Iris barbata, coltivazione
Iris barbata, coltivazione: come coltivare i giaggioli. Dettagli sulla fioritura, messa a dimora e cure delle piante.
Le iris barbate sono molto facili da coltivare, si tratta di piante spontanee che nei giardini di campagna sono conosciute con il nome di giaggioli selvatici. Presentano un’interessante fioritura che varia di colore in base alla varietà (rosa, blu scuro, viola, arancio, porpora…). Fioriscono insieme alla rose, alle peonie e aquilegie.
Iris barbata, coltivazione: fioritura e messa a dimora
L’ iris barbata appartiene al genere Iris, questa pianta erbacea perenne rizomatosa sfoggia vistosi fiori e se ne conoscono circa 250 specie originarie dell’Europa, dell’Asia e del Nord America.
A seconda dell’altezza di sviluppo si dividono in barbate alte, barbate intermedie e barbate nane.
Le barbate alte si sviluppano in altezza fino ai 90 – 120 cm. Fioriscono entro maggio.
Le barbate intermedie si sviluppano in altezza tra i 30 e 70 cm e la fioritura si presenta verso aprile.
Le barbate nane presentano uno sviluppo molto contenuto, tra i 35 e 70 cm di altezza. La fioritura delle barbate nane si sviluppa entro marzo.
Le barbate nane, così come le altre iris barbate, vanno messe a dimora da giugno fino al termine dell’estate. Nello stesso periodo è possibile procedere con la moltiplicazione con divisione del rizoma.
Per la coltivazione dell’iris barbata, scegliete una posizione possibilmente soleggiata (la pianta deve disporre di ameno mezza giornata di sole). I giaggioli si sviluppano bene in terreno calcareo-argilloso, ben drenato e con una buona quantità di sostanza organica.
Prima della coltivazione, preparate il terreno con una vangatura poco profonda (25 – 30 cm) interrando del concime organico (si consiglia letame ben maturo). Questa preparazione va fatta prima della messa a dimora dei rizomi che vanno interrati superficialmente con la parte superiore del rizoma affiorante dal terreno.
Appena interrate i rizomi, irrigate con moderazione. Attenzione! Non dovete bagnare pesantemente il terreno ma solo fare il modo che la terra aderisca alle radici.
La messa a dimora e le esigenze di coltivazione sono simili per tutti i giaggioli citati. L’unica differenza è la distanza dell’impianto:
- l’iris barbate alte vanno messa a dimora alla distanza di 30 – 40 cm l’una dall’altra.
- per l’iris barbata nana la distanza d’impianto da rispettare è di 5 – 10 cm.
- l’iris barbate a sviluppo intermedio vanno messe a dimora a una distanza di circa 20 cm l’una dall’altra.
Iris barbata o giaggioli, moltiplicazione
La propagazione si può eseguire facilmente per ottenere nuove piantine. La moltiplicazione dei giaggioli si effettua dopo la fioritura, da giugno a settembre. Attendete che le temperaturi aumentino anche per l’iris barbata nana che fiorisce verso marzo. Il periodo ideale per la moltiplicazione dei giaggioli cade tra giugno e inizio settembre, vi consigliamo di non andare oltre la seconda metà di settembre perché i rizomi saranno completamente maturi e più difficili da gestire entro l’arrivo dei primi freddi autunnali.
La propagazione per divisione dei rizomi è semplice. Ecco come procedere:
1) Con una piccola vanga, sradicate la pianta dal terreno e posatela su un piano da lavoro.
2) Con le mani, separate i rizomi e rimuovete l’eccesso di terreno che avete tirato su con la pianta.
3) Con una cesoia, separate i singoli rizomi prestando attenzione che ognuno presenti almeno un ciuffetto di foglie.
Ogni pezzetto di rizoma che presenta un ciuffo di foglie, darà origine a una nuova pianta di iris barbata da coltivare in vaso o in giardino. Interrate i rizomi ottenuti superficialmente, anche in questo caso, la parte superiore del rizoma dovrà affiorare il terreno proprio come spiegato nel paragrafo dedicato alla coltivazione e messa a dimora dell’iris barbata.
Iris barbata in vaso
I giaggioli possono essere coltivati anche in vaso. La coltivazione dei giaggioli in vaso si esegue con le stesse istruzioni viste per la coltivazione in giardino.
Per iniziare, coltivate l’iris barbata in vasi dal diametro di 30 – 40 cm. Il substrato da usare è costituito da torba di sacco, terra di campo e pomice (o lapillo) in parti uguali. Anche in questo caso il rizoma va interrato molto superficialmente, lasciando visibile quasi metà del suo spessore.
Pubblicato da Anna De Simone il 29 Giugno 2016