Tra le varie fonti di energia pulita, quella eolica è sicuramente una delle più promettenti. Le stime vedono dati allettanti che vanno da un minimo di potenza prodotta potenziale pari a 72 terawatt (TW) fino a un massimo di potenza eolica utilizzabile di 142 TW.
Per chi ha poca familiarità con l’unità di misura della potenza (watt = 1 J/s), basterà pensare che per soddisfare l’intero fabbisogno elettrico del globo servirebbero “solo” 15 TW. Con queste stime ci verrebbe da pensare che il problema energetico globale potrebbe essere risolto dall’eolico… purtroppo, secondo una ricerca svolta presso la Harvard University, tale stime sopravvalutano enormemente il potenziale eolico.
La ricerca è stata condotta da David Keith, fisico dell’Univerità di Harvard ed è stata pubblicata su “Enviromental Research Letters”. Secondo la pubblicazione, la reale potenza eolica utilizzabile è pari sono a un quinto di quanto stimato fino a oggi.
Il fisico Keith ha eseguito una serie di simulazioni sull’effetto che ha sul vento la scia turbolenta che si crea a valle dei parchi eolici, tale scia impedisce di mettere abbastanza ravvicinate le varie turbine. Un parco eolico deve essere allestito in modo che la scia turbolenta nel suo percorso verso valle, non interferisca con le altre eliche, quando la scia interferisce, la produzione energetica diminuisce.
Così le stime di David Keith vedono una produzione effettiva di una potenza non superiore a 1 watt per metro quadrato. Applicando tale stima al totale delle superfici utilizzabili per l’allestimento di impianti eolici nel mondo, questa fonte potrà soddisfare solo il 10 per cento della domanda energetica globale. Bisogna però considerare che anche lo studio di David Keith non è esente da errori, inoltre tale pubblicazione non tiene conto del grosso potenziale fornito dall’eolico offshore.