Legno, fantasia e sostenibilità. Slow Wood mette in rete designers, artigiani e fornitori di legno che si riconoscono nei principi “Slow”: Artigianalità, Cultura e Sostenibilità. Fuori dalla logica del consumo, quasi a voler adottare un oggetto creato da questa rete di amanti del legno, chiunque può trovare la garanzia di prodotti, materiali e processi di produzione intrinsecamente sostenibili. Gianni Cantarutti, imprenditore, grande esperto di legni e foreste, ha fondato l’associazione Culturalegno e sta scommettendo assieme a Marco Parolini in un mondo Slow Wood.
1) Quando e come è nata l’idea di SLOW WOOD?
L’idea Slow Wood nasce nel 2009. In questi anni tra le attività dell’associazione culturale Culturalegno vi è stata quella di diffusione dei principi Slow Wood, organizzando eventi e partecipando a fiere nelle quali abbiamo portato le lavorazioni, i legni e gli artigiani “slow”. E dagli interessanti riscontri di questa esperienza abbiamo deciso che era giunto il momento di fare un passo avanti: nasce così l’iniziativa imprenditoriale di Slow Wood.
2) Tra chi volete fare rete? Che requisiti richiedete per partecipare?
Slow Wood mette in rete designers, artigiani e fornitori di legno che si riconoscono nei principi “Slow”: Artigianalità, Cultura e Sostenibilità. Attraverso un marchio comune e fortemente caratterizzante, Slow Wood, appunto, investiamo per dare visibilità e forza a quelle piccole realtà artigianali che hanno fatto e continueranno a fare il grande “Made in Italy”, ma che in un mercato globale rischiano l’invisibilità, chiusi nelle loro botteghe e nei loro studi.
3) Il marchio “Slow Wood” cosa vuole garantire ai clienti? E agli artigiani che vantaggi darebbe?
I prodotti Slow Wood non sono beni di consumo, sono oggetti e arredi che portano con sé la storia della materia prima, legno in primis, delle tradizioni artigianali, la storia delle persone che con il lavoro delle loro mani creano e trasformano sapientemente la materia legno. Il vantaggio per gli artigiani sarà quello di acquisire visibilità e mercato, in quanto ogni prodotto Slow Wood riporterà chiaramente il nome del suo creatore; inoltre la presenza nella rete di designers e fornitori di legno sostenibile e certificato daranno agli artigiani strumenti addizionali per esprimere il loro talento.
4) Cos’è il Laboratorio Permanente?
Il Laboratorio Permanente sarà il cuore di Slow Wood: un posto fisico nel quale far convivere imprenditorialità e cultura, vendita di prodotti e possibilità di confronto. Sarà un negozio, un HUB di artigiani, un luogo di incontri ed eventi. Stiamo organizzando un primo esperimento temporaneo, che abbiamo chiamato “Workshop di design e prototipazione”, che terremo a Milano il 28 e 29 settembre, e che vorremmo finanziare con il crowdfunding.
5) Culturalegno: con quali obiettivi è nata?
Diffondere la cultura del legno, in un Paese dove si trasforma molto ma, contrariamente a quanto pensano gli stranieri, si conosce poco in generale quello che lavoriamo, per l’appunto il legno.
6) Come è cambiato l’interesse degli operatori di settore verso il legno negli ultimi anni?
Le industrie hanno ridotto drasticamente l’impiego del legno massello, per motivi di semplificazione produttiva e abbassamento dei prezzi, impoverendo le lavorazioni di artigianato vero, quello del saper trasformare, non del solo copiare.
7) E quello del mercato?
I consumatori sono sempre più critici: prima di acquistare un prodotto valutano sempre più attentamente la loro qualità, la loro sostenibilità e la loro provenienza. Slow Wood vuole andare in questa direzione, garantendo prodotti, materiali e processi di produzione intrinsecamente sostenibili. Quella della rete è una sfida, in un Paese che spesso vive di individualismi, ma crediamo che sia giunto il momento in cui questa sfida debba essere vinta.