“Lentificazione: significato e relazione con i cambiamenti climatici” è il nuovo articolo frutto della collaborazione tra la Sezione Valorizzazione della Ricerca e Public Engagement – Agorà Scienza – e dal Green Office UniToGO dell’Università di Torino con la IdeeGreen S.r.l. Società Benefit.
L’articolo riprende i testi della dott. Massimo Pugliese, della prof.ssa Francesca Bona pubblicati nell’opera “Lessico e Nuvole: le parole del cambiamento climatico”, la seconda edizione della guida linguistica e scientifica per orientarsi nelle più urgenti questioni relative al riscaldamento globale, curata dalla Sezione e dal Green Office.
La versione gratuita di Lessico e Nuvole, sotto forma di file in formato .pdf, è scaricabile dalla piattaforma zenodo.org.
La versione cartacea e l’eBook sono acquistabili online sulle seguenti piattaforme di distribuzione:
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– Mondadori (anche con Carta del Docente e 18app)
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Tutto il ricavato delle versioni a pagamento sarà utilizzato dall’Università di Torino per finanziare progetti di ricerca e di public engagement sui temi dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.
Cosa significa lentificazione
Il termine “lentificazione” (nell’originale lentification) è stato per la prima volta utilizzato dal professor Sergi Sabater dell’Università di Girona (Sabater, 2008) per indicare la trasformazione del carattere “lotico” degli habitat dei corsi d’acqua in carattere “lentico” come conseguenza delle opere di regimazione da parte dell’uomo.
In ecologia gli ambienti acquatici d’acqua dolce sono tradizionalmente suddivisi in ecosistemi lentici (acque ferme come laghi, stagni e pozze) ed ecosistemi lotici (acque correnti, cioè fiumi e torrenti), caratterizzati da una corrente monodirezionale da monte verso valle. Negli ambienti lotici il flusso di acqua corrente è un fattore di primaria importanza nel plasmare gli habitat e le loro comunità biologiche garantendo così un’elevata diversificazione ambientale e biologica. Il flusso idrico verso valle ha profondi effetti sulle caratteristiche morfologiche, fisico-chimiche e biologiche degli ambienti fluviali, che proprio per questo sono ambienti estremamente dinamici, in continuo cambiamento. Si avverte questa dinamicità nel fluire delle stagioni, che i fiumi assecondano con un ciclo idrologico ben definito, scandito da portate d’acqua intermedie (régime di morbida) interrotte da piene o al contrario da fasi di magra in cui il flusso è talvolta appena percettibile.
Nell’ultimo secolo la crescita esponenziale della popolazione umana e il conseguente aumento dei consumi idrici hanno prodotto una crescente alterazione dei regimi idrici naturali e la proliferazione di dighe e invasi artificiali (“bacinizzazione”) che hanno a loro volta favorito la progressiva lentificazione dei corsi d’acqua.
Lentificazione e cambiamenti climatici
Nel corso degli ultimi anni, inoltre, la tendenza alla lentificazione è aumentata come effetto dei cambiamenti climatici, per la riduzione delle precipitazioni, l’aumento delle temperature e dell’evapotraspirazione.
Gli effetti macroscopici della lentificazione su un tratto fluviale sono l’aumento del tempo di residenza dell’acqua (che tende a stagnare anziché scorrere regolarmente verso valle), la progressiva scomparsa dei microhabitat a elevato idrodinamismo e la colonizzazione del letto fluviale da parte di piante erbacee.
Tali cambiamenti idromorfologici hanno notevoli ripercussioni sia sul funzionamento dell’ecosistema acquatico sia sulle comunità biologiche. La lentificazione altera diversi processi ecosistemici: aumenta la temperatura delle acque e l’evapotraspirazione, favorendo la concentrazione di nutrienti e inquinanti mentre diminuisce l’ossigeno disciolto nell’acqua.
Possono instaurarsi condizioni di eutrofizzazione, tipici di ambienti a scarso ricambio idrico; si altera l’equilibrio tra i fenomeni di erosione, trasporto e sedimentazione di particellato solido; aumenta la frammentazione degli habitat acquatici residui che diventano sempre più isolati. Il processo della lentificazione incide insomma su molti aspetti del funzionamento dei fiumi. Di conseguenza le comunità biologiche subiscono profonde alterazioni: la lentificazione favorisce gli organismi che meglio si adattano alla scarsità del flusso idrico, come alcuni insetti dotati di migliori capacità di dispersione o in grado di produrre forme di resistenza.
Diversi studi hanno dimostrato che le condizioni di stabilità idrologiche indotte dagli invasi favoriscono la proliferazione di specie esotiche invasive come i molluschi asiatici Dreissena polymorpha e Corbicula fluminea, che hanno colonizzato una gran parte del bacino del Po e rappresentano una seria minaccia alla biodiversità del nostro reticolo idrografico (Fenoglio et al., 2019).
I primi studi sulle conseguenze della lentificazione indotta dai cambiamenti climatici hanno riguardato aree a clima mediterraneo, dove le portate tendono a essere più fluttuanti (Tornés and Ruì, 2013). Ma questo processo si sta diffondendo anche nei fiumi alpini, per l’effetto congiunto dei cambiamenti climatici e della bacinizzazione a scopo idropotabile ed energetico.
Studi recenti condotti dall’Università di Torino e del Piemonte Orientale hanno messo in evidenza la perdita di biodiversità funzionale nelle comunità di alghe diatomee e di insetti acquatici in fiumi alpini che solo recentemente hanno subito eventi siccitosi prolungati (Doretto et al., 2019; Falasco et al. 2020), con ripercussioni sulla biodiversità e sul funzionamento stesso dei tratti fluviali interessati.
a cura della prof.ssa Francesca Bona, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi – Università di Torino
Bibliografia
– Doretto A., Bona F., Falasco E., Morandini D., Piano E., Fenoglio S., 2019. “Stay with the flow: How macroinvertebrate communities recover during the rewetting phase in Alpine streams affected by an exceptional drought”. River Research and Applications
– Falasco E., Doretto A., Fenoglio S., Piano E., Bona F., 2020. “Supraseasonal drought in an Alpine river: effects on benthic primary production and diatom community”. Journal of Limnology
– Fenoglio S, Bo T, Bona F, Ridolfi L, Vesipa R, Viaroli P (2019) “Ecologia Fluviale”. UTET 517 pp-
– Sabater S (2008) “Alterations of the global water cycle and their effects on river structure, function and services”. Freshw Rev 1:75–88
– Tornés, E., & Ruhí, A. (2013). “Flow intermittency decreases nestedness and specialisation of diatom communities in Mediterranean rivers”. Freshwater Biology, 58(12), 2555-2566.
Fonte immagine di apertura: Wikipedia