Se state pensando di ristrutturare casa, attenzione ai prodotti che impiegate. La legge potrebbe vietarli! A partire dal luglio 2013, secondo una nuova normativa europea, sarà obbligatoria una procedura di etichettatura per i materiali edili pericolosi.
La normativa vigente non tutela al 100% la sicurezza del cittadino che potrebbe acquistare e utilizzare inconsapevolmente, un prodotto altamente tossico per la sua salute e quella dell’ambiente.
La nuova norma prevede che le sostanze pericolose siano esplicitamente segnalate, come dal regolamento REACH del 2006. Sarà a carico della Commissione fornire le informazioni sulle sostanze, comprese le pratiche di riciclo o riutilizzo dei materiali pericolosi per l’uomo e l’ambiente.
Grazie a questo provvedimento ne deriverà una maggiore salvaguardia dell’ambiente e della salute, aumentando la sicurezza non solo dei lavoratori del settore edile, ma anche di chi andrà ad utilizzare le strutture costruite.
L’“International Living Future Institute” ha stilato una lista di materiali nocivi da dismettere per la loro pericolosità ambientale o per gli effetti negativi sulla salute: può essere una guida utile a chi fosse interessato a ristrutturare casa in modo ecologico.
Purtroppo, ancora oggi in commercio si trovano prodotti nocivi per l’uomo e l’ambiente. Per questi prodotti, la normativa vigente ne ha proibito l’uso (ne è un esempio il pvc), ma non ne è stata proibita la vendita, infatti tali prodotti sono ancora largamente usati sia direttamente, sia indirettamente -perché magari una sostanza nociva si trova in un prodotto apparentemente innocuo-.
Se state pensando di ristrutturare casa, evitate accuratamente di utilizzare uno o più materiali tossici per l’ambiente. La nostra redazione ha stilato una lista per voi. Piuttosto privilegiate i materiali edili amici dell’ambiente.
Prodotti cancerogeni e dannosi per l’uomo e per l’ambiente:
Actinolite, presente nell’amianto bianco.
Distillati (petrolio) frazioni nafteniche leggere e pesanti.
Distillati (petrolio) frazioni paraffiniche leggere e pesanti.
Polveri di legno.
Radon e suoi prodotti di decadimento.
Distillati (petrolio) frazioni nafteniche leggere e pesanti.
Distillati (petrolio) frazioni paraffiniche leggere e pesanti.
Silice cristallina.
Actinolite.
Amianto: usato come isolante e fuorilegge in Italia dal 1992. Purtroppo l’Eternit è ancora ampiamente diffusa, gli enti responsabili e ogni singolo cittadino dovrebbero avviare campagne per la bonifica di amianto.
Cromato di piombo.
Erionite.
Fuliggini prodotte dalla combustione di gasolio come quelle sprigionate dalla combustione di kerosene, legno, carbone e olio combustibile.
Acrilammide.
Fluoruro di vinile.
Lana di vetro.
Nero fumo (carbon black).
Saldatura ad arco con elettrodo.
Fumi di saldatura: durante la saldatura ad arco elettrico o con fiamma ossiacetilenica nei lavori di carpenteria metallica: pericolosa per inalazioni di sostanze tossiche (CO, O3, NOx, Fe, Ni e Cr).
Resine poliuretaniche: usate come schiume poliuretaniche nella coibentazione di fondazioni, muri, intercapedini di tetti, solai, ecc.
Prodotti adesivi (contenenti emulsioni di acetati, di bitumi o di gomme sintetiche, resine epossidiche, resine poliuretaniche, resine poliestere) che vengono comunemente utilizzati dagli addetti alla posa di moquette, di pavimenti in ceramica, in legno o di pannelli per pareti e soffitti.
Pitture e vernici per la sigillatura, verniciatura e stuccatura che contengono benzolo, stirolo, xilolo formaldeide, piombo, cadmio, zinco e ftalati.
Le resine che contengono sostanze epossidiche, poliuretaniche.
Bitumi, catrami e peci utilizzati nelle operazioni a caldo di impermeabilizzazione e asfaltatura
con presenza di IPA ( idrocarburi policiclici aromatici). Gli IPA leggeri sono inquinanti ubiquitari che, per la loro solubilità in acqua, possono giungere ad inquinare le acque sotterranee.
PVC, che oltre a essere già tossico, si trasforma in diossina quando bruciato con i rifiuti
Altri materiali nocivi per l’ambiente sono quelli utilizzati nei trattamenti per il legno a base di Creosoti, arsenico orpentaclorofenolo.
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