La potatura del ciliegio
La potatura del ciliegio non deve mai essere troppo vigorosa. Parliamo infatti di un albero che non ha bisogno di interventi eccessivi per crescere bene. Più della potatura, nel caso del ciliegio, si rivelano utili interventi quali piegature e inclinazioni particolari. Questi lavori danno all’albero una forma di solito irregolare ma lo mantengono in buona salute. La forma libera è la più comune nel ciliegio, anche se questo resta un albero che può essere allevato bene sia in vaso sia conferendogli una forma a palmetta.
La potatura del ciliegio va fatta soprattutto nella fase vegetativa. Se viene potato in questo periodo, l’albero riesce infatti a difendersi meglio dalle malattie e dagli attacchi dei parassiti che sfruttano i tagli della potatura per infiltrarsi nel legno. C’è una distinzione di fondo tra la potatura del primo anno e la potatura degli anni successivi.
Potatura del ciliegio: il primo anno
Una volta interrato l’astone, lo si deve accorciare a circa 1 metro dal terreno. Poi mano mano si procede con la potatura normale dei rami fino a quando l’albero ha raggiunto la forma desiderata. I germogli di crescita vanno scelti adatti e bene inseriti.
Potatura del ciliegio: gli anni successivi
Per i motivi di cui sopra, le branche non vanno potate e sono da lasciare crescere in libertà. Gli ulteriori palchi che si vanno a formare sulle branche sono da spuntare in prossimità della freccia in modo da avere sotto il taglio la formazione di germogli che siano adatti a continuare il nuovo palco. Se da questa operazione risulta una chioma non equilibrata, è bene correggere con delle piegature piuttosto che con ulteriori potature.
Con una potatura corretta, il ciliegio cresce robusto fino a superare di solito i 4 metri di altezza. È anche un albero solitamente molto longevo che invecchia senza richiedere altre e particolari cure da parte del giardiniere.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 30 Settembre 2015