Il lapacho sarà un frutto o un fiore? Nessuno dei due perché non si coglie ma si sorseggia. E’ una tisana che è molto nota tra chi ama questo genere di bevande, ed è stimata soprattutto per le sue proprietà antimicrobiche, antivirali, antifungine. Non è una trovata degli ultimi anni ma una “ricetta” per infusi che è già da tempo utilizzata principalmente per curare le lesioni cutanee e per lenire psoriasi, per trattare le dermatiti ma anche le “semplici” punture di insetto.
Possiamo trovare in commercio questa tisana anche con il nome di Taheebo, questo non le toglie nessuna delle sue molteplici virtù benefiche, anzi ci ricorda che è ricavata dalla corteccia della Tabebuia, una varietà di piante sudamericane che già le tribù indigene impiegavano quotidianamente conoscendo le sue proprietà antivirali e antimicotiche.
E’ confermato che sono state proprio le popolazioni indigene del Centro e Sud-America le prime ad apprezzare le virtù degli estratti di questa pianta il cui nome completo è Tabebuia Impetiginosa. Migliaia di anni fa dalle loro parti si raccoglieva la parte interna della corteccia di questo albero dei miracoli ricavandone dei trattamenti di vario tipo per guarire una svariata quantità di malattie soprattutto di origine virale e batterica.
Lapacho: proprietà
Il Lapacho ha anche un nome portoghese che suona come “pau d’arcu”, significa “bastone per archi” e ci racconta come il legno di questa pianta fosse un tempo utilizzato proprio per la costruzione di archi. A noi questo aspetto della pianta interessa molto meno, al momento, ed è molto più utile sapere che siamo di fronte ad un potente alleato naturale per la cura e la prevenzione di molti disturbi e per il rafforzamento delle difese immunitarie.
A cosa dobbiamo le tante e preziose proprietà benefiche del Lapacho? Alla presenza di una serie di elementi che concorrono a renderlo speciale. Vediamone alcuni. Ci sono i sali minerali, visto che è particolarmente ricco di calcio, magnesio, fosforo, zinco, cromo, silicio, manganese, rame, potassio sodio. Importante è anche le presenza di oligo-elementi e di due sostanze che vantano un forte potere antibiotico e antinfiammatorio. Si tratta della xilodina e del lapacholo, entrambe utili per contrastare funghi, batteri, per tonificare e depurare l’organismo e per stimolare le sue naturali difese.
Prima di procedere e scoprire gli altri utilizzi del Lapacho, al di là dell’arco da costruire, riassumiamo le sue principali proprietà: antinfiammatorie, antivirali, antibatteriche, antiossidanti, antifungine, depurative e tonificanti.
Lapacho: benefici
Vediamo qualche esempio di situazione in cui sorseggiare il lapacho può essere più che mai salvifico. Essendo adatto alla cura di diverse infezioni è ad esempio particolarmente consigliato in caso di candida, cistite e infezioni vaginali.
Questa sostanza ricavata dalla corteccia di una pianta, più raramente, ma risulta interessante anche per via del suo uso topico in caso di lesioni cutanee, psoriasi e punture di insetto. Non per questo dobbiamo tralasciare di indicare tra le situazioni in cui il lapacho è efficace quelle in cui è necessario riattivare e rafforzare le difese immunitarie, contrastare l’invecchiamento cellulare, stimolare la produzione di globuli rossi o regolare i livelli di zuccheri nel sangue. Come avrete notato c’è una vasta gamma di possibili benefici, tutti legati alla stessa nota e antica tisana.
Lapacho: utilizzi
Nella pratica come si approfitta di questo aromatico toccasana? Si sorseggia e lo si può fare in qualsiasi occasione. Capita di frequente di farlo poco prima del cambio stagionale visto che è un ottimo rimedio naturale per rinforzare le difese dell’organismo e prevenire la maggior parte delle malattie da raffreddamento tipiche del periodo invernale. Possiamo sfoderare questa bevanda però in qualsiasi periodo dell’anno se necessitiamo di un antidoto contro le malattie recidivanti, quali candida e cistiti.
Se acquistiamo il Lapacho in forma di crema cosmetica per viso e corpo allora possiamo applicarlo direttamente sulla cute lesa o sulle zone doloranti. Anche la stessa corteccia funziona come impacco benefico oppure può essere utilizzata come fertilizzante per fiori, va però acquistata nelle erboristerie o nei negozi specializzati e non è semplice da trovare come la tisana. Di solito si presenta tra gli scaffali sotto forma di strisce sottili, già pronta per essere trasformata in decotto
Lapacho: controindicazioni
Anche se non può arrivare ad essere velenoso, è sempre meglio attenersi alle dosi consigliate facendo riferimento alle indicazioni riportate sulle confezioni oppure chiedendo consiglio all’erborista o al medico di fiducia. Tra gli effetti collaterali possibili, se si esagera, ci sono disturbi a livello gastrico o intestinale. Al di là delle dosi, in generale viene sconsigliata l’assunzione di Lapacho alle donne in gravidanza e in fase di allattamento, oltre che a tutti i soggetti sottoposti a terapie che prevedono l’assunzione di farmaci anticoagulanti o aspirine.
Lapacho: pianta
Abbiamo già accennato alla pianta da cui si ricava il Lapacho, nome che di fatto viene attribuito alla parte interna della sua corteccia. In verità non si tratta di una pianta ma di una intera varietà di piante sempreverdi di origine Amazzonica e Sudamericana, denominate Tabebuia, caratterizzate da grandi dimensioni e da un tronco particolarmente possente.
Questi alberi crescono in modo spontaneo nelle foreste pluviali ma anche nelle zone in cui regnano climi più freschi e ci sono terreni acidi, li troviamo sulle montagne del Paraguay, Argentina, Brasile, Bolivia e Perù. Oltre che per la corteccia sono piante che si fanno notare anche per le loro fioriture dai colori sgargianti, sia gialle che rosa ma anche rosso e porpora. Le varietà utilizzabili a fini terapeutici siano il lapacho scarlatto e il lapacho rosa.
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