Sesta malattia: sintomi, trattamento e contagio. Cosa fare in caso di sesta malattia nel bambino o nell’adulto. Decorso, durata e quando preoccuparsi.
La quarta, la quinta e la sesta malattie sono tutte malattie esantematiche. Non lasciarti intimidire dal termine malattie esantematiche, la parola “esantema” deriva dal greco e significa “sboccio” facendo riferimento all’eruzione cutanea come sintomo principale della malattia.
Tra le altre malattie esantematiche ricordiamo:
- Morbillo, anche noto come prima malattia
- Scarlattina o seconda malattia
- Rosolia o terza malattia
- Scarlattinetta o quarta malattia
- Esantema infettivo, anche noto come quinta malattia
- Sesta malattia o Esantema critico
- Varicella nel bambino o fuoco di Sant’Antonio nell’adulto
- Vaiolo
- Malattia di Kawasaki
Tra tutte le malattie esantematiche citate, in questa pagina ci soffermeremo sulla sesta malattia o esantema critico. Per la malattie presenti nell’elenco in alto causate da virus e non, si parla anche di esantema virale.
Sesta malattia
Popolarmente, la sesta malattia è anche nota come febbre dei tre giorni o roseola. Si tratta di una malattia infettiva (quindi sì, contagiosa) che si manifesta soprattutto nei bambini tra i 6 mesi e i due anni di età.
Si parla di sesta malattia perché cronologicamente, nel bambino, arriva dopo il morbillo, la scarlattina, la rosolia, la scarlattinetta e l’esentema infettivo, anche se l’ordine non è sempre così lineare e vi sono non poche eccezioni.
L’esantema critico è causato da uno dei virus dell’herpes, in particolare l’Herpes Virus di tipo 6B. Questa notizia non dovrebbe sorprenderti perché anche la varicella negli adulti è causata da un virus dell’herpes, l’herpes zoster. Di virus dell’Herpes ne esistono 7, l’ultimo è stato isolato nel 1990.
Contagio
Come premesso, la sesta malattia è contagiosa. Come si prende…? O meglio, come avviene il contagio? La trasmissione avviene per via rinofaringea (praticamente con starnuti o tosse) o la congiuntiva.
In casa, tra le altre precauzioni da prendere, è bene non condividere la medesima asciugamani con la persona colpita dalla sesta malattia.
La malattia diventa più contagiosa durante la fase in cui compaiono stati febbrili.
Il soggetto che ne affetto può essere contagioso anche prima della comparsa degli sfoghi sulla pelle.
Durata
Quanto dura la sesta malattia? Il decorso è variabile, dai 5 ai 15 giorni. In media, ha una durata di 9 giorni.
Esantema critico nei bambini e nell’adulto
Nei bambini, la malattia è più frequente tra i 6 e i 18 mesi, si presenta nei due anni di età del bambino. Gli adulti ne sono immuni? Diciamo che tra le infezioni esantematiche è tra le più rare.
Le infezioni primarie negli adulti, quando compaiono, lo fanno sempre con sintomi più gravi rispetto alla stessa malattia in età infantile. Se non hai mai avuto la sesta malattia, sappi che questa potrebbe causarti non pochi problemi, tra i vari sintomi tipici ricordiamo il prurito alle mani.
Se hai già avuto la sesta malattia, una riattivazione è generalmente asintomatica o meno che tu non stia seguendo terapie immunosoppressive o soffra di patologie che rendono vano il tuo sistema immunitario (come l’HIV).
Sesta malattia: sintomi
La malattia esplode con febbre tendenzialmente alta, in genere sui 39-40 °C. Il paziente riferisce malessere generale, raffreddore, mal di gola, vescicole sulle tonsille, congiuntivite… e in alcuni casi, anche vomito e diarrea (spesso associata al virus dell’Herpes Umano tipo 7).
Dopo i primi 3-5 giorni, la febbre inizia a scemare lasciando spazio a esplosioni cutanee, cioè il vero e proprio esantema morbillo-rubeoliforme. Le macchie colpiscono prima il tronco e il collo e solo dopo si diffondono sul viso, alle mani e ai piedi. Per fortuna, l’esantema ha una durata di 24-48 ore.
Convulsioni e meningite
Quando si parla di sesta malattia nei bambini, i timori dei genitori possono riguardare le possibili complicanze. La febbre alta nei bambini predisposti può causare convulsioni e, sempre in corrispondenza alla febbre nei bambini, nei primi giorni, si può manifestare anche una meningite di lieve entità. Il meningismo con e le possibili convulsioni febbrili dovrebbero essere discusse con il proprio pediatra di fiducia.
Le convulsioni febbrili si manifestano con perdita di coscienza, irrigidimento muscolare, scosse di gamba e braccia… seppur si tratta di un evento che spaventa, è bene precisare che generalmente non lascia conseguenze permanenti. E’ importante consultare il pediatra, in qualsiasi caso, anche in assenza di convulsioni. Il motivo?
La febbre alta nei bambini potrebbe innescare la necessità dell’uso di farmaci antipiretici. Il pediatra potrebbe ritenere opportuno prescrivere antifebbrili… l’unica cosa che possono fare i genitori e mantenere il bambino ben idratato, in un ambiente pulito e accogliente.