Molti lo chiamano porcospino, lui risponde lo stesso. E’ l’istrice, animale da non confondere con il riccio anche se i due hanno parecchi aspetti in comune. In questo articolo andremo ad approfondire le differenze per imparare a distinguerli ad occhio nudo in pochi minuti, nel caso che ne trovassimo uno in giro o direttamente nel nostro giardino, cosa che a me capita di frequente, abitando in un’area verdeggiante.
Il nome scientifico di questo roditore è Hystrix cristata, esso appartiene alla famiglia degli istricidi ed è piuttosto comune nella nostra penisola anche se lo possiamo trovare anche in altre zone extra confine. Al mondo esistono in totale ben 12 specie di istrici, tutte concentrate in poche zone e tutte differenti dall’animale che chiamiamo riccio.
Entrambi i roditori hanno gli aculei ed è facile pensare che siano fratelli, eppure anche negli aculei dell’uno e dell’altro esistono delle differenze che stiamo per scoprire.
Istrice: dimensioni
Quando scorgiamo un animale che può sembrarci un riccio, o un porcospino, anche da lontano possiamo iniziare a fare delle ipotesi, osservandone le dimensioni. Se vediamo che l’animale ha una lunghezza che varia dai 60 agli 80 cm, con una coda che può arrivare a misurare anche 17 cm, allora si potrebbe trattare di un istrice. Questo roditore può pesare circa 30 Kg, molto di più di un comune riccio che ha delle dimensioni decisamente più piccole, non paragonabili a quelle appena citate.
Istrice: aculei
Uno dei motivi per cui si confondono questi due roditori è il fatto che entrambi hanno la particolarità di avere degli aculei. Pochi sanno che si tratta di aculei differenti per numero e per tipologia. Partiamo subito con l’affermare che l’istrice ad oggi rappresenta il roditore con il maggior numero di aculei in assoluto a livello mondiale. Va da sé quindi che ne possiede molti di più del riccio, altro motivo per non confondere questi due roditori. Ma non è finita qui.
Sempre guardando agli aculei possiamo notare che quelli degli istrici hanno una caratteristica peculiare che li rende unici e riconoscibili: sono aculei che risultano dei peli ricoperti di cheratina, quindi più rigidi del normale. Gli aculei dei ricci sono del tutto differenti, oltretutto appaiono sempre distribuiti sul corpo in modo più uniforme e molto più fitti.
E’ inoltre impossibile staccare gli aculei del riccio mentre quelli dell’istrice possono “cadere” non appena li si sfiora anche se di fatto non dobbiamo immaginare che questo animale sia in grado di “spararli” come proiettili, come arma di difesa contro i predatori.
Preso atto di tutte queste differenze, concorderete con me che il riccio sia molto più bello del porcospino dal punto di vista puramente estetico. Quest’ultimo mostra aculei sparpagliati e mescolati in modo irregolare con delle ciocche di pelo normale. Il risultato non è particolarmente attraente.
Istrici: alimentazione
Il porcospino, più grande del riccio, segue rigorosamente una dieta vegetariana mangiando in prevalenza frutta e rami. Solo ogni tanto si nutre delle ossa degli animali, essenziali per avere delle preziose riserve di calcio. I ricci hanno abitudini ben diverse e non seguono alcuna particolare dieta, amano mangiare di tutto ma preferiscono menu a base di lombrichi, scarafaggi, formiche ed insetti di vario tipo. Sono di fatto decisamente carnivori.
Istrici: riproduzione
Ogni volta che una femmina di istrice partorisce, da alla luce da uno a quattro piccoli di circa un chilogrammo ciascuno, dopo una gestazione di 112 giorni. I piccoli porcospini hanno già gli occhi aperti e dei soffici peli spinosi, vengono svezzati dopo 16 settimane di vita, ad allattarli è la madre mentre il maschio assiste pulendo i piccoli che riposano nelle tane.
Istrici: habitat
Animale protetto perché tuttora minacciato dal bracconaggio a causa della sua prelibata carne, l’istrice vive in Italia, in tutta la penisola, in Sicilia e sull’Isola d’Elba. Recentemente ha raggiunto regioni del Nord in cui prima era raro vederlo, come ad esempio la Liguria occidentale, la parte sud-orientale della Lombardia e le aree meridionali del Veneto. Non è un animale sbarcato da poco in Italia, ci abita fin dal tardo Pleistocene e lo testimoniano alcuni ritrovamenti di fossili datati a questo periodo.
Oltre che in Italia, troviamo questo roditore anche nell’Africa Subsahariana e nel Maghreb. Risiede soprattutto nelle foreste e nelle savane, ogni tanto abita i deserti oppure le aree coltivate. A differenza del riccio, il porcospino può vivere anche sugli alberi e in alcune zone dell’America. Non può cacciare né uccidere, per questo non è da ritenersi un animale pericoloso per l’uomo. Ovvio che va però lasciato in pace altrimenti i suoi aculei possono si ferirci ma ce la siamo andata a cercare.
Sempre a causa di questo suo comportamento difensivo, l’istrice non ha molti nemici che arrivano ad attaccarlo, tutti concordano con il fatto che sia meglio stargli lontano. L’uomo costituisce un pericolo per questo animale quando lo caccia per poi mangiarne la carne, un altro pericolo è costituito da due particolari specie di mosche tze-tze che trasmettono la malattia del sonno all’uomo e che risultano nutrirsi del sangue di tale specie
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