L’Asilo Volante, per sognare un mondo sostenibile

Asilo Volante per un mondo sostenibile

Fabbisogno energetico molto basso e poca manutenzione per la gestione: l’Asilo Volante che sorgerà a Crevalcore, uno dei comuni emiliani più colpiti dal sisma dello scorso maggio, grazie a un’idea di Syusy Blady. E’ un Asilo attivo, pulito, flessibile, veloce da costruire, confortevole e sano. E unisce l’idea della yurta con quella dei container, mettendoli in armonia. Alessandro Volpi, referente del progetto Italia di Intervita Onlus, che co-finanzia questo asilo speciale, spiega che “la struttura è riciclabile, reversibile, certificabile e sostenibile” e soprattutto che si tratta di “una scuola che ha il senso di non essere solo un involucro, ma pensata come ambiente di vita già di per sé stesso luogo educativo”.

1) Perchè questo nome: l’Asilo volante? cosa lo distingue dagli altri asili?

Il nome deriva dall’idea che è un asilo fatto per sognare, per volare in alto. In pratica è un modello di architettura innovativa, che si distingue dagli altri asili per il materiale e gli spazi, pensati per essere coerenti con il rispetto dell’ambiente. Sono quindi educativi già loro stessi, in funzione di tematiche ambientali e non solo, di sicuro collegabili anche con la dimensione dell’evento sismico.

Inoltre la tipologia della struttura è pensata affinché il tetto della scuola, normalmente solo tetto, possa diventare elemento educativo e di gioco grazie all’installazione di un percorso orto didattico, di un percorso didattico per lo sviluppo dei sensi e di un percorso didattico di vita normale.

2) Come lo avete progettato? Quanto costa realizzarlo? Chi lo sta finanziando?

Sarà un edificio ad alta efficienza energetica (classe A) ed emissione zero in atmosfera, realizzato con sistemi costruttivi a secco e componenti ad alto contenuto tecnologico innovativo. L’ Asilo Volante si pone in relazione con il contesto morfologico e culturale del luogo nel quale viene costruito e il suo fabbisogno energetico è molto basso, necessita di poca manutenzione per la gestione. E’ attivo (può produrre più energia di quanta ne consumi), pulito (zero emissioni in atmosfera), flessibile (la modularità consente una facile variabilità distributiva), veloce da costruire (grazie dall’utilizzo di elementi pre-costruiti e dalle tecnologie a secco), confortevole (per la qualità dei materiali, la climatizzazione radiante e il controllo della qualità dell’aria indoor) e sano, grazie al controllo dell’umidità e dell’assenza di sostanze volatili nocive.

La struttura è riciclabile, reversibile e certificabile. Sostenibile, per il basso fabbisogno energetico, l’uso di energie solari e rinnovabili, e il buon ciclo di vita dei materiali LCA, il recupero delle acque piovane e delle acque grigie e il giardini pensili e pareti verdi verticali.

Il costo non è ancora definitivo, ma parliamo di una struttura mono-piano di circa 450 mq, inserita in un plesso scolastico di circa 1400 mq. Il costo dell’asilo è stimabile in 550.000 euro, e quasi la metà di questo costo è coperto da Intervita Onlus, il restante sarà frutto di attività di raccolta fondi e di una copertura finanziaria garantita dal Comune di Crevalcore.

3) Quali caratteristiche tecniche e “green” ha l’asilo?

L’edificio si caratterizza per l’utilizzo di strutture a guscio tipo container e per un isolamento termico-acustico con pannelli stratificati di materiali di diversa densità (fibra di legno, gesso fibrato ecc) e infissi in legno, alluminio o pvc, con vetrature di sicurezza antisfondamento, vetrocamera con gas argon, filtro baso-emissivo.

L’impianto di condizionamento termico sarà realizzato con pannelli radianti a parete a bassa temperatura e la produzione di caldo/freddo avverrà con pompe di calore ad alto rendimento energetico mentre il ricambio d’aria con un recuperatore di calore attraverso un sistema di ricambio temporizzato con scambiatore di calore aria-aria e recupero del 75% di calorie.

I sistemi attivi di produzione energetica sono celle fotovoltaiche e collettori solari termici, ci saranno anche frangisole (elementi fissi in legno ed orientabili in lamelle di alluminio) e sulle coperture e sulle pareti del fabbricato potranno essere istallati sistemi di verde pensile di vario genere. Per l’illuminazione, infine, saranno utilizzati sistemi ad alta efficienza energetica, nel rispetto del comfort visivo (alogene, led, etc).

4) Come è strutturato? Quali spazi sono previsti e quanti bambini potrà ospitare?

La struttura sarà di circa 450 mq. La scuola materna ospiterà fino a 40-50 bambini avendo uno spazio didattico per ogni anno d’età, uno spazio dedicato per il gioco motorio, una sala mensa per la consumazione del pasto che sarà pensata in modo da poter essere utilizzata anche per eventi tipo feste con i genitori.

Il tutto sarà collegato all’altra parte del nuovo plesso scolastico, la scuola elementare. Questo ci consente di ottimizzare gli spazi comuni e di offrire spazi all’aperto divisi ma che possano, se serve, essere uniti.

5) Che tipo di container utilizzate? Come? Si tratta di materiale riciclato?

L’asilo è un edificio creato da moduli artcontainer integrati quindi con tipologie costruttiva più tradizionali, ma che insieme garantiscono i principi espressi sopra. Gli artcontainer sono moduli realizzati dal recupero di container iso marittimi in disuso. Nel mondo ne circolano più di 20 milioni e quasi altrettanti sono in disuso e uniscono potenzialità strutturali a modularità ed efficienza a seguito della trasformazione con gli standard artcontainer.

Il layout attualmente a disposizione del gruppo rappresenta una prima verifica e visualizzazione delle esigenze spaziali e funzionali ed è stato fatto tenendo presente i vincoli, molto forti, derivanti dall’utilizzo di container per la struttura.

Si prevede una grande yurta al centro del complesso e due piccole yurte nello spazio esterno. Ho la convinzione che sia l’oggetto “container” che l’oggetto “yurta” siano stati valorizzati bene.

6) Vi siete ispirati allo yurta: di cosa si tratta? Come mai proprio a questa particolare casa?

Al momento attuale del progetto la yurta può rappresentare un modello di ambiente per il gioco e alternativo agli ambienti naturali; appositamente pensata come elemento di raccordo tra la scuola materna e la scuola elementare, e di conseguenza come elemento aggiuntivo, qualificante di un’idea, ma accanto ad una struttura maggiormente impregnata di elementi architettonici più vicini al nostro modello culturale.

Il mix delle due variabili rende bene l’incrocio di mondi culturali e di come questa convivenza dia origine ad un posto bello, ad una scuola bella.

7) Pensate l’Asilo Volante sia proponibile anche in altre realtà? Come e dove?

Per ora di sicuro in Emilia a Crevalcore. Sarà poi l’utilizzo dei bambini e della maestre a confermarci un modello scuola, che pur rispettoso dei vincoli normativi, possa partire dal basso e cioè da un modello di costruzione condiviso fin dalle sue origini con i legittimi abitanti: famiglie, bambini e maestre, oltre ovviamente all’amministrazione comunale.

E’ di sicuro proponibile in ogni luogo dove la scuola ha il senso di non essere solo un involucro, ma pensato come ambiente di vita già di per sé stesso luogo educativo.

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