Quasi in automatico quando si avvicina il Natale, solitamente attorno al giorno dell’Immacolata, l’80% degli italiani, che siano credenti o meno, si mette a fare l’albero senza farsi troppe domande. Oltre a cercare delle alternative per evitare di sacrificare milioni di abeti per questa causa, vi invitiamo ad approfondire l’origine di questa consuetudine per scoprire come collega in modo straordinariamente inclusivo molte popolazioni sparse nel mondo. Raccontare le leggende sull’Abete di Natale significa partire per un lungo viaggio nello spazio e nel tempo e noi siamo pronti.
Leggende sull’Abete di Natale antiche
Oggi ci affrettiamo a comprare il nostro abete ogni anno in un vivaio forestale oppure in uno più commerciale. Rispettivamente ci troveremo in casa di solito un abete rosso o un Peccio nel primo caso oppure un Abies nordmanniana nel secondo. Ma cosa succedeva millenni fa? La tradizione che oggi ancora ci fa tornare bambini ha radici antiche e a volte anche lontane.
Partiamo con l’Antico Egitto dove troviamo il nobile e affascinante cedro del Libano (Cedrus libani). Era considerato l’albero simbolo della Natività perché sotto le sue fronde sarebbe avvenuta la nascita del dio Byblos, assomiglia molto al nostro abete per via della simile forma delle foglie e per la sagoma della chioma. Anche i Celti collegavano l’abete, nel loro caso quello bianco (Abies alba) e quello rosso (Picea excelsa), alla nascita del Fanciullo Divino, sempre a seguito del solstizio invernale.
Impossibile non citare la posizione degli Antichi Greci celebrano la nascita non solo con questo albero ma anche con due divinità delle note e apprezzate: Artemide, protettrice delle nascite, ed Eláte, dea della luna nuova, portatrice di rinnovamento. Un po’ più a Est, l’abete era considerato un albero importantissimo, addirittura al centro dell’universo, con rami lunghi e potenti che hanno la capacità di collegare cielo, terra e inferi, le tre sfere che compongono il cosmo.
Leggende sull’Abete di Natale: curiosità dal mondo
La fama e la notorietà di questo albero è rimasta viva anche negli anni successivi e nel Medioevo lo troviamo già presente nelle case come addobbo nel Nord Europa. Sì, sembra strano pensarlo ma anche in quell’epoca si iniziava a decorare la casa. Andavano nei boschi alla ricerca di un esemplare da portare nelle proprie abitazioni, per metterci delle ghirlande e accompagnarlo a dei dolciumi e a della frutta ma soprattutto con una fiamma di candela, il vero e unico simbolo della vita che vince sulla morte, un concetto molto forte in quel periodo storico e che è rimasto forte e pervasivo.
Spostiamoci nel centro dell’Europa dove questo albero gioca il ruolo di collegamento tra il mondo degli dei e quello degli esseri terreni. La sua forma svettante e snella ci fa pensare a qualcosa che si eleva e che punta in alto.
Le leggende sull’Abete di Natale iniziano a diffondersi in tutti i Paesi soprattutto del Nord e nel Seicento raggiungono anche le popolazioni slave ma non convincono affatto la Chiesa che è diffidente, le ritiene appartenenti alla cultura protestante e quindi da non adottare. Col tempo, la tradizione del bel Abete diventa davvero inarrestabile e conquista popoli di ogni tipo, religione e cultura costringendo la Chiesa a cambiare idea e ad accogliere questo rituale inserendolo nei propri simbolismi e dandogli addirittura il compito di rappresentare la rinascita di Cristo.
Nella vicina ma lontana Russia cosa succede mentre in Europa l’albero ha conquistato il cuore di grandi e piccini? Arriva anche nelle corti di Russia e anche in Austria, grazie alla principessa Henrietta di Nassau Weilburg che lo introdusse nel 1816 facendolo conoscere a tutti i suoi cittadini.
In Francia e negli altri Paesi latini l’abete di Natale viene e va per via del fatto che il Cristianesimo inizialmente lo aveva messo in cattiva luce. Poi si è trovato costretto ad aprire le porte a questa tradizione che in terra francese ha fatto rientro nel 1840, in Francia, grazie ad un’altra principessa, Elena di Mecklenburg, moglie del duca di Orleans.
Oltre la manica l’abete ha iniziato a comparire all’interno della casa reale, lo vediamo immortalato con la famiglia nel 1848 in una foto pubblicata sull’”Illustrated London News” e da quel momento tutti i cittadini iniziarono a copiare la moda accogliendolo nelle proprie case. Guardando le date sembra che le leggende sull’Abete di Natale abbiano fatto meno fatica ad attraversare l’oceano Atlantico rispetto alla Manica. Il “primo albero di Natale in America” risalirebbe al 1777.
Leggende sull’Abete di Natale: libri
Oggi quando si avvicina al Natale si possono riprendere in mano le antiche storie sull’abete ritrovando la magia e la sorpresa nel vederlo illuminato che hanno provato nel Medioevo le prime famiglie che lo hanno adottato come usanza. Questo è un libro che ci restituisce quella bella a luminosa sensazione, consigliato dai 3 anni in su. Addirittura 3D il libro per piccoli più grandi dai 5 anni in su in onore dell’albero.