Italo di NTV risolleva Trenitalia

Alta Velocità con Italo e Frecciarossa

Aprite un locale in un deserto e resterà un deserto. Apritene cento e diventerà Las Vegas. Ergo: la concorrenza stimola la domanda, e non servono economisti per capirlo. Se poi la domanda fa anche bene all’ambiente, il successo è ancora più grande.

Prendiamo l’Italia dei treni ad Alta Velocità. Da quando Italo di NTV ha iniziato a collegare le principali città del Paese, nel 2012, Trenitalia con i suoi Frecciarossa non solo non ha perso passeggeri ma ne ha guadagnati parecchi. Più fatturato per una delle più importanti aziende dello Stato e aria più pulita, perché i treni inquinano meno delle auto e degli aerei.

Il dato è leggibile nelle motivazioni con cui il Commissario ai Trasporti dell’Unione europea Siim kallas ha illustrato le proposte contenute nel IV pacchetto ferroviario UE, dove si coglie come l’Italia abbia saputo dimostrare di essere assoluta protagonista nelle grandi innovazioni.

La concorrenza sull’Alta Velocità avviata da meno di un anno con l’ingresso di NTV ha prodotto risultati rilevanti per il Paese e riconosciuti dalla stessa UE, con una crescita del mercato AV nel  2012  di circa il 15%  sull’anno precedente. Un trend dunque in netta controtendenza rispetto agli altri settori economici, che a causa della recessione hanno fatto registrare quasi tutti un andamento negativo.

Con l’avvio della concorrenza l’incumbent Trenitalia quindi non solo non ha registrato alcuna perdita di traffico, ma ha addirittura aumentato il numero di viaggiatori trasportati del 6-7 per cento. E per la prima volta in Italia il trasporto pubblico (treno AV) ha sottratto traffico al trasporto privato (automobile), con effetti positivi sulla sicurezza, sull’ambiente e sui consumi energetici.