Isobare: definizione
Isobare, linee tracciate su mappe e cartine che possono sembrare quelle per trovare un tesoro avvicinandosi sempre di più all’obiettivo. Sono sì preziose ma per ben altro motivo. Ci aiutano a capire cosa accade nell’atmosfera e che tempo farà nel futuro prossimo. E non solo… dopo aver capito come sono tracciate, carte e previsioni del tempo avranno per noi un significato più profondo.
Isobare: definizione
In meteorologia le isobare sono linee ideali che uniscono i punti con uguale pressione atmosferica al livello del mare o ad una certa quota altimetrica. Le troviamo sulle carte metereologiche, sempre, non certo sulle mappe che utilizziamo per tracciare la strada da percorrere in un viaggio. Sono uno strumento per “tecnici” e non utile nell’immediato a chi desidera consultare una mappa per arrivare alla sua meta.
Isobare e meteo
Nella meteorologia, queste linee servono per stabilire e ben definire le zone di alte o di basse pressioni su tutto globo terrestre. Le prime sono dette anticicloni, le seconde cicloni oppure anche depressioni, saccature. Osservando la disposizione delle isobare si possono identificare in una certa zona di dimensioni variabili a piacere, promontori di alta pressione, direzione dei venti e altri fenomeni conseguenti.
Una volta riconosciute le zone ad alta e bassa pressione, ad esempio, sappiamo che i venti soffiano parallela a queste linee che le delimitano con una leggera inclinazione tendente dalle zone anticicloniche a quelle cicloniche.
Per quanto riguarda l’intensità, essa cresce man mano che le isobare sono ravvicinate fra loro perché ciò significa che il gradiente barico è maggiore, ovvero che la pressione varia più velocemente spostandosi nello spazio in quella specifica area ad alta densità di isobare.
Di solito le zone dove la pressione è alta essa è oltre i 1013 millibar, quelle in cui è bassa è sotto i 1013 millibar, nelle prime in genere c’è bel tempo, nelle seconde brutto tempo.
Isobare: trasformazioni
Oltre alle linee, isobare, ci sono anche le trasformazioni. Si passa dalla meteorologia alla termodinamica e si parla di trasformazione isobara quando si vuole descrivere il passaggio di stato effettuato da un sistema fisico in cui la pressione rimane costante.
Isobare: Italia
Tornando alle linee che descrivono la pressione atmosferica, va precisato che, da sole, esse non sono in grado di fornirci gli strumenti per elaborare una previsione meteorologica attendibile. Questo vale sia a livello nazionale, sia anche europeo.
Se in generale l’alta pressione porta bel tempo e la bassa pressione brutto tempo, ciò non accade sempre. Ad esempio in inverno con l’alta pressione si vedono anche giornate di nebbia e cielo grigio.
In Italia, oltretutto, c’è un territorio particolarmente vario, che vede la presenza di molti rilievi e pianure, altipiani e promontori su un mare chiuso particolarmente caldo: non è affatto così facile quindi associare un certo tempo atmosferico ad un valore di pressione.
Un meteorologo che lavora per una previsione del tempo sull’Italia deve assolutamente prendere in considerazione la conformazione del suolo, la pressione a livello del suolo e anche molti altri parametri.
Isobare: Europa
In Europa vale lo stesso discorso fatto per l’Italia anche se non tutti i Paesi del continente hanno le caratteristiche del nostro, così “accartocciato” e frastagliato.
In inverno, in Europa, domina una vasta area di bassa pressione che porta un clima freddo, soprattutto nella parte interna del territorio, con nevicate che, sui Paesi centro-settentrionali, arrivano anche in pianura mentre in quelli a Sud, Italia compresa, il clima anche con la bassa pressione è lo stesso più mite anche se nuvoloso.
Anche se non si possono realizzare delle previsioni del tempo attendibili, solo con le isobare, guardando come sono disposte si può intuire ad esempio come gira il vento. Nell’Emisfero Nord ruota in senso orario attorno alle alte pressioni e in senso antiorario intorno alle basse pressioni, le isobare molto vicine prevedono una velocità maggiore del vento, velocità che si misura con l’anemometro.
Isobare: mappa
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Pubblicato da Marta Abbà il 3 Gennaio 2018