Con il simpatico nome di latte di suocera di riferiamo ad una bevanda alcolica a base di erbe. Ad alto grado alcolico. Cavalcando le battute ironiche che da sempre girano sulle suocere in generale, questo nome bizzarro associa a questa parente la sensazione di bruciore che si avverte in gola quando si beve questo latte. Stando fuori dalle questioni di famiglia, vediamo di cosa sa e cosa contiene questo liquore.
Latte di suocera: cocktail
Il profumo è caramellato, molto aromatico e anche armonioso, non feroce ma certo ricco. Vi si può riconoscere l’aroma di frutta fresca e di cacao, quanto al colore, esso si può definire ambrato ma lucente, mai troppo cupo.
Il sapore, è piuttosto deciso, di carattere, come le vere suocere da stereotipo, e ha un retrogusto persistente. Lo possiamo trovare come ingrediente di cocktail, ma deve trattarsi di cocktail ricercati, o di variazione di quelli classici, altrimenti è più probabile che sia in cocktail flambé perché ha una elevata concentrazione di alcol che lo rende facilmente infiammabile.
Latte di suocera: quanti gradi
Il latte di suocera ha una gradazione alcolica di 75% Vol, tra le più alte che si trovano in giro. E’ un liquore piuttosto secco e per produrlo servono più di cento erbe.
Latte di suocera fatto in casa
Ha un’origine molto “casalinga” il latte di suocera e risale a metà Ottocento quando Bortolo Zanin, a Zugliano, era gestore di una locanda, oggi è la distilleria dove si produce questo liquore. Tra un piatto e l’altro, Zanin, pare che servisse e consigliasse anche liquorini di sua produzione, fatti con le vinacce che il suo vigneto, un alambicco artigianale in rame e tanta passione.
Dal 1895 questo hobby si è trasformato in professione, con l’ufficiale produzione del latte di suocera che agli inizi del ‘900 ha iniziato a spopolare sia in Veneto sia in Lombardia.
Latte di suocera: dove comprarlo
Inizialmente il latte di suocera è stato sospettato di avere proprietà contraccettive per cui non è stato semplice lanciarlo sul mercato come semplice liquore da gustare. Una volta chiarito che questa voce non aveva alcuna base medica né prova scientifica a supporto, si è iniziato a trovare bottiglie di latte di suocera nei negozi dedicati e oggi è piuttosto facile trovarlo, anche on line. Per riconoscerlo cerchiamo la caratteristica l’etichetta con teschio bianco su sfondo nero che lo contraddistingue.
Latte di suocera: ricetta
Si trovano on line numerose versioni della ricetta, teniamo conto che non è affatto facile prepararlo da zero visto il numero di erbe che servono per far sì che abbia il suo tipico aroma.
Meglio arrendersi ed acquistarne una bottiglia, sorseggiandone semmai un bicchiere ogni tanto, con misura, mentre leggiamo “Consigli pratici per uccidere mia suocera”, di Giulio Perrone, un buon libro, che non nuoce alla salute anche se divorato.
Latte di suocera: ingredienti
Tra gli ingredienti del latte di suocera troviamo molte bacche ed erbe alpine, si crea un distillato poi lavorato per infusione, estrazione a freddo e miscelazione con alcool. Al termine di tutto ciò, deve essere affinato per 4 mesi circa in botti di rovere.
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