Un sistema di irrigazione “social”, a goccia, dotato di sensori controllabili via web, così si può innaffiare la propria pianticella con un tweet, o magari un intero orto, urbano e non. L’idea, con 1000 possibili sviluppi green, è di Alberto Serra del CRS4 (Centro Ricerca e Sviluppo degli Studi Superiori in Sardegna) che, durante il suo tempo libero ha realizzato l’intero sistema, risolvendo così il suo problema di innaffiare le piante mentre era in ufficio, permettendo agli altri di fare lo stesso.
1) Jardimpu: come è nato?
L’idea di Jardimpu è nata nel 2011. In quel periodo al CRS4 stava nascendo Paraimpu, un social TOOL per l’internet degli oggetti. Questa piattaforma permette di interconnettere oggetti della vita di tutti i giorni (automobile, tv, sensori…) con altri servizi già presenti sul web (social network, applicazioni,…) in modo da rimanere aggiornati costantemente sullo stato delle nostre “cose” preferite. Con Jardimpu ho pensato di portare il mio giardino sul web2.0, installando alcuni sensori per verificare la presenza d’acqua, e innaffiare quando necessario. Tutto online e con una spesa di circa 100-150 euro.
2) Cosa significa che con Jardimpu l’irrigazione diventa “social”?
Esistono già da tempo sistemi di controllo temporizzato dell’irrigazione, ma la novità di Jardimpu sta nel fatto che questo sistema ora diventa social. Si possono costantemente leggere i dati del giardino via twitter e con un semplice tweet (#jardimpu) seguito da un comando, si può irrigare il giardino o accendere le luci. Un po’ come quello che accade da qualche anno anche alla torre del THotel a Cagliari, dove la notte è possibile vedere le luci all’ultimo piano variare colore a seconda dei messaggi twitter inviati.
3) Che tipo di segnali o comunicazioni ma da all’utente? Come si interfaccia?
Con Jardimpu ho deciso di pubblicare i dati del giardino sul sito e attivare i gocciolatori via Twitter. Chiunque desidera innaffiare (ovviamente il tutto controllato e definito con dei limiti ben precisi dal proprietario) può scrivere un messaggio su twitter del tipo “#jardimpu DROP ON”. Io personalmente ho scelto twitter e le sue notifiche come mezzo di comunicazione.
4) Può essere utilizzato per tutte le piante? Ci sono specie più o meno trattabili?
Essendo un informatico, semplice appassionato di giardinaggio, non saprei dare una risposta precisa e corretta a questa domanda. L’ideale sarebbe fare una statistica per verificare se il “giardinaggio sociale” è conveniente rispetto a quello tradizionale. Io utilizzo Jardimpu per monitorare anche il livello di acqua nel sottovaso della mia pianta carnivora “Dionea muscipula”. L’acqua presente deve rimanere ad un livello costante e vengo avvisato dal sistema in caso di carenza. Ho già in progetto la collaborazione con persone esperte nel settore per il miglioramento di Jardimpu.
5) Come vengono gestiti i dati meteo?
I dati meteo sono il risultato del collegamento di un altro mio “oggetto” virtuale. Questo oggetto è la mia stazione meteo amatoriale che grazie a Paraimpu viene connessa al mio Jardimpu. In più grazie ad Arduino (“la magica scatoletta!”), Jardimpu è dotato di una serie di sensori che mi danno un informazione sulla temperatura, la luminosità, l’umidità dell’aria misurata vicino alle piante e l’umidità del terreno.
6) Quante persone utilizzano Jardimpu?
Consideriamo che Jardimpu è nato come prototipo e non come prodotto. Il sito ha più di 7.000 accessi da quando è nato e alcuni amici, saltuariamente, innaffiano il giardino.
Non c’è un target preciso di utilizzatore di Jardimpu. Si passa dallo “smanettone” interessato al web degli oggetti al curioso utilizzatore di Twitter che si diverte a verificare se il sistema funziona davvero. Se pensiamo ad una installazione di Jardimpu in un orto urbano, sociale, condiviso tra i cittadini, allora in quel caso mi azzardo a scommettere che il sistema potrà essere utilizzato costantemente da decine di persone, con dei vantaggi per tutta la comunità in termini di costi e tempo.
7) Che tipo di sviluppi può avere Jardimpu in futuro….
Il primo sviluppo futuro che mi viene in mente è studiare dal punto di vista botanico e agronomico tutto il sistema facendo delle statistiche precise riguardo questo tipo di monitoraggio sociale. Dal punto di vista tecnologico si possono usare altri sensori più precisi e, legandosi al discorso relativo al risparmio energetico, l’alimentazione del sistema potrebbe essere supportata da dei mini pannelli fotovoltaici.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=I2jjPgDK4-Y