica, una confezione da 500 ml costa 18 euro. Allo stesso prezzo troviamo anche una confezione da 100 ml di integratore alimentare alla betulla
Linfa di betulla: controindicazioni
Se ci si attiene alle dosi consigliate non ci dovrebbero essere problemi nell’assumere questa sostanza anche se si raccomanda di evitarne l’utilizzo, per precauzione, sia durante l’allattamento che durante la gravidanza. E’ sconsigliato l’uso anche in caso di insufficienza cardiaca e/o insufficienza renale.
Si tratta di un prodotto che non ha dei particolari effetti collaterali da segnalare, resta però controindicato in caso d’ipersensibilità nota alla stessa linfa di betulla o a uno qualsiasi dei suoi componenti. Prima di assumere la linfa di betulla, e vale anche per altri rimedi di gemmoterapia, è sempre meglio consultare il proprio medico, sia per non sbagliare, sia per non illudersi.
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