Io.Equo. E tu? Altromercato propone il modello del rispetto
“Un’alternativa concreta e sostenibile ai disastri causati dagli squilibri del modello economico dominante”. Basta dire Io.Equo e aderire alla campagna di Altromercato, favorendo così una virata verso un modello che mette al centro l’uomo e l’ambiente, non il profitto, mirando al rispetto reciproco e a una maggior equità nelle relazioni commerciali. Il presidente del Consorzio Ctm Altromercato, Guido Vittorio Leoni, punta molto sui giovani, perché il futuro è nelle loro mani, ed è il loro futuro.
1) Qual è l’obiettivo della campagna? Chi la porta aventi e chi la sostiene?
L’obiettivo della campagna “IO.EQUO. Coltiviamo un’altra economia” è quella di far conoscere i valori del commercio equo e solidale, un modello economico assicura una vita dignitosa a migliaia di contadini e artigiani che operano principalmente nel sud del mondo in contesti di povertà e marginalità. Grazie ad Altromercato che se ne occupa da oltre 25 anni, hanno la possibilità di vedere riconosciuto il valore proprio lavoro, i propri diritti e la possibilità di costruirsi una vita dignitosa. IO.EQUO vuole far conoscere questo modello economico che non mette al centro il profitto, ma che parte dall’uomo, dalle sue esigenze e dall’ambiente, per trovare tutti insieme una via d’uscita da questa crisi.
2) Quando è iniziata? Finora cosa avete fatto? Che prodotti avete scelto come simbolo e perchè?
La campagna IO.EQUO è stata lanciata ufficialmente a maggio 2012, in occasione della Giornata Mondiale del Commercio Equo. Per tutto il mese di maggio le cooperative e le associazioni socie di Altromercato, 118 sull’intero territorio nazionale, hanno animato le piazze d’Italia. Hanno distribuito un kit con semi di riso che stavano a simboleggiare la possibilità per tutti noi di piantare un seme per coltivare tutti insieme “Un’altra economia”. E’ stata lanciata in quell’occasione la community online www.ioequo.it ed è possibile anche aderire al progetto “mettendoci la faccia”, con una propria foto in cui si manifesta la propria adesione. Ci sono già tanti volti noti: Neri Marcorè, Patrizio Roversi, Syusy Blady, Don Luigi Ciotti. Per i prodotti simbolo di IO.EQUO, abbiamo scelto gli ingredienti del “pane del mondo”, riso e farina, perché danno immediatamente il senso di come l’agricoltura sia essenziale nell’assicurare il diritto al cibo delle persone.
3) Perché diventare membro della community?
Aderire alla community è un’opportunità per dichiarare il proprio sostegno alla campagna IO.EQUO. e si ha poi la possibilità di ricevere le newsletter di Altromercato e rimanere sempre aggiornati su tutte le novità della campagna. E ci sono tante novità in cantiere che lanceremo nei prossimi mesi.
4) Quante persone per ora ne fanno parte? Qual è il target che si dimostra maggiormente coinvolto da Io.Equo?
Oggi sono più di 2200 le persone che fanno parte della community IO.EQUO. Il nostro target sono principalmente i giovani: crediamo sinceramente in loro perché il futuro appartiene a loro e sono loro che possono decidere qual è il mondo in cui desiderano vivere domani. Ci sono tante persone che ci seguono da sempre, ma vogliamo che oggi più che mai in questo paese siano i giovani a far valere la loro voce, a dichiarare cosa sono le cose importanti per loro, e molti ci hanno già dimostrato di condividere la nostra mission: la costruzione ogni giorno di un modello economico fatto dalle persone per le persone.
5) Secondo voi, con la crisi, è cambiata l’attenzione rispetto alle tematiche che promuovete?
Abbiamo tanti segnali positivi. Tante persone nuove si stanno avvicinando alle Botteghe Altromercato sul territorio, ci seguono sui Social Media, partecipano agli incontri con i produttori. La crisi è una realtà dura per tantissimi cittadini. Sono mesi difficili ma crediamo che proprio questi momenti ci obblighino a riprendere in mano argomenti la cui gestione avevamo completamente delegato a chi ritenevamo più esperto di noi. Oggi più che mai le persone sono consapevoli che l’economia non è una scienza ma essa deve essere gestita sulla base di priorità, di valori, di principi. Il Commercio Equo e Solidale da sempre si propone di fare commercio partendo dal riconoscimento del valore della dignità del lavoro delle persone e crediamo che in nessun momento come oggi questo messaggio debba essere diffuso e promosso.
6) Come verranno coinvolti i giovani e i loro insegnanti ?
Attraverso il sito della community è possibile per gli insegnanti interessati richiedere ulteriore materiale informativo sulla campagna e sulle altre iniziative di Altromercato. È possibile anche richiedere interventi formativi sul Commercio Equo e Solidale anche ad hoc per le proprie classi, dalle scuole elementari fino alle superiori. Spesso veniamo anche chiamati nei corsi universitari e nei Master per presentare la nostra realtà e più in generale il modello del Commercio Equo e Solidale.
7) Esiste l’idea “equo commercio = prodotti più costosi”? Come la “smentite”?
E’ un’idea purtroppo consolidata nella mente di molti e spesso rappresenta il primo ostacolo che impedisce a tante persone di entrare nelle Botteghe Altromercato. Con grande serenità possiamo dire che i nostri prodotti a parità di qualità possono costare in alcuni casi addirittura meno di prodotti concorrenti. Sono inoltre tantissime le iniziative che come Altromercato abbiamo messo in piedi per andare incontro a tanti nostri clienti come ad esempio sconti e promozioni nel corso dell’anno. In provincia di Verona, ad Oppeano, abbiamo aperto un outlet che propone i nostri prodotti con riduzioni di prezzo che vanno dal 30% al 60% e abbiamo in programma di aprire altri outlet Altromercato nei prossimi mesi.
Pubblicato da Marta Abbà il 11 Febbraio 2013