La lista di specie animali a rischio di scomparsa si allunga inesorabilmente, giorno dopo giorno. Ora è tempo di agire per salvare l’animale simbolo dell’Australia, il koala. Il tenero mammifero risulta infatti funzionalmente estinto.
A lanciare l’allarme nei giorni scorsi è stata l’Australian Koala Foundation che chiede iniziative concrete per proteggere il marsupiale.
Secondo la Fondazione, nel territorio australiano resterebbero solo 80mila koala, una cifra ben lontana dagli otto milioni di esemplari che popolavano il Paese tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. A cosa si deve questo declino? I mammiferi sono vulnerabili a una serie di minacce simultanee che includono malattie ma anche gli impatti antropici legati alla deforestazione e ai cambiamenti climatici.
Che cosa significa “funzionalmente estinto”
Con l’espressione “estinzione funzionale” si intende più di una situazione pericolosa. Il termine può per esempio indicare che le popolazioni sono talmente diminuite da poter considerare il ruolo da loro occupato all’interno dell’ecosistema trascurabile. Una specie funzionalmente estinta è anche una specie che non più in grado di riprodursi con efficacia. Nel caso specifico dei koala, ciò significa che il loro numero è ormai così basso da rendere gli animali incapaci di mantenere una certa variabilità genetica. La riproduzione tra consanguinei rischia così di mettere a repentaglio la futura sopravvivenza della specie.
Cosa fare per i koala
L’appello mosso è innanzitutto di mettere in sicurezza l’habitat dei marsupiali. Gli ambienti in cui vivono i koala, in particolar modo i boschi di eucalipto e le foreste, continuano a diminuire rapidamente. Un triste quadro già denunciato dal WWF nel 2018, all’interno di un rapporto redatto in collaborazione con il Nature Conservation Council. Come specificato nel documento, per i koala dello Stato australiano del Nuovo Galles Del Sud esisterebbe l’ipotesi di estinzione entro il 2050, a causa dell’incremento del disboscamento per l’agricoltura.
Per redigere il rapporto, gli esperti hanno utilizzato immagini satellitari attraverso le quali hanno monitorato il tasso di accelerazione del disboscamento in modo da valutare l’impatto sulle specie vulnerabili e in via di estinzione.
“Dobbiamo fermare questo eccessivo taglio di alberi se vogliamo mantenere i koala vivi allo stato brado per le generazioni future“, ha dichiarato per l’occasione Stuart Blanch, esperto in materia forestale del WWF.
Come spesso accade per le emergenze ambientali, anche per i piccoli marsupiali australiani il tempo stringe ed è necessario correre subito ai ripari per tutelare adeguatamente la specie. Prima che sia troppo tardi e che i koala diventino un semplice ricordo del passato.