Cosa sono gli insulti e come rispondere
Prima di andare a capire come si può rispondere ad un insulto, facciamo un passo indietro e cerchiamo di definire cosa è un insulto. Ciascuno di noi ha una propria sensibilità e, secondo me, una propria valutazione. Alcune espressioni che per me sono un insulto, possono non esserlo per altri che sono in grado di passarci sopra prendendo al volo l’ironia e ridendoci su. Anche la stessa frase al variare del tono con cui viene pronunciata, può essere o meno un insulto. E’ molto importante anche la situazione in cui la si pronuncia: in pubblico o in privato? In un contesto informale o ufficiale? Ci sono molti fattori da prendere in considerazione per valutare la gravità di un insulto a cui aggiungere il giudizio personale. Andiamo però a vedere come viene definito in generale un insulto.
L’insulto è un’espressione, asserzione o comportamento considerato degradante, può essere intenzionale o accidentale, diretto o indiretto. Un discorso o un comportamento offensivi possono infatti non riguardare direttamente chi è presente ma anche una terza persona conosciuta da entrambi. Un insulto resta un insulto.
Il concetto di insulto viene preso in considerazione anche dalla legge che punisce chi ne fa in alcune occasioni, ad esempio nei confronti di un pubblico ufficiale. Il concetto di “fighting words” come una forma di linguaggio proibito si è sviluppata nella giurisprudenza della legge costituzionale degli USA ma non è affatto facile tracciare un confine tra cosa è un insulto e cosa non lo è. Certo è che gli insulti e l’arte d’insultare esistono da una infinita quantità di secoli, definiti come “parole che tendono a nuocere la psiche”. A volte li si può confondere con punte di umorismo e anche in questo caso non c’è un’analisi scientifica che ci può svelare le intenzioni di chi ha pronunciato certe parole.
Molti danno per scontato che gli insulti siano a base di parole, frasi, espressioni, ma non deve essere per forza così. Ci sono molti atti che possono ledere la sensibilità altrui e non feriscono meno delle parole. In questo caso si parla di insulti comportamentali.
Come rispondere agli insulti con il silenzio
Siete sicuri che rispondere ad un insulto sia così necessario? Io ritengo di no e non sono l’unica a pensarla così. Può essere in alcuni casi meglio, ma in pochi, direi. Il fatto di rispondere ad un insulto è più che altro una questione di reazione impulsiva. Qualcosa che scatta quando ci si sente feriti oppure offesi e che spesso non riusciamo a controllare. La risposta ad un insulto molto spesso non è pianificata o ragionata ma improvvisata, e per questo senza filtri.
So che non è affatto banale ma cerchiamo di contare fino a 10 quando veniamo insultati. Forse ci vuole una sorta di sadismo per riuscire a farlo: nella maggior parte dei casi chi insulta si aspetta e disidera farci andare fuori dai gangheri. Non diamogli questa soddisfazione, non diamogli questo potere. Manteniamo la calma e contiamo fino a 10, respirando e pensando ad altro. Relativizziamo ciò che ci è stato detto e da chi ci è stato detto, e poi consideriamo se è davvero necessario dare una risposta. Lo dico perché in molti casi non vale la pena di sprecare fiato per dare attenzione a persone maleducate che si sono permesse di dirci qualcosa di brutto.
A volte la migliore risposta è un silenzio di superiorità, un silenzio che significa “non mi toccano le tue parole perché non mi importa di te”, oppure “non mi fai male con il tuo gesto perché io so di non meritarmelo”. Proviamo! Inizialmente ci sembrerà strano non rispondere, quasi da perdenti, ma invece… ci sentiremo più forti dopo averlo fatto.
Come rispondere agli insulti a tono
Per rispondere a tono agli insulti non è necessario scendere nel merito di ciò che è stato detto. Rendere pan per focaccia non è una strategia vincente e si rischia di cominciare un ping pong di insulti sfiancante dove, nella maggior parte dei casi, vince il più maleducato.
Anche se vogliamo rispondere ad un insulto, quindi, prendiamoci il tempo di sviluppare una frase adeguata e distaccata dalla rabbia che l’insulto stesso ha provocato in noi. E’ importante far notare che il tono e/o le parole dell’altro sono offensive, con massima calma, con una frase come “Non mi sembrano questi i toni da usare, ad ogni modo io ritengo che….”. L’importante è non mostrare rabbia e far trapelare segni di perdita di controllo ma apparire come una persona che risponde per educazione, ma che non ha intenzione di scendere ai livelli di maleducazione mostrati dal suo interlocutore.
Come rispondere agli insulti sui social media
Oggi sui social, Facebook e Twitter in primis, possiamo trovare delle accese discussioni e anche degli insulti. Purtroppo il tono di tali scontri non ha fatto che peggiorare negli ultimi anni e il rischio è di non mantenere il controllo, soprattutto perché sui social media si è nascosti dietro allo schermo di un pc o di uno smarthphone, magari anche dietro ad un profilo fake, e si ha meno paura di ciò che gli altri potrebbero pensare di noi. Davanti ai social non tutti si rendono conto che quando una frase viene scritta, potrebbe risultare incancellabile anche se un commento poi si cancella.
C’è chi avrebbe potuto semplicemente aver fatto uno screenshot, a quel punto basterebbe che lo condividesse per rendere pubblica la nostra reazione impulsiva ad un insulto. Anche in questo caso quindi io consiglio un silenzio, un like ironico a chi ci ha insultato ed eventualmente, se la cosa capita più e più volte sempre con la stessa persona, potrebbe essere anche il caso di bloccarla e non permetterle più di interagire con noi,
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Pubblicato da Marta Abbà il 16 Maggio 2019