Kava kava: proprietà ed effetti collaterali
Kava kava, sembra il nome di una allegra danza ed invece è una radice molto discussa. Ha delle proprietà benefiche ma anche degli effetti collaterali che è necessario conoscere. Esistono integratori a base di kava kava e non tutti sono ammessi nel nostro Paese.
Kava kava: cosa è
Con questo simpatico nome vengono definite le parti sotterranee, quindi le radici e il rizoma, di un arbusto detto Piper methysticum Forst. E’ una pianticella verdeggiante che può raggiungere anche 3 metri e che cresce bene in Polinesia e in Oceania.
Essendo appartenente alla famiglia delle Piperaceae, è parente della pianta del pepe, se osserviamo meglio il nome – Piper Methysticum – lo possiamo tradurre infatti come “pepe che intossica”. Effettivamente, come accennato subito, bisogna usare prudenza con il kava kava perché in dosi eccessive può provocare effetti tossici non da trascurare, fino ad arrivare all’arresto cardiaco.
Se, come nel tempo hanno imparato a fare i polinesiani, si riesce ad assumere il kava kava senza esagerare, se ne possono trarre molti benefici. Oltre a limitarsi alle concentrazioni consigliate, è bene frammentare questa radice e lasciarla macerare nell’acqua. Così trattata, ha delle preziose proprietà ansiolitiche e sedative riconosciute anche dalla medicina occidentale.
Kava kava: proprietà
Nelle sue terre d’origine al kava kava viene riconosciuto il potere di sedare i litigi tra le persone perché spinge alla socializzazione. Viene usato quando si tratta di commemorare i defunti, perché facilita le comunicazioni con l’aldilà, e anche quelle terrene, infatti spesso lo si sfodera anche durante i matrimoni.
Oggi in occidente non è ancora diffuso un utilizzo del Kava Kava in queste occasioni ma lo si apprezza per le sue proprietà ansiolitiche, sedative, ipnotiche, anticonvulsivanti, miorilassanti ed anestetico-locali. Ci sono studi scientifici incrociati che le confermano. In particolare, quelle ansiolitiche – sedative sono legate alla presenza di principi attivi detti kavalattoni. I prodotti a base di kava kava commerciabili devono contenerne precise quantità per essere legali e benefici.
Kava kava e ansia
Molti di noi sono probabilmente interessati alla proprietà ansiolitica che il kava kava porta con sé anche quando viene consumato nelle quantità previste. Quello che rende in tal senso questa radice molto particolare è il fatto che riesce a sedare le preoccupazioni e gli stati di ansia senza creare effetti collaterali che invece mettono fuori gioco altre sostanze simili. Quindi niente assuefazione, nessuna dipendenza fisica e psichica, rara riduzione della memoria o del tempo di reazione.
In paesi come la Germania, infatti, il kava kava viene utilizzato, addirittura consigliato, per trattare l’ansia e gli stati di tensione eccessiva, oppure l’insonnia. Troviamo gli estratti di questa radice-rizoma anche utilizzati da chi desidera combatte lo stress e riequilibrare la sfera affettiva, sistemare l’umore in periodi di particolare stress.
Kava kava: effetti collaterali
Gli effetti collaterali del Kava kava hanno di solito una bassa incidenza ma a patto che si ripettino i dosaggi terapeutici. Se stiamo alle regole, non dovremmo avere problemi, ne compaiono solo nel 2,5% dei casi e si tratta di reazioni allergiche, problemi gastrointestinali, cefalea o capogiri.
Tutta altra cosa, invece, se si inizia ad abusare in modo abituale di kava kava, cioè a prenderne delle quantità esagerate, per lunghi periodi. A questo punto gli effetti collaterali possono essere parecchio pesanti e andare a nuocere a pelle, occhi, fegato e cuore.
In generale non si assumono preparati a base di Kava Kava per oltre tre mesi di seguito e in questo periodo non bisogna consumare alcolici.
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Pubblicato da Marta Abbà il 7 Marzo 2017