Irrigazione a caduta: cosa sapere prima di usarne uno
Il sistema di irrigazione a caduta è un modo per poter irrigare il proprio terreno in grado di apportare una nuova efficacia alle colture di riferimento. Ma è sempre conveniente? E, soprattutto, che cosa è bene sapere prima di installarne uno sul proprio terreno? Quali sono le domande che bisognerebbe porsi prima di utilizzare con troppa semplicità e enfasi questo sistema, che in alcuni casi può rappresentare un investimento molto costoso?
Per poter migliorare la prossima irrigazione… è bene certamente condividere un discreto elenco di domande e di riflessioni necessarie per potersi garantire un ottimo livello di efficienza nell’irrigazione, aiutando così a trovare quello giusto e, soprattutto, a prevenire guasti al sistema durante la prossima estate e ritardi nell’irrigazione.
Ma quali sono le domande che bisognerebbe porsi? Di seguito abbiamo scelto una serie di elementi che potrebbe valer la pena cercare di condividere.
Cos’è l’irrigazione a caduta
Quando si parla di irrigazione a caduta si parla principalmente di una tecnica di irrigazione chiamata anche ad aspersione, o a pioggia, che ha come obiettivo principale quello di imitare la pioggia e, quindi, distribuire l’acqua sotto forma di piccole gocce sulle proprie colture. Si tratta di una tecnica economica, relativamente facile da applicare, che richiede solamente di pompe, tubazioni e irrigatori.
Conviene l’irrigazione a caduta?
In realtà non è possibile affermare se l’irrigazione a caduta conviene, non si sono prima effettuate delle analisi attente sulle condizioni del terreno, su quali siano le colture da intraprendere e a altri fattori ancora.
Per esempio, potrebbe in alcuni casi essere molto più conveniente una tradizionale irrigazione di superficie, generalmente la scelta di principale riferimento per i piccoli agricoltori.
In altri casi si possono scegliere delle tecniche di irrigazione meno convenzionali, come ad esempio l’irrigazione per gocciolamento (che distribuisce l’acqua facendola gocciolare solo sopra la zona delle radici), l’irrigazione sotterranea (che invece si dedica solo alla zona delle radici che nutre mediante recipienti porosi o tubi posizionati nel suolo), la sub irrigazione (che invece si basa sull’umidità nella zona delle radici mediante tubazioni che, oltre all’acqua, sono in grado di disperdere del vapore).
Evidentemente, non esiste un sistema che sia sempre migliore degli altri, dovendo invece farsi una scelta più consapevole e specifica.
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Creare un piano
La prima cosa che ti consigliamo di fare è quella di creare un piano di interventi e di riparazioni necessarie prima dell’inverno. Se non hai un impianto di irrigazione, insomma, è questo il momento giusto per fare tutti i confronti che ritieni più opportuni. Se invece hai già un impianto di irrigazione a caduta, allora effettua ora la manutenzione, prima che entri in funzione a pieno regime.
Spesso, peraltro, è proprio questo il momento più conveniente, perché sul mercato puoi trovare dei prezzi autunnali “speciali”, o ancora degli incentivi per i ricambi, per l’assistenza e per i lavori di riparazione. Considerato che l’impianto è particolarmente grande e non potrai certamente portarlo in giro presso i manutentori e i rivenditori di pezzi di ricambio, aiutati con lo smartphone per scattare foto delle riparazioni, rendendo così più semplice tenere sotto mano le possibili operazioni di intervento, che potrai condividere con uno specialista.
Mettere in moto e fare un check – up
Fatto ciò, prova ad avviarlo. Metti il motore centrale in movimento e ascolta come rispondono i cuscinetti e le scatole del cambio: i cuscinetti sono usurati? Le scatole del cambio sono danneggiate?
Controlla inoltre che le ruote non abbiano bulloni a capocorda allentati e che le gomme non presentino crepe e usura diffusa. Ascolta il sistema di azionamento per gli stridori e per gli urti, che sono indicazioni di usura dei cuscinetti o delle attrezzature. Ispeziona il sistema di distribuzione per individuare perdite, guarnizioni difettose e sprinkler usurati accendendo l’acqua e percorrendo la lunghezza dell’impianto.
Ulteriormente, procedi con l’ispezionare i manometri per verificare che funzionino correttamente. Idealmente, si dovrebbe tenere un registro delle pressioni per tutta la stagione, in maniera tale da avere sempre sotto controllo l’evoluzione di questo importante dato. Aspettati che le le normali fluttuazioni stagionali creino una lettura della pressione più bassa alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno rispetto a una lettura primaverile quando i livelli dell’acqua sono invece ai massimi stagionali.
Ancora, misura il flusso d’acqua, assicurandoti che sia nella norma consigliata dal produttore. Confronta poi il diagramma applicativo con i dati reali, che possono rivelare potenziali problemi di uniformità e tempistica, e verifica tutti i principali sistemi di controllo dell’irrigazione e di interblocco. Controlla quindi le barricate di arresto – i segni di slittamento dei pneumatici possono indicare che l’interruttore di arresto primario non è riuscito e deve essere sostituito.
Tra le altre attività che è bene effettuare in questo periodo, anche il calibrare i sensori di rendimento prima della raccolta dei campi irrigati. Dopo la raccolta, ispeziona le aree del campo a bassa o alta resa rispetto ai dati di irrigazione. Confronta infine i campi irrigui e non irrigui come primo passo per decidere se ulteriori investimenti potrebbero avere senso in questa fase, ed esamina quali sono i costi totali di riparazione prima di effettuare qualsiasi acquisto di nuove attrezzature. Nella maggior parte delle situazioni, i costi delle riparazioni e dei miglioramenti necessari sono ridotti rispetto al prezzo di un nuovo impianto. Per i sistemi che coprono grandi superfici o su colture di grande importanza, potrebbe essere meglio sostituirli, invece che trovarsi in grave difficoltà in caso di malfunzionamento.
Pubblicato da Anna De Simone il 5 Dicembre 2019