Non è un segreto, la Cina si trova ad affrontare livelli di inquinamento devastanti, una situazione annoverata tra le peggiori al mondo. Negli ultimi 30 anni, la Cina, è diventata il maggior produttore di azoto del globo: il numero di automobili in circolazione è aumentato di circa venti volte, l’uso del concime è triplicato mentre la quantità di bestiame allevato così come la combustione del carbone è quatruplicata.
E’ vero, tutti noi sappiamo che la qualità della vita degli abitanti cinesi è fortemente minata sia dal fronte dei diritti umani sia su fronte ambientale, tuttavia fino a oggi non vi erano informazioni dettagliate sull’impatto delle emissioni di azoto prodotte in Cina. In Cina, la quantità di azoto emesso in atmosfera dal settore industriale, automobilistico e da quello agroalimentare è aumentato del 60 per cento per ogni anno in un periodo che va dal 1980 al 2010.
Le cifre arrivano da uno studio portato a termine dalla partnership tra i professori Xuejun Liu e Fusuo Zhang dell’Agricultural University di Pechino, Peter Vitousek, biologo della Stanford University e Pamela Matson presidente della Facoltà di Scienza della Terra del Woods Institute.
Il report ha analizzato la situazione cinese degli ultimi 30 anni ed è venuto fuori che la Cina può aggiudicarsi il titolo di maggior produttore di emissioni d’azoto a livello globale. L’uso sconsiderato dell’azoto come fertilizzante è triplicato dal 1980 al 2000, mentre i capi di bestiame e la combustione di carbone è quadruplicata. Nello stesso arco di tempo, il numero delle automobili in ciroclazione è aumentato di circa 20 volte e c’è da dire che molti dei veicoli che circolano sulle strade cinesi sono altamente inquinanti. Tutte queste attività rilasciano grandi quantità di azoto reattivo nell’ambiente.
Tali emissioni hanno causato una serie di problemi, in primis la qualità dell’aria respirabile è drasticamente diminuita, il suole e le acque hanno subito un processo di acidificazione ed è aumentata la concentrazione di gas serra nell’atmosfera, senza parlare, poi, dell’impatto sulla fauna e flora con una netta diminuzione della biodiversità.
La crescita economica della Cina è sconsiderata. I ricercatori hanno osservato che nelle pianure del Nord della Cina, i livelli di azoto sono molto più alti di quelli registrati negli Stati Uniti e sono paragonabili ai valori massimi registrati nel Regno Unito e nei Paesi Bassi quando il deposito di azoto toccò il suo apice nel 1980. Insomma, se in Paesi europei come l’Olanda e la Gran Bretagna, nel 1980 ci sono stati dei picchi di azoto reattivo in atmosfera, in Cina questi picchi sono la normalità quotidiana! C’è poco da dire, la politica ambientale della Cina deve cambiare.