Lamantini e Dugonghi
Lamantini e Dugonghi, sono animali ingombranti ma del tutto innocui, tanto che vengono da sempre soprannominati “mucche di mare”. Sono mammiferi marini erbivori che nel mondo scientifico sono detti Sirenidi, i non esperti li prendono spesso per delle foche particolarmente massicce ma in verità, chi ne ha studiato le origini, afferma che sono cugini degli elefanti marini e solo lontanissimi parenti delle foche.
Dal punto di vista morfologico, a prima vista, Lamantini e Dugonghi sono simili, hanno entrambi il corpo è tozzo e voluminoso, pinne dotate di unghie, corte, pettorali, flessibili in modo difficile da immaginare vedendo la massa totale di questi animali. Eppure sono ben abili nell’usarle per “imboccarsi” come per accarezzare altri simili. Oltre alle pinne, Lamantini e Dugonghi per muoversi utilizzano anche la coda che molto assomiglia ad una pagaia, ampia e muscolosa.
Lamantini e Dugonghi: differenze
Per distinguere Lamantini e Dugonghi è necessario osservare con attenzione la coda: i primi ce l’hanno arrotondata, i secondi invece falciforme. I Lamantini, inoltre, hanno anche il labbro superiore suddiviso e peli radi su tutto il corpo.
Non condividono neanche gli spazi, spesso, perché a ben guardare la loro distribuzione su una mappa, si nota che i Dugonghi preferiscono le acque costiere dell’Oceano Indiano e del Pacifico Occidentale, mentre i Lamantini quelle delle coste orientali dell’America centrale e meridionale. Esiste anche una differenza caratteriale tra Lamantini e Dugonghi, i primi sono estroversi e socievoli, i dugonghi invece più timidi e solitari.
Per distinguere questi due mammiferi marini, abbiamo dovuto soffermarci su dei particolari, ma non si può non dire che sono parecchio simili e non è grave se li confondiamo. D’altronde ci troviamo di fronte a due animali con un corpo massiccio coperto di pelle coriacea e spessa, capaci di restare sott’acqua fino a venti minuti senza respirare.
L’uomo in passato ha dato loro la caccia, sia per mangiarne la carne, sia per utilizzare il grasso che li ricopre abbondante, oggi non siamo più noi direttamente i loro nemici, ma lo siamo indirettamente, perché inquiniamo il loro habitat o procuriamo loro ferite con le eliche delle imbarcazioni.
Lamantini e Dugonghi: dove vivono
In generale Lamantini e Dugonghi vivono sia nei fiumi e sia nelle acque costiere se poco profonde. Esistono tre specie di Lamantini che sono localizzate rispettivamente in Africa, in Florida e nelle Antille, e infine nelle acque dolci dell’Orinoco, poi c’è il Dugongo, più australiano come frequentazioni.
A proprio agio nel loro habitat, trascorrono 5 ore minimo “riposando”, ogni giorno, immobili o galleggiando o con il muso sul fondo, conficcato. Sembrano in trance, sembrano “finti”, ma ogni 3 o 4 minuti tornano in superficie per respirare con due narici sulla “punta” del muso, spuntando dalla superficie dell’acqua solo per quel che serve.
Lamantini e Dugonghi: cosa mangiano
Dormono, parecchio, ma mangiano anche questi animali marini che bazzicano in acque salmastre o marine, poco profonde, ma non certo torbide. Non sono affatto cattivi o aggressivi, e nemmeno solitari, anzi li si può vedere coccolarsi tra loro, interagire in modo socievole, oppure anche immobili mentre brucano. Si nutrono quindi di reciproche tenerezze, ma non basta!
Per stare “in piedi” Lamantini e Dugonghi mangiano piante e alghe, quando non dormono, così pasteggiano, almeno per 8 ore al giorno. Le femmine in attesa di un cucciolo, mangiano per ancora più ore, partoriscono dopo 13 mesi, un cucciolo solo alla volta, e dopo sei mesi di svezzamento, si tengono vicino il figlio per un paio di anni.
Lamantini e Dugonghi: curiosità
Uno dei primi a scorgere questi animali e a parlarne, è stato il nostro Cristoforo Colombo, nel 1493, mentre veleggiava al largo dell’odierna Haiti. Va detto che più che ammirarli, ne restò spaventato, a causa della massa e della strana forma, un po’ influenzato dalle tante leggende che giravano a quei tempi sulle sirene, capaci di attirare i marinai con la voce ammaliante e il fascino di creature tra realtà e fantasia.
Oggi sappiamo che non c’è nulla da temere, ma ci si può scherzare applicando un simpatico adesivo “Allarme per lamantini”
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Pubblicato da Marta Abbà il 21 Gennaio 2017