Proprio come il risparmio energetico ha coinvolto singoli, privati e pubbliche istituzioni, anche il capitolo dell’accumulo interesserà tutti noi: non è una profezia ma una realtà. A svelarla è Andrea Capriccioli, il capo-progetto di ProGeo, un accumulatore energetico non convenzionale, compatto ma di grande capacità, che consente la trasformazione di energia elettrica “low cost” o “non producibile” in energia chimica, accumulandola sotto forma di metano, per la generazione differita “on demand” di energia elettrica.
1) Cos’è un accumulatore ? a cosa serve ProGeo?
Così come un disco di un computer può accumulare ordinatamente files e renderli disponibili quando si vuole rivederli, così come un qualsiasi essere vivente accumula energia in varie forme, il grasso in primo luogo, per poi “ritrasformarlo” in energia quando richiesto dal fisico in seguito ad uno sforzo, così un accumulatore energetico “accumula energia” in varie forme per poi ricedere energia elettrica quando richiesto dagli utenti. In particolare ProGeo converte in energia chimica energia elettrica non utilizzabile o comunque a basso costo utilizzando come vettore energetico il metano. Quando ci sarà bisogno di energia elettrica, ProGeo utilizzerà il metano prodotto ed “accumulato” per convertirlo in quella energia elettrica, ora necessaria e richiesta.
2) Quali sono i pro e i contro di ProGeo rispetto ad altri impianti “meno green”? Si può quantificare il vantaggio di ProGeo?
ProGeo mostra caratteristiche e vantaggi unici:
– non ha limiti nelle velocità di accumulo-cessione di energia elettrica e permette accumuli “stagionali”;
– può essere connesso in uscita sia alla rete elettrica che a quella metanifera;
– non presenta problemi di sicurezza;
– presenta costi irrisori nella gestione del completo life-cycle dell’impianto;
– l’investimento è relativo alla prima installazione, non vi sono costi di “sostituzione”:
-può essere posizionato vicino ad ogni impianto di produzione di energia elettrica
Nel tempo sono stati pensati però vari sistemi di accumulo: il primo, ad esempio, è stato quello dei bacini idroelettrici di pompaggio dove si converte energia elettrica notturna in energia potenziale dell’acqua accumulata in alto in bacini di raccolta. Ci sono anche altri sistemi di accumulo come quelli basati su processi elettrochimici o su sistemi meccanici o elettrostatici. Tutti questi sistemi hanno le loro specifiche caratteristiche e un preciso settore di applicazione e per tutti va analizzato l’intero life-cycle per valutarne pro e contro.
3) Con quali energie, rinnovabili e non, “lavora” ProGeo e come le utilizza?
Si è detto che ProGeo utilizza in primo luogo fonti energetiche rinnovabili cioè irreggimentabili, e la loro disponibilità non sempre coincide con le nostre necessità. Per fare qualche esempio, si va dal solare e all’eolico, meno all’uso dei corsi di acqua, delle correnti marine, dei moti ondosi e della salinità etc. Detto ciò, ProGeo può utilizzare anche energie “tradizionali” e ciò può avvenire per motivi economici.
Tradizionale o rinnovabile che sia l’energia utilizzata da ProGeo, il punto che “associa” le due provenienze è quello che tale energia viene utilizzata per la produzione d’idrogeno per via elettrolitica. Sarà proprio l’idrogeno prodotto che verrà fatto reagire con la CO2, generando il metano-verde da immagazzinare per un suo uso “on demand”.
4) Come si comporta a seconda delle stagioni e dei picchi di consumo?
Nel nostro emisfero durante l’estate la produzione del solare fotovoltaico potrebbe essere preponderante mentre a latitudini crescenti avremo gradatamente un incremento dell’eolico, durante l’inverno invece l’eolico e l’idraulico aumentano il loro contributo, a scapito del fotovoltaico. Differentemente i grandi fiumi sembrano una fonte potenziale di produzione elettrica abbastanza stabile e con turbine sommerse si potrebbe generare energia in modo continuo. Lo stesso può dirsi per lo sfruttamento delle correnti marine e del modo ondoso.
Per fare i conti con l’energia noi consideriamo in questo quadro energetico le energie medie e soprattutto il consumo e la necessità che dipende dai tempi e dagli stili di vita, per questo sono necessari opportuni sistemi di accumulo.
In particolare, ProGeo risponderà a picchi di richiesta con l’uso del metano accumulato proprio per la produzione di energia elettrica “on demand”, cioè ProGeo può produrre metano da immettere nella rete metanifera o da accumulare per lunghi periodi e questa è proprio una opzione unica nei sistemi di accumulo. Possiamo utilizzare ogni energia in surplus in una stagione per produrre ed accumulare metano per un’altra stagione.
5) Quanto è costato e quanto tempo per realizzarlo?
Il prototipo di ProGeo deve ancora essere costruito. Il primo esemplare sarà di circa 10 kW e costerà circa 400mila euro, a causa delle varie attività di ricerca industriale e di sviluppo prototipale. Il primo obiettivo sarà produrre e commercializzare ProGeo fino ad 1 MW nel 2014. Dal punto di vista finanziario, va anche sottolineato che la caratterista di grande modularità di ProGeo è un aspetto di grande rilievo per l’abbattimento dei costi di produzione su scala industriale, oltre che per la scalabilità in termini di potenza.
6)Dove è stato o sarà installato? Che tipo di distribuzione può avere in Italia?
Il prototipo verrà costruito in varie sedi (Uni Tor Vergata e Tecnopolio Tiburtino) e poi verrà assemblato e testato in uno stabilimento industriale dove verranno assemblati anche i successivi prodotti di grande potenza, installati poi presso wind farm. Le versioni di piccola taglia verranno distribuite sul territorio presso stabilimenti industriali, centri commerciali e grandi condomini con installate FER: si pensa ad una distribuzione capillare, sia presso i centri di produzione energetica che presso utenze distribuite.
7) Perchè investire in un progetto così? Solo privati o anche istituzioni pubbliche?
Il problema dell’accumulo non è stato ancora risolto ed ogni giorno si evidenzia la sua strategica necessità in un sistema di produzione energetica sempre più distribuita e costituita da un grande numero di diversi sistemi di produzione: ecco perchè investire.
Il problema energetico, dalla differenziazione dell’approvvigionamento alla produzione sono argomenti che toccano tutti noi, non solo i tecnici o i politici, quindi, proprio come il risparmio energetico ha coinvolto singoli, privati e pubbliche istituzioni, anche il capitolo dell’accumulo interesserà tutti i soggetti.
Intervista a cura di Marta Abbà