Larve defogliatrici: prevenzione e rimedi
Proprio sul più bello, quando gli alberi si riempiono di fiori e di foglie e i nostri orti si popolano di piante semplici e belle, che ci regalano anche degli ortaggi a chilometro zero, può accadere che arrivino le larve defogliatrici a rovinare la festa. E’ una vera rottura ma invece di sentirci impotenti di fronte alla loro voracità violenta e devastatrice possiamo alzare la testa e reagire, informandoci sulla loro natura e su quelli che sono i metodi per cacciarle. Ecco quello che vogliamo aiutarvi a fare con questo articolo, con qualche consiglio per chi vuole prepararsi a queste nemiche al meglio
Prima una piccola parentesi sulle larve, ne vale la pena, perché purtroppo tra chi non è esperto di giardinaggio, è comune l’idea che le larve, semplicemente perché larve, siano innocue. Non è affatto così, sono ancora creature in divenire ma non per questo sono innocenti, anzi, proprio perché devono ancora crescere e svilupparsi, si mostrano particolarmente affamate e senza scrupoli. Non sottovalutatele!
Ci sono in giro parecchie larve pericolose di insetti, definite bruchi, che mettono in serio pericolo la vita di tante piante e alberi perché in un arco di tempo limitato, riescono a compiere delle vere e proprie devastazioni. Alcune scavano nei tronchi e nei frutti, altre mangiano le foglie come se non ci fosse un domani. La primavera resta la loro stagione preferita e, per noi, quella in cui prestare ancora più attenzione.
Larve defogliatrici: origini e caratteristiche
Non tutte le larve sono defogliatrici, oggi ci occupiamo di questa categoria rappresentata da una serie di insetti tra cui vari tipi di lepidotteri con larve che arrivano massimo a 6 centimetri di lunghezza. Tante sarebbero da elencare, troppe, possiamo però descriverle perché in comune hanno una folta peluria irritante al tatto che copre la loro superficie. Quando le si trova si può notare la tendenza a vivere in gruppi numerosi o in lunghe processioni. Secondo voi come mai la Processionaria del pino si chiama proprio così?
Tra le tante larve defogliatrici, possiamo ricordare quelle della Dorifora, tra le più dannose, soprattutto se si tratta di devastare la pianta della patata. Sono di colore rosso con dei puntini neri sui fianchi, da “giovani”, poi a strisce gialle e nere. Si sfamano del suo fogliame in modo piuttosto rapido e lasciando solo lo scheletro della foglie, solo le nervature. Uno spettacolo disarmante se si stanno coltivando patate da tempo.
Larve defogliatrici: cosa provocano
L’appellativo che è stato loro assegnato, defogliatrici, ci fa capire bene che tipo di danno esse fanno alle nostre piante, se la prendono con le foglie soprattutto. Queste larve spuntano sia sui rami che sul fusto, ma nella parte terminale, e vivono in veri e propri nidi di colore grigio, realizzati da dei fili sericei. Da lontano possono sembrare addirittura dei gomitoli di cotone grezzo.
Il cibo preferito da queste larve sono le foglie che spuntano nella parte superiore della chioma. E’ questa la zona in cui cercarle per stanarle prima che arrivino ad attaccare tutta la chioma da cima a fondo. A questo punto possono provocare anche la morte della pianta stessa. Nel più fortunato dei casi, però, sopravvive e riporta dei danni più che altro estetici e un ritardo nello sviluppo.
Piante colpite dalle larve defogliatrici
E’ ampio lo spettro di alberi e piante che possono subire un attacco da parte di queste larve. Si tratta soprattutto di latifoglie forestali, ma ci sono anche alcune conifere e alberi ornamentali. Oltre a Pioppo, Kenzia tra gli alberi e Ravanello, Rapa e Cavolfiore, nell’orto, troviamo tra le vittime anche delle piante che sono meno note e vale la pena di dedicare loro qualche riga.
Partiamo dall’Agrifoglio, un albero parecchio robusto che sembra strano vedere tra quelli devastati da piccole larve. Arriva anche a 10 metri di altezza con la sua chioma piramidale, ha una corteccia scura. Cresce spontaneamente anche in Italia, a far venire l’acquolina in bocca alle larve sono le sue foglie, verde scuro e molto amate sotto Natale per le decorazioni a tema.
L’Asparagina è una pianta a cespuglio con un rizoma da cui partono poi delle radici robuste e carnose. Vengono prodotti anche dei turioni, ovvero dei germogli verdi che da teneri diventano coriacei, creano dei rami e vanno a formare la parte vegetativa della pianta. Grazie ad essi l’asparagina arriva ad altezze considerevoli. Come pianta è originaria dall’Europa, dall’Asia e dall’Africa e appartiene alla famiglia delle Asparagaceae o Liliaceae.
Passiamo al Biancospino, un arbusto dal nome scientifico Crataegus Monogyno. E’ di modeste dimensioni e lo si può trovare molto facilmente in tutto il paese, sia in pianura che in collina e perfino in montagna. E’ rustica e quindi resistente alle basse temperature e al gelo ma meno alle larve defogliatrici.
Il Ligustro è un sempreverde che troviamo impiegato per le siepi, ha origini giapponesi ma in Italia è piuttosto comune e cresce spontaneamente in Europa, soprattutto con la varirtà lugustrum vulgare. Una siepe fatta con il Ligustro va ben tenuta anche se si adatta facilmente a diverse condizioni climatiche, è importante non scordarci la potatura anche per l’estetica della pianta stessa.
Terminiamo con la Serenella, pianta proveniente dall’Asia ma molto presente già da anni in tutto il nostro continente. E’ un arbusto che può raggiungere anche i tre metri di altezza, pè ricco di foglie cuoriformi e di color verde chiaro. La Serenella appartiene alla famiglia delle Oleacee, genere Syringa e tra le varie specie, la più nota e coltivata è la S. Vulgaris.
Come eliminare le larve defogliatrici
Ora che sappiamo che aspetto hanno e cosa mangiano, scopriamo come eliminarle. E’ necessario usare pesticidi specifici che possono combatterle per contatto o ingestione. L’importante è essere tempestivi nell’intervento in modo che l’insetticida possa dare dei buoni risultati ed evitare che dalla foglia le larve passino ai frutti, quando presenti.
Tra i prodotti più interessanti oggi in commercio, possiamo provare questo insetticida pronto all’uso che agisce per contatto e ingestione e protegge le colture ornamentali da una vasta gamma di insetti tra cui le larve defogliatrici ma anche Afidi, Nottuidi terricoli e fogliari, Tripidi, Mosca Bianca, Minatori delle foglie, Tortrice mediterranea, Bega del Garofano. Decisamente da provare.
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Pubblicato da Marta Abbà il 13 Maggio 2020